per la gioia dei ministeriali poveri, mercoledì 20 dicembre arriva Babbo Natale

dicembre 17, 2017 at 9:37 admin

Atteso da dieci anni, mercoledì 20 dicembre finalmente arriva Babbo Natale per i poveri ministeriali che troveranno sotto l'albero 85 euro lordi di aumenti salariali, giusto in tempo per correre felici ai seggi elettorali. In verità, gli aumenti che sono pari al 3,48% degli stipendi, non arriverebbero nemmeno agli 80 euro, ma nella sua infinita bontà elettorale, il Governo Gentiloni ha chiesto a funzionari e dirigenti di venire incontro ai poveri impiegati ministeriali che hanno retribuzioni così basse da non raggiungere, nel rapporto percentuale la cifra concordata. Le differenze saranno quindi compensate con trasferimenti di quote parti incrementali degli stipendi più ricchi. Sarà una notte santa dunque, quella che attende sindacati ed Aran. Si sa però che il tutto si concluderà per il meglio: il sindacato si riapproprierà delle sue antiche prerogative interdittive della gestione e degli orari ed in tema di performance, todos caballeros...[fonte]

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Statali, performance, nuova busta paga a pioggia differenziata, la proposta del Governo sui rinnovi

dicembre 10, 2017 at 11:36 admin

Rinnovo dei contratti pubblici, il Governo riprova a differenziare le buste paga dopo il tentativo ambizioso di Brunetta rimasto inattuato. A differenza della Riforma varata nel 2009, le fasce di retribuzione non saranno fisse normate per Legge, ma potranno oscillare. Per la produttività, nelle previsioni della Madia, saranno accantonate le quote prevalenti dei fondi decentrati, oggi invece destinati in massima parte alla retribuzione di turni, disagio, progressioni pregresse ecc. ecc. Inoltre, la valutazione della performance non sarà individuale, ma verranno presi in esame i risultati raggiunti dall'intera unità operativa. Insomma, nelle intenzioni si ritornerà al vecchio amore per il collettivo dove uno lavora e gli altri tengono compagnia. La sola differenza con la consuetudine fossilizzata negli uffici pubblici, sarà che dalla valutazione delle migliaia, si passerà alla valutazione delle centinaia. Una produttività a pioggia differenziata dunque, che cadrà su collettivi meno numerosi. Altre novità di rilievo proposte dal Governo ai sindacati nell'incontro del 5 dicembre u.s. i permessi ad ore per visite mediche e la cessione delle ferie ai colleghi che assistono figli minori [fonte]

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Rinnovo contratti agli Statali, a dicembre la firma, ma cercasi milioni disperatamente per non azzerare gli 80 euro

agosto 6, 2017 at 3:50 admin

Aran e parti sociali si sono riunite mercoledì, 2 agosto, per avviare le trattative dei rinnovi ai contratti pubblici di lavoro. Con una prima ricognizione si sono definiti i nodi per i quali devono essere trovate soluzioni nei prossimi incontri a partire dal 31 agosto, riservati alle Amministrazioni centrali e dalla prima settimana di settembre ai restanti tre comparti: scuola, sanità, Enti Locali. I cinque miliardi finanziati per gli incrementi contrattuali non bastano. I sindacati rivendicano per intero ai tabellari gli aumenti di 85 euro concordati con gli accordi del 30 novembre scorso. Dunque si cercano disperatamente nelle pieghe dei fondi fuori stanziamenti, le risorse necessarie a non azzerare il credito fiscale degli 80 euro eventualità che dovrebbe colpire circa trecentomila dipendenti con la pioggia di aumenti tabellari prevista dal nuovo contratto. Novità nella discussione si sono registrate anche in tema di assenze che si ipotizza di regolare per contratto. Alle Amministrazioni che faranno registrare assenze ricorrenti e sistematiche in prossimità dei fine settimana o delle festività, non sarà incrementato il fondo salario accessorio [fonte]

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Legge di Stabilità, nessuna nuova norma sugli Statali per non compromettere il referendum

novembre 2, 2016 at 12:05 admin

Statali, per la prima volta dopo anni nella Legge di Stabilità non c'è alcuna norma od anticipazione di riforma. Tutto tace. Il Governo ha deciso di non compromettere gli esiti del referendum costituzionale ed ha rinviato finanche l'applicazione delle fasce di merito previste dalla riforma Brunetta del 2009. Se infatti fossero state applicate, ben il 50% delle risorse destinate al salario accessorio sarebbero state dirottare alla retribuzione del 25% di personale che avesse superato la valutazione della performance col massimo del punteggio e si sarebbe verificato il paradosso che dopo otto anni in attesa dei rinnovi contrattuali, molti lavoratori avrebbero avuto lo stipendio tagliato nonostante i prevedibili incrementi dei nuovi contratti. La sola menzione che la Legge di Stabilità 2017 riserva agli Stati è lo stanziamenti di 1,85 miliardi che si aggiungono ai 300 milioni dell'anno passato che dovranno essere destinati a rinnovare i contratti e contemporaneamente assumere nella sanità...[fonte]

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Statali, il governo batte il primo colpo dei rinnovi contrattuali

ottobre 3, 2015 at 3:50 admin

Finalmente, pare proprio che sia pure a fatica, la trattativa sui rinnovi contrattuali si possa considerare avviata. Il ministro Madia infatti, ha dato pieno mandato all'Aran perché trovi un accordo con le parti sociali sull'applicazione della Legge Brunetta (Dlgs.150/2009), per l'accorpamento da 11 a quattro dei comparti di contrattazione del pubblico impiego. E' il primo passo cui si erano detti pronti Cgil, Cisl, Uil già a fine settembre. Un accordo propedeutico a determinare i nuovi livelli retributivi questo, per gli Statali di ogni ordine e grado. Più che dalla volontà degli attori, l'avvio è stato reso possibile dalla Sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo il congelamento degli incrementi salariali a tempo indefinito. Un blocco che ha congelato anche l'organizzazione dei servizi sottolinea Faverin della Cisl, per il quale bisogna ripartire con la contrattazione puntando sulle competenze e le professionalità acquisite per ricostruire un sistema di servizi avanzati, veloci e di qualità...(fonte)

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Rinnovi, ultimo avviso dei Sindacati al Governo: confronto immediato o sarà conflitto

ottobre 3, 2015 at 2:56 admin

Cgil, Cisl e Uil avvertono il Governo: si avvii immediatamente il confronto per i rinnovi dei contratti pubblici o si aprirà la stagione della mobilitazione e dei conflitti sociali. Dopo sei anni di blocco degli stipendi, i sindacati chiedono di essere convocati subito dal governo perché ancora non si conosce l'ammontare degli stanziamenti che saranno predisposti nella Legge di Stabilità. Le retribuzioni dei dipendenti pubblici dovranno essere adeguatamente aumentate per consentire il recupero del potere di acquisto avvertono, i rinnovi nel pubblico impiego dovranno essere l'occasione per liberare e valorizzare la contrattazione nazionale e decentrata dai vincoli normativi (fonte)

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Uil-FPL, Governo vuol barattare la lotta alla povertà con il rinnovo dei contratti pubblici

settembre 13, 2015 at 7:37 admin

Chiama a raccolta le altre forze sindacali per intraprendere iniziative forti a contrastare il tentativo del Governo di barattare la lotta alla povertà con gli incrementi salariali che verranno dai rinnovi dei contratti pubblici. Si assiste ad un vergognoso balletto di ridicole cifre che si vorrebbero stanziare in alternativa alla lotta del disagio sociale che non accettiamo da un Governo che nulla sottrae alla casta ed agli sprechi dei carrozzoni della politica dichiara Torluccio. Si può anche essere d'accordo, ma riguardo alle caste sarebbe un bene per il futuro dell'intero movimento sindacale dare una sforbiciatina a stipendi e pensioni dei dirigenti sindacali così, tanto per poter vantare un esempio di giustizia sociale. Dove sono i bilanci delle OOSS e delle loro agenzie affiliate? Dove sono i redditi e i patrimoni dei loro dirigenti? La retorica operaista non funziona più come un tempo, un pò si coerenza tra il dire ed il fare la pretendono anche i lavoratori dello Stato dalle loro rappresentanze. Non vorremmo che il segretario UilFpl si fosse dato la zappa sui piedi...(fonte)

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Legge Stabilità, scatti retributivi progressivi e nuovo blocco turn-over per bilanciare la maggiore spesa

settembre 13, 2015 at 6:20 admin

Siamo alla battute finali nella definizione della prossima Legge di Stabilità e sta prendendo corpo tra i consiglieri di Palazzo Chigi secondo alcune indiscrezioni, una ipotesi che vedrebbe in programma un nuovo blocco triennale del turn over per bilanciare la maggiore spesa di 1,6 Mld indifferibile dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego. La misura si ritiene idonea perché oltre a favorire il mantenimento della spesa sotto controllo, permetterebbe anche alla riforma Madia il tempo necessario a dispiegare i suoi effetti sulla riorganizzazione degli uffici e la mobilità del personale tra Amministrazioni Centrali e periferiche con il definitivo abbandono delle "dotazioni organiche" in favore del "fabbisogno". Sempre nell'ottica delle esigenze di bilancio, gli aumenti retributivi nei nuovi contratti secondo questa indiscrezione, sarebbero scalettati in crescendo nel corso dell'intero triennio di validità (fonte)

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Statali, poco più di 1 miliardo per i rinnovi contrattuali, han già preso gli 80 euro dice il Governo

luglio 25, 2015 at 2:04 admin

rinnovi contrattiIl Governo è al lavoro per preparare la Legge di Stabilità e fonti accreditate riferiscono che per i rinnovi dei contratti del pubblico impiego abbia appostato poco più di un miliardo, 1.2 per l'esattezza. Costretto dalla Sentenza della Corte Costituzionale a mettere fine al blocco dei contratti per i dipendenti pubblici dopo sei anni, al Tesoro sarebbero allo studio manovre per reperire risorse che allo stato non vi sono e l'orientamento è quello di mantenere al minimo gli incrementi degli stipendi statali in considerazione degli 80 euro di credito d'imposta già percepiti nonostante che la Ragioneria abbia confermato la cifra di 11 miliardi risparmiati nell'ultimo quinquennio con il protrarsi del blocco ai rinnovi dei contratti. Altri 400 milioni poi, sarebbero stanziati nella prossima finanziaria a titolo di vacanza contrattuale che andrà a coprire i risarcimenti parziali dei mancati rinnovi dalla data di emanazione della Sentenza della Corte Costituzionale fino al 31 dicembre 2015. Il prossimo contratto sarà valido per il triennio 2016-2018 ed a differenza delle precedenti tornate, riguarderà quattro comparti in totale dai 16 che erano prima dell'entrata in vigore della Riforma Brunetta D.Lgs.150/09 (fonti 1 e 2).

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Conferme dall'Eurispes, a tracimare nella PA è il numero di dirigenti e le loro retribuzioni

giugno 4, 2015 at 3:04 admin

foto sciopero statali inglesi

Lo scorso aprile Libre, associazione di idee ha avuto il merito di riprendere il vecchio rapporto Eurispes 2014 e riproporre nella maniera che a noi risulta più congeniale, i dati inconfutabili sul pubblico impiego nella zona UE a spazzar via luoghi comuni sui quali si regge ancora dopo cinque anni e si vuole confermare nella prossima finanziaria, la necessità di mantenere il blocco dei rinnovi contrattuali fino al 2018 ed il congelamento degli stipendi che va avanti dal 2010 perché la spesa risulterebbe ancora particolarmente gravosa sul bilancio pubblico. Ebbene, numeri alla mano i dati ci dicono che se c'è ancora da tagliare nel pubblico impiego questo è il numero dei dirigenti il cui rapporto è di 1 a 10 cioè, abbiamo un dirigente ogni dieci dipendenti mentre nel complesso, il numero degli impiegati dello Stato è diminuito negli ultimi dieci anni del 4,7%. Perché il rapporto dirigenti/dipendenti è ancora così basso dopo anni di tagli e blocco del turn-over? Perché sono la cinghia di trasmissione della politica, una casta sopravvissuta al maglio della crisi senza accusar colpo, funzionale non già all'offerta di servizi al cittadini bensì alle esigenze di controllo ed implementazione delle centrali politico finanziarie si stanza a Berlino e Bruxelles.

logo istituto eurispes

Veniamo ai numeri: l'Italia ha un rapporto impiegati/popolazione di 58 a 1000, meglio di noi solo la formidabile Germania che conta 54 dipendenti statali ogni 1000 abitanti. La Francia ne ha 94, il Regno Unito 92, la Svezia veleggia a 135 statali ogni 1000 residenti. Ma non basta, mentre da noi la decrescita del numero di addetti è una costante, i citati paesi della zona euro registravano durante la crisi un rilevante incremento di buste paga a carico del contribuente. Il totale della spesa per il personale delle pubbliche amministrazioni in Italia incide per l' 11,1% sul PIL, meglio di noi la solita Germania (7,9%), l'Austria col 9,7% e l'Olanda col 10% di spesa in rapporto al PIL. In tutti gli altri Stati, la spesa per il personale pubblica mangia il 19,2% di PIL in Danimarca, il 14,4% in Svezia, 13,4% in Francia, il 12,6% in Belgio, l' 11,9% in Spagna, l' 11,5% in GB...

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