Elezioni alle porte, via la riforma a febbraio un Decreto attuerà l'intesa coi sindacati

gennaio 29, 2017 at 9:49 admin

Quale miglior spinta poteva venire ai rinnovi dei CCNL degli Statali che le avvisaglie di elezioni politiche prossime alle porte? Ancora una volta è stata la Corte Costituzionale a venire incontro ai tre milioni di famiglie che traggono il loro reddito dal lavoro pubblico. Dopo aver sbloccato i Contratti, un'altra pronuncia, stavolta sulla Legge elettorale dell'italicum, ha smosso le acque dei rinnovi contrattuali prosciugando la palude nella quale si erano adagiate le forze politiche che tiravano a campare in attesa della scadenza naturale della Legislatura (2018), ed indotto il Governo Gentiloni a mettere mano al portafogli per soddisfare la "fame di democrazia" che dovrebbe uscire dalle urne elettorali. Accantonata la riforma del T.U. del pubblico impiego, il Governo si mobilita per garantirsi il consenso con un Decreto che a febbraio attuerà non già la Riforma, ma l'intesa firmata il 30 novembre 2016 con le parti sociali per abolire le fasce di merito dell'odiata Brunetta; valorizzare il salario accessorio con una paccata di milioni a pioggia; infine restituire al CCNL ogni potere regolatorio sul pubblico impiego che Brunetta aveva sottratto al "voto di scambio" riportandolo in capo alla Legge [fonte]

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Riforma della dirigenza, maggiori tutele e stipendio garantito giovedì in CdM

novembre 20, 2016 at 11:58 admin

Riforma Madia, sarà un testo rivisto e molto più morbido quello che tra giovedì e venerdì p.v. passerà in Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitiva, rispetto al testo licenziato ad agosto e ciò soprattutto per le modifiche chieste nel corso del dibattito parlamentare. I cedimenti riguardano la maggior tutela riservata ai dirigenti pubblici senza incarico in modo particolare la tenuta complessiva della loro busta paga. Sarà istituito un Fondo a sostegno dei Comuni che dovranno stipendiare i dirigenti non ricollocati ed è stata prevista inoltre, una entrata a regime della riforma della dirigenza più graduale. Non è stata però modificata la durata degli incarichi che restano quadriennali e rinnovabili per il solo biennio successivo. Di rilievo rimane da segnalare l'esclusione dalla responsabilità contabile dei dirigenti che ratificano atti in esecuzione della iniziativa politica-amministrativa, nel caso che questi ultimi procurino dissesto finanziario agli Enti. Insomma, alla fine della storia si è ritornati al punto di partenza, pagherà come sempre "pantalone"...[fonte]

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Licenziamenti, automatismi, contenziosi ed impugnative, Rughetti chiarisce il nuovo procedimento disciplinare della Riforma

giugno 28, 2016 at 1:47 admin

Angelo Rughetti, Sottosegretario del Governo Renzi al Ministero della Semplificazione e Pubblica Amministrazione intervistato da Oscar Giannino per Radio Sole 24 ci aiuta a comprendere le novità introdotte nell'ordinamento con l'approvazione definitiva nel Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2016 del Decreto Attuativo della Riforma Madia in tema di licenziamenti disciplinari: rispetto alle norme vigenti, le modifiche apportate rendono effettiva la procedura amministrativa del licenziamento a seguito di attestazione fraudolenta della presenza in ufficio. Un procedimento che pur scritto e previsto sulla carta, nella realtà non vedeva applicati i suoi effetti pratici perché l'unico modo per realizzarlo era l'intervento del Giudice. Infatti, tutti i casi di assenteismo fino ad ora sono venuti alla ribalta della cronaca, grazie all'intervento delle Procure che piazzano le telecamere e poi fanno scattare gli arresti. A ben riflettere, è come una sorta di ammissione di impotenza della Pubblica Amministrazione che fuori dal sistema penale, NON aveva strumenti per difendersi. Il Decreto attuativo della Riforma della PA, interviene a rimuovere questi ostacoli stabilendo in primo luogo un automatismo in caso di flagranza di reato: se ti scorgo de visu oppure se c'è una telecamera che ti riprende mentre timbri ed abbandoni il posto di lavoro, non c'è più bisogno di cercare prove documentali con indagini complesse, ma scatta un "procedimento disciplinare atipico" che in 48 ore prevede la sospensione dallo stipendio e la convocazione per contestare gli addebiti. Il lavoratore avrà 30 giorni per produrre una difesa a sua discolpa. Se risulterà convincente, rientrerà in servizio, diversamente sarà licenziato. Questo è il modo più diretto che abbiamo immaginato per superare gli ostacoli al licenziamento disciplinare fin qui sostanzialmente non applicato perché da un lato non avevamo un automatismo e dall'altro, la procedura disciplinare comprendeva una fattispecie astratta di casi molto diversi. Il nuovo procedimento disciplinare beninteso, varrà solamente nei casi di evidenza conclamata di comportamenti fraudolenti. Un altro elemento importante introdotto dal Decreto attuativo, riguarda la facoltà di impugnativa. Fino ad oggi, anche quando si arrivava al licenziamento, il lavoratore infedele veniva reintegrato sul posto di lavoro dal Giudice non perché le Amministrazioni fossero incorse in errori, ma per vizio di forma. La nuova norma sul punto è molto importante: fatta salva l'eccezione dei giusti termini a difesa, in tutti gli altri casi eventuali ritardi di notifica ad esempio, NON potranno essere causa di impugnativa. Quindi da un lato riduciamo il contenzioso, dall'altro la nuova norma non vanifica la procedura di licenziamento per un semplice vizio di forma. Riassumendo: la impugnativa giudiziale resta solamente in caso che si riesca a dimostrare davanti al Giudice che il licenziamento è avvenuto per motivi discriminatori. Non c'è più discrezionalità che era molto spesso l'elemento collusivo della Dirigenza nel valutare i comportamenti del dipendente; si restringe l'area delle possibili impugnative; si interviene automaticamente nelle 48 ore con la sospensione, e si concedono 30 giorni per la difesa. Come si fa a cambiare mentalità, visto il perdurare del fenomeno chiede Giannino. La norma serve per restituire dignità ai dipendenti pubblici che mandano avanti la baracca risponde il sottosegretario Rughetti. Diversifichiamo il trattamento in ragione delle diverse situazioni. A differenza di Brunetta noi non pensiamo che i dipendenti pubblici siano tutti fannulloni, ed investiamo perché dove funziona il sistema pubblico fa la differenza. Dove abbiamo imprese degli EELL che offrono servizi di qualità in tempi brevi e certi, quelle aree ne traggono un vantaggio competitivo. Siccome le risorse a disposizione sono poche, non le daremo a pioggia come è accaduto fin qui, bensì andremo a metterle in quei servizi che le comunità richiedono. Non sarà lasciato ai dirigenti illuminati scegliere quali obiettivi raggiungere perché magari ha interesse a premiare tutti. Le risorse saranno allocate sulla domanda dei clienti della PA: cittadini ed imprese.

[dlgs-Madia-Licenziamenti]

[dlgs-Madia-Licenziamenti-CdM-120-16]

[Radio Sole24Ore-Giannino intervista Rughetti]

 

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Licenziamenti disciplinari, le osservazioni del sindacato al Decreto Madia

febbraio 14, 2016 at 11:57 admin

Decreto attuativo della Riforma Madia, inasprimento in materia di sanzioni disciplinari, abbiamo un testo al quale il sindacato fa le pulci sollevando una serie di osservazioni giuridiche e di merito rilevando ad esempio, l'assenza di una gradualità sanzionatoria tra chi falsifica la presenza sul posto di lavoro e coloro i quali invece si macchiano della colpa di inosservanza dell’orario di lavoro. Entrambe le violazioni dei doveri saranno punite col licenziamento? E proseguendo sul tema: il soggetto che assiste alla timbratura fraudolenta del collega, sarà ritenuto complice e punito con la stessa misura del licenziamento? In caso di sospensione per essere stato colto in flagranza, la normativa vigente prevede la sospensione degli emolumenti, ma il riconoscimento di un assegno per il sostentamento alimentare pari circa al 50% dello stipendio percepito. Il sindacato si domanda se sia legittimo una sospensione di ogni retribuzione anche in una fase preliminare di avvio del procedimento in assenza di garanzie a difesa (Decreto - osservazioni)

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2016, addio posto sicuro: le Partecipate potranno fallire per Legge

gennaio 2, 2016 at 4:03 admin

L'imminente Decreto attuativo della Delega Madia, andrà a chiarire definitivamente per Legge la delicata questione delle procedure fallimentari delle società Partecipate dalla PA. Finora le cosiddette società "in house" cioè, quelle società strumentali in gran parte avviate su iniziativa politica locale più che per reale domanda di servizi, al fine di aggirare i vincoli assunzionali imposti alle PA in un rapporto osmotico con le clientele che agiscono da irresistibile catalizzatore di consensi elettorali, erano dalla giurisprudenza considerate articolazioni della stessa PA e quindi di fatto al di fuori della disciplina del codice civile. In pratica non potevano fallire come sentenziato dalle Cassazione n° 26283/2013. Un sostanziale regime quindi di irresponsabilità che ha contribuito a perpetuare sprechi e pratiche diffuse di inefficienza tipiche soprattutto di alcune aree del paese dove l'economia non regge il mercato, è assistita dalle commesse pubbliche e la domanda di lavoro dequalificato bussa all'unica porta disponibile, quella degli apparati statali. Ebbene, se il testo attuativo della Legge Delega che il Governo si appresta a pubblicare in Gazzetta resterà immutato, queste società saranno costrette per forza di cose ad efficientare le loro strutture organizzative e ritrovare i necessari equilibri di bilancio dimostrando di poter reggere il mercato senza caricare il ripiano delle perdite sulla fiscalità generale, altrimenti falliranno come qualsiasi altra spa. Sembra quasi un sogno americano quello di poter vedere sindaci e presidenti di regione italiane votati per la bontà delle scelte amministrative e politiche compiute...(fonte)

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Partecipate, stop a liquidazioni d'oro e stipendio di risultato per quelle in rosso

ottobre 3, 2015 at 11:12 admin

Le bozza del Decreto attuativo della riforma Madia, riserva spiacevoli novità per i boiardi di Stato, a rivelarlo è il Messaggero di Roma sempre molto informato in tema di lavoro nelle pubbliche amministrazioni. Sarà vietato infatti, coprire d'oro con liquidazioni di fine rapporto i manager e gli organi direttivi delle società Partecipate dallo Stato, dalle Regioni e dai Comuni inoltre, le società che hanno i bilanci in rosso, non potranno più generosamente premiare i propri dirigenti con stipendi di risultati evidentemente non raggiunti. Le retribuzioni delle figure apicali, con la nuova disciplina saranno commisurate alle dimensioni dell'azienda, del tipo di qualificazione professionale ed all'impegno di lavoro richiesto (fonte).

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Renzi, la riforma Pa è all'ultimo miglio, sarà Legge prima della pausa estiva delle Camere

agosto 1, 2015 at 7:01 admin

foto Palazzo VidoniLa Riforma della pubblica amministrazione ha superato anche lo scoglio della Commissione Affari Costituzionali del Senato e si avvia in aula per la terza ed ultima lettura "dopo un anno di lavoro" sottolinea Madia, per l'approvazione definitiva già nella prossima settimana e comunque prima della pausa estiva delle Camere garantisce Renzi. Già a settembre avremo i primi Decreti attuativi che saranno divisi in due distinti pacchetti conferma Madia: il primo conterrà le misure per sburocratizzare ed il secondo, conterrà tutti i provvedimenti mirati a far dimagrire gli apparati pubblici. Solamente in ultima battuta, avremo il Decreto Delegato che riformerà la Dirigenza Pubblica e la conseguente scrittura del T.U. del pubblico impiego. Per quanto riguarda l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti sulla insufficienza delle risorse residuali assegnate alle Provincie per le funzioni essenziali, Madia si è detta convinta che sarà garantita la continuità col passaggio alle Regioni delle competenze che furono delle Provincie ed ha auspicato che le Regioni approvino in fretta le Leggi Regionali di regolamentazione. (fonti 1 e 2)

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