Statali, la miseria dei rinnovi mette a rischio gli 80 euro, tutto congiura per il NO

ottobre 9, 2016 at 10:04 admin

La Commissione,  il deficit, i sindacati, la Brunetta, tutto sembra congiurare per il NO al referendum del 4 dicembre prossimo. Gli Statali sono diventati un incubo per Renzi. Moscovici, il "cane" europeo a guardia della Legge di Stabilità si è rimangiato il via libera al deficit allegro in prospettiva antipopulista e Renzi è finito nuovamente nei guai. Tra le mance in programma per vincere il referendum Costituzionale c'era l'incremento del deficit fino al 2,4% del PIL che avrebbe consentito un congruo aumento dei salari in busta paga. La marcia indietro di Moscovici però che ha riposizionato il paletto del deficit al 2,1%, ha rimesso in gioco l'alienazione del consenso nelle urne del pubblico impiego. Il Governo infatti è stato costretto a prevedere uno stanziamento aggiuntivo di risorse per rinnovare i contratti pubblici che non supera i 600 milioni nella prossima Legge di Stabilità. Sommati ai 300 ml stanziati l'anno passato, fanno circa 900 milioni di euro a coprire i rinnovi fino al 2018 compreso. Tradotto: meno della previsione ottimistica di 20 euro netti in busta che oltretutto metterebbero a rischio la percezione del credito d'imposta di 80 euro che contribuì al successo alle ultime consultazioni europee. Allo stato delle cose, nessuna delle organizzazioni sindacali sembra disposta a firmare i rinnovi contrattuali anzi, il sindacato pone un'ulteriore condizione: il superamento della riforma Brunetta che impone di valutare la performance ed azzerare i premi a pioggia. Le ultime notizie danno la Madia disposta non ad abrogare la norma, ma a sospenderla in vista del referendum evidentemente il Governo prova a non alienarsi definitivamente il voto degli Statali...[fonte.1] - [fonte.2]

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Timbra il badge e scappa, da Biella a Scafati nemmeno la telecamera riesce a licenziare

ottobre 1, 2016 at 11:38 admin

Timbra il badge e scappa, da Biella a Scafati dopo la Madia nulla è cambiato. C'avevano raccontato di un licenziamento in tronco riservato ai furbetti colti in flagranza, ma evidentemente in Italia nemmeno le telecamere bastano a fare "Giustizia". Chissà, forse i Giudici potrebbero arrendersi ed applicare la Legge solamente di fronte ad una improbabile confessione giurata. C'è poco da sperarci però, tutto lascia pensare che troverebbero comunque il modo di giustificare il reintegro magari motivato da crisi depressive ed ansie claustrofobiche. E' già accaduto in un passato certo non remoto. Sta di fatto che la Riforma Madia propagandata come l'infallibile deterrente all'assenteismo truffaldino, continua a denunciare lungaggini dei procedimenti e garantismi oltre ogni ragionevole dubbio: ai furbi una sospensiva può bastare, siamo gente democratica che sa accogliere e giammai espellere. Vota Antonio, vota Antonio La Trippa al Comune. Diversamente non si spiegherebbe il perseverare di tanti episodi truffaldini negli uffici della Pubblica Amministrazione che più italiana non si può, di origine controllata dal produttivo settentrione dove il lavoro si dice eletto a religione civile, all'indolente meridione che dell'inganno mena vanto manco fosse un fattore di superiore intelligenza. Fratelli d'Italia, l'Italia s'addormenti che meglio di Scipio c'è solo il riposo retribuito...nd/Blog

 

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Il piagnisteo dei docenti ha finito per stufare gli stessi Statali

settembre 18, 2016 at 4:03 admin

Sono stufa di sentire il piagnisteo dei docenti scrive Margherita Ferrari, dipendente regionale, dopo aver letto l'ennesima lettera di lamentele pubblicata dal settimanale SETTE. Dopo trentasei anni di servizio guadagno 1.300 mensili, lavoro 36 ore la settimana ed ho 32 giorni di ferie annuali. Lo stipendio netto di un prof è di 1.600 euro mensili, lavorano 18 ore la settimana e godono due mesi abbondanti di ferie annuali. Senza contare le vacanze di Natale e Pasqua ed i giorni di ponte in occasione delle ricorrenze! Giocano al risparmio e conservano le energie per impartire lezioni private al pomeriggio. Confondono la libertà d'insegnamento con la libertà di comportarsi come si vuole, si presentano ai colloqui con l'orologio in mano, giudicano gli alunni e si rifiutano di essere valutati, si riempiono la bocca con BCE e DSA e poi non sanno gestire una semplice timidezza. A ben riflettere, non sarebbe una cattiva idea se ciascuna categoria di lavoratori del pubblico impiego assumesse maggiore consapevolezza delle nuove realtà socio economica e ridimensionasse il ventaglio delle proprie rivendicazioni che risentono dei bei tempi andati, quando i diritti avevano la precedenza sui doveri e si trasformavano in privilegi...[fonte]

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Finalmente nel 2017 gli Statali avranno in tasca i soldi del contratto

settembre 18, 2016 at 11:15 admin

Per il pubblico impiego il 2017 sarà l'anno buono: avremo in tasca i soldi del nuovo contratto di lavoro, a confermarlo  le parole della Giannini, ministro dell'istruzione, nel video del post qui di seguito. Entro il 2017 puntualizza la Giannini. Se infatti i pensionati vedranno il bonus della quattordicesima in occasione del referendum costituzionale, gli Statali potranno contare di avere in tasca i soldi dei rinnovi giusto prima delle prossime consultazioni politiche...

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Premio Capri-San Michele al prof. Giustiniani, ospite del Lavoratore

settembre 5, 2016 at 6:17 admin

Al professor Giustiniani, già ospite del Lavoratore in numerose occasioni, vanno le felicitazioni più sincere da parte dell'animazione di questo blog per essersi aggiudicato il prestigioso Premio Capri - San Michele unitamente al prof. Gaetano Di Palma con il volume "una Chiesa per i poveri? Profili biblici e storico-teologici di un'antica questione". Pasquale Giustiniani è professore ordinario di Filosofia teoretica nella sezione “San Tommaso d’Aquino” della Pontificia Facoltà di Teologia per l’Italia Meridionale in Napoli, dove dirige il Seminario permanente di studi storico-filosofici “Pasquale Orlando”. Inoltre, è titolare di Filosofia della religione nella Facoltà di Scienze della formazione dell’Università suor Orsola Benincasa in Napoli. Tra le sue pubblicazioni: La produzione di Pietro Paolo Parzanese in ottica filosofico-teologica, in Risorgimento e mezzogiorno romantico. La scrittura cristiana e civile di Pietro Paolo Parzanese (Rubbettino, Soveria Mannelli 2013, pp. 217-251); Cuore e volto dell’ortodossia. Due volumi di Vladimir Zelinskij (in «Communio», 2011, pp. 76-80); Eadmero di Canterbury, Osberto di Clare, Nicola di St. Albans e la controversia tra i monaci-teologi sulla festa della Concezione di santa Maria (in «Theotokos», 17, 2009, pp. 243–307). Altri saggi e pubblicazioni del prof. Giustiniani possono essere consultati qui

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L'ira delle GAE, fregate dall'emendamento Puglisi (PD)

settembre 3, 2016 at 3:18 admin

Graduatorie ad esaurimento (GAE), 45.000 docenti l'anno passato scelsero di restare in attesa del proprio turno per essere assunte nella regione di residenza e NON aderirono al piano straordinario di assunzione della Buona Scuola. Ora quelle cattedre che sarebbero toccate loro, grazie all'emendamento della responsabile PD per la scuola Francesca Puglisi passato in sede di conversione in Legge dell'ultimo Decreto scuole, saranno soffiate alle GAE ed assegnate alle neoassunte in regime di prorogatio. Viene stravolta la stessa Legge della Buona Scuola, aggravando ulteriormente la posizione dei docenti precari abilitati, molto spesso laureate e con tanti anni di esperienza trascorsi in cattedra a favore delle loro colleghe che sapevano di dover essere impiegate fuori sede già prima di affrontare il concorso. Tutti tacciano, compreso il sindacato denuncia Luigina Favale, 38 anni, abilitata al concorso del 1999 e responsabile dell'ufficio stampa dell'associazione "La scuola invisibile". [fonte]

 

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Barbagallo, sciopero generale se a settembre non s'avviano seriamente i rinnovi dei contratti

agosto 29, 2016 at 12:58 admin

Barbagallo, tenendo fede alla svolta operaista impressa alla Uil dalla sua segreteria, annuncia lo sciopero generale se il Governo già a settembre non si presenta seriamente ed animato da buone intenzioni al tavolo per i rinnovi dei contratti del pubblico impiego. Ci vogliono sette miliardi per un rinnovo serio ribadisce, alla cifra sono pervenuti i calcoli della Ragioneria dello Stato e dell'Avvocatura dello Stato, non del sindacato. Barbagallo si è però reso disponibile a discutere su di un arco temporale più lungo dei contratti...[fonte]

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Ruolo Unico, accesso per concorso e performance eccellenti non bastano, la politica continuerà a decidere delle carriere

agosto 29, 2016 at 11:51 admin

Non tutto è risolto con l'istituzione del Ruolo Unico della dirigenza pubblica. La bravura nel superare il concorso e l'eventuale valutazione positiva della performance non garantiranno ai futuri dirigenti del pubblico impiego la certezza di un incarico. La nomina effettiva resterà nelle mani della politica il cui gradimento prescinde dal valore professionale soggettivo. Un dirigente sgradito infatti, anche se con un curriculum eccellente certificato dalla Commissione nazionale, scaduto il suo mandato potrebbe in ipotesi restare senza incarico ed essere licenziato dopo sei anni. Questo perché le Amministrazioni non avranno alcun obbligo di attingere i propri dirigenti dal Ruolo Unico, il Decreto di riforma infatti mantiene inalterata la facoltà concessa agli Organi Politici delle Amministrazioni di conferire incarchi dirigenziali fuori ruolo art. 19 comma 6 Dlgs. 165/01. Quindi il merito c'entra poco o nulla nella Riforma della Dirigenza, per le nomine si delinea invece una apparente trasparenza, ma che in realtà cela un meccanismo sottile di fidelizzazione alla politica ancora più forte con buona pace per l'indipendenza e l'autonomia di gestione [fonte]

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Rinnovi contrattuali, referendum e politiche fanno salire a 2,5 miliardi la posta del Governo

agosto 24, 2016 at 12:14 admin

Qualcosa si muove, le risorse ci sono e per rinnovare i contratti basta porre fine alla politica dei bonus, reinternalizzare i servizi, controllare gli appalti, restituire ai lavoratori una parte delle risorse recuperate dall'evasione fiscale. Le parole del segretario UIL-PA Nicola Turco al microfono del GR-1 sembrano confermare le indiscrezioni fatte trapelare dalla Uil secondo cui il Governo si è reso disponibile ad aumentare gli stanziamenti nella prossima Legge di Stabilità per rinnovare i contratti del pubblico impiego bloccati da sette anni, fino ad un massimo di 2,5 miliardi. Un ruolo non secondario nella decisione del Governo di incrementare la posta in bilancio per i rinnovi contrattuali, hanno sicuramente giocato le prossime consultazioni referendarie e le politiche che di lì a qualche mese si terranno. [fonte-indiscrezione]

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Incrementi salariali, coi rinnovi la miseria di 20 euro, a fregare gli Statali ancora una volta sarà l'Europa

agosto 21, 2016 at 1:20 admin

Si chiama Ipca, il nuovo indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello europeo. L'intesa sul nuovo sistema di calcolo per gli incrementi contrattuali fu firmata tra Governo e sindacati otto anni fa, poi è intervenuta la crisi ed il blocco dei rinnovi contrattuali e non si è sentito più parlare di questo indice. La crescita sotto zero dei prezzi al consumo però determinata dalle politiche monetarie imposte dalla Germania sarà ancora una volta l'elemento determinate che fregherà gli Statali italiani nei prossimi rinnovi contrattuali. E' per questa ragione che il Governo tutto sommato si è reso disponibile a discutere al tavolo coi sindacati, il nuovo indice europeo Ipca che sarà applicato al calcolo degli incrementi infatti, viene incontro alle esigenze di bilancio molto più del vecchio Istat nazionale. La crescita sotto zero che da mesi si registra nei paesi dell'euro zona sulla quale vigila con fermezza il Tesoro tedesco col ministro Schauble, ha come risultato sul pubblico impiego italiano un incremento medio dei salari nei prossimi rinnovi dei contratti che si aggira intorno ai 20 euro circa per uno stanziamento complessivo massimo di 1,2 miliardi di euro molto distante dalle ingenue richieste sindacali...[fonte Sole24Ore]

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