Giovane, bella e secchiona Serena Sorrentino delfina della Camusso, rottama Dettori alla segreteria Cgil-FP

giugno 9, 2016 at 3:36 admin

Giovane, bella e secchiona, ma non è fiorentina. E' napoletana doc Serena Sorrentino la delfina della Camusso cooptata alla segretaria della Cgil-Fp in sostituzione della più stagionata Dettori. Per "ringiovanire la dirigenza" fanno sapere dal sindacato ed in effetti l'aggettivo giovane ricorre più volte nelle brevi note biografiche diffuse dalla Confederazione generale del Lavoro. Prova anche questa il sindacato pur di mettersi al passo coi tempi, d'altronde la rottamazione al femminile ha già fatto tendenza al Governo e s'approssima a farla nelle Amministrazioni locali. La giovane biografia racconta anche di una Sorrentino sindacalista precoce che alla tenera età di 13 anni mise piede in Cgil per rappresentare un problema della sua scuola. Preparatissima, si sa che ha compiuto studi umanistici e di quanto "il lavoro, insieme al suo complesso portato di diritti, è stato il centro del suo impegno". Nulla si è invece riusciti a leggere circa la sua professione per cui al momento siamo portati a pensare che il sindacato sia stato il lavoro totalizzante della sua vita, ma aspettiamo lumi in proposito e vi preghiamo di non fare battute nel frattempo. Comunque promette bene, il rinnovo del contratto sarà la sua stella polare ha dichiarato nella proposta programmatica [biografia] - [programma] - [dicono di lei]

 

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Tagli ai permessi sindacali, 36 milioni di risparmi e nessun morto nel 2015 anzi, la metà si son salvati

febbraio 14, 2016 at 11:07 admin

Ricordate la gran buriana sollevata all'annuncio che sarebbero state dimezzate le ore di permessi ed i distacchi sindacali? Chi aveva parlato di attacco alle libertà democratiche, chi si era spinto fino all'attentato alla Costituzione, qualcuno poi aveva addirittura rifatto i conti e numeri alla mano aveva dimostrato che le cifre erano sovrastimate quelle messe a bilancio per dieci milioni di risparmi. Ebbene, si stima invece che solamente nei primi quattro mesi di applicazione della norma i risparmi siano stati di dodici milioni di euro e siccome la matematica non è una opinione, si calcola che nel 2015 il consuntivo certificherà ben 36 milioni di risparmi dai tagli ai permessi sindacali senza che nessuno sia morto anzi, le deroghe previste hanno salvato circa la metà dei "sindacalisti" dalla ghigliottina. A dimostrazione che come tutti possiamo verificare sui posti di lavoro, di grasso che cola ce n'era ed ancora ce ne sta. Una buona idea l'ha avuta Dettori nel proporre che i risparmi siano impiegati nel potenziamento dei servizi al cittadino. Peccato, a pensarci prima il sindacato si sarebbe risparmiato un attacco alle prerogative "Costituzionali"...(fonte)

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Sindacati, non siamo noi a frenare è il Governo che non mette soldi sui contratti

gennaio 31, 2016 at 1:14 admin

Dettori, Faverin, Torluccio e Turco smentiscono la Madia e si dicono pronti a firmare la riduzione dei comparti, ma è il Governo che cerca di tergiversare e non mette soldi sui rinnovi dei contratti. Il sindacato ha da tempo un piano per la produttività e l'innovazione nelle PA, obiettivi che si raggiungono col rinnovo dei contratti di lavoro. Il 3 febbraio annunciano, sono pronti alla non stop all'Aran...(fonte)

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Dettori, sono per licenziare in tronco quando si accerta un reato, ma il job act non c'entra con la PA

dicembre 8, 2015 at 3:53 admin

Io sono per il licenziamento in tronco, quando è accertato un reato. Ma il job act nulla a che fare col pubblico impiego, a parlare è il segretario cgil della funzione pubblica, Rossana Dettori che prosegue: ho letto parola per parola la sentenza della Cassazione n.24157/15 e da nessuna parte dice che si devono applicare le norme del "job act" alla pubblica amministrazione. Al pubblico impiego si applica lo Statuto dei lavoratori che prevede il licenziamento per giusta causa, la riforma Fornero ha solamente ridimensionato la fattispecie, ma i contratti già prevedono il licenziamento in caso di assenze ripetute, ritardi, maltrattamento degli utenti, furti, accettazione di regali. Nel 2014 sono stati infatti licenziati più di 100 dipendenti pubblici. Se però non sussistono i motivi, il lavoratore ha diritto al reintegro e se la Madia vuole confermare il principio nei Decreti attuativi della sua riforma, a noi va bene...(fonte)

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