Il 25 agosto il Ruolo Unico sarà Legge, i mandarini ministeriali se ne faranno una ragione

agosto 13, 2016 at 6:40 admin

Il Governo appare determinato, il prossimo 25 agosto il CdM approverà il Decreto attuativo della Delega di Riforma della PA sul riordino della dirigenza pubblica che in alcun modo può rischiare di decadere perché al suo compimento sono vincolate la flessibilità dei conti 2016 concordata con la Commissione Europea ed i Fondi strutturali. La sola incertezza riguarda l'introduzione delle norme transitorie in particolare la salvaguardia richiesta dai Dirigenti Generali in carica, ma i mandarini ministeriali che mal digeriscono il Ruolo Unico e segnatamente la previsione dell'incarico a termine, dovranno per forza di cose venire ad una mediazione anche perché, l'approvazione definitiva di questo pezzo di riforma è propedeutica al rinnovo dei contratti pubblici ed al nuovo T.U. del pubblico impiego che sarà promulgato ad inizio del 2017 [fonte.1] [fonte.2]

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Dirigenti a contratto, la Corte dei Conti si ravvede sulla disciplina speciale che non deroga i tetti di spesa ed i vincoli assunzionali

maggio 5, 2016 at 11:31 admin

Con la Delibera n.14 del 03 maggio 2016, la Corte dei Conti sezione autonomie ritorna sull'orientamento giurisprudenziale espresso nel 2012 col quale manteneva gli incarichi dirigenziali di cui all'art. 110 comma 1 del Dlgs 267/2000 fuori dai tetti di spesa di cui al D.L. 78/2010 convertito in Legge n. 122/2010, riconoscendo implicitamente che fosse difforme dalla lettura della Corte Costituzionale che nella pronuncia n. 173/2012 precisava che il tetto di spesa al personale flessibile si pone ad obiettivo il contenimento della spesa generale delle pubbliche amministrazioni. La Corte dei Conti quindi statuisce che la disciplina speciale per gli incarchi dirigenziali non licenzia deroghe automatiche ai tetti di spesa ed ai vincoli assunzionali diversamente il Legislatore le avrebbe espressamente previste. Quindi la spesa per assumere i Dirigenti a tempo determinato va computata ai fini del raggiungimento sia dei tetti di spesa complessivi imposti al lavoro flessibile, sia ai fini dei vincoli assunzionali previsti nel quadro generale di contenimento dei costi del personale. 

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Rimossi i vincoli, ma tagliate le risorse, progressioni di fatto bloccate anche nel 2016

gennaio 6, 2016 at 2:35 admin

Rimossi i vincoli sul trattamento economico individuale fermo al 2010, di fatto però sono state impedite le progressioni economiche e verticali ancora per il 2016 con il blocco delle risorse per la contrattazione decentrata al Fondo 2015. Un meccanismo subdolo impedisce la compensazione della penuria contrattuale nazionale con la premialità derivante dalla contrattazione decentrata. Gli stanziamenti accantonati per quest'ultima infatti, NON potranno superare quelli a bilancio del 2015 che dovrà comunque essere ridotto in ragione del personale in servizio. Concorreranno al calcolo per determinare il Fondo, oltre la minore spesa per il personale cessato, anche la proiezione di spesa per il personale assumibile come da autorizzazioni di turnover. Quindi di fatto, gli Enti e le Amministrazioni non avranno risorse da impiegare sul fronte dei miglioramenti progressivi di carriera con la Contrattazione Decentrata. Sindacato privato di ogni strumento negoziale, risulta messo definitivamente in quiescenza d'ufficio...(fonte) 

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2016, addio posto sicuro: le Partecipate potranno fallire per Legge

gennaio 2, 2016 at 4:03 admin

L'imminente Decreto attuativo della Delega Madia, andrà a chiarire definitivamente per Legge la delicata questione delle procedure fallimentari delle società Partecipate dalla PA. Finora le cosiddette società "in house" cioè, quelle società strumentali in gran parte avviate su iniziativa politica locale più che per reale domanda di servizi, al fine di aggirare i vincoli assunzionali imposti alle PA in un rapporto osmotico con le clientele che agiscono da irresistibile catalizzatore di consensi elettorali, erano dalla giurisprudenza considerate articolazioni della stessa PA e quindi di fatto al di fuori della disciplina del codice civile. In pratica non potevano fallire come sentenziato dalle Cassazione n° 26283/2013. Un sostanziale regime quindi di irresponsabilità che ha contribuito a perpetuare sprechi e pratiche diffuse di inefficienza tipiche soprattutto di alcune aree del paese dove l'economia non regge il mercato, è assistita dalle commesse pubbliche e la domanda di lavoro dequalificato bussa all'unica porta disponibile, quella degli apparati statali. Ebbene, se il testo attuativo della Legge Delega che il Governo si appresta a pubblicare in Gazzetta resterà immutato, queste società saranno costrette per forza di cose ad efficientare le loro strutture organizzative e ritrovare i necessari equilibri di bilancio dimostrando di poter reggere il mercato senza caricare il ripiano delle perdite sulla fiscalità generale, altrimenti falliranno come qualsiasi altra spa. Sembra quasi un sogno americano quello di poter vedere sindaci e presidenti di regione italiane votati per la bontà delle scelte amministrative e politiche compiute...(fonte)

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