vecchi, precari e bocciati ai concorsi, in Europa i docenti italiani restano tra i pochi non abilitati per titoli

febbraio 26, 2018 at 3:15 admin

Sono vecchi, precari ed in gran parte bocciati ai concorsi i docenti italiani, nonostante che nei lunghi anni trascorsi in classe, abbiano già dato prova della loro bravura e preparazione. E' quanto emerge dal rapporto Eurydice, la ricerca che mette a confronto i sistemi educativi dei diversi paesi europei. L'Italia è tra i pochi paesi in cui i titoli formativi ed accademici non sono abilitanti con il paradosso che un professore, pur abbondantemente testato sul campo, non supera le prove concorsuali oppure gli può capitare di essere respinto al termine del triennio formativo post concorso. La vita è tutta un quiz, potrai essere il più bravo dei maestri, ma ti bastera' una sola stecca per ricacciarti nel purgatorio dei precari non abilitati e magari il giorno dopo, ti ritrovi da correggere trenta versioni di latino anche se più alcuno lo studia...[fonte] [rapporto-Eurydice

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scuola, il Governo ha fretta di rinnovare i contratti, il sindacato frena, vuole vederci chiaro prima del voto

gennaio 14, 2018 at 11:47 admin

Non c'è più tempo da perdere, le elezioni sono alle porte ed il Governo ha fretta di rinnovare i contratti del comparto scuola. Il sindacato frena, vuole vederci chiaro. E' di tutta evidenza lo sforzo di recuperare almeno in parte il consenso perduto dal PD con la riforma della buona scuola, in quel bacino elettorale tradizionale. Quale occasione migliore, utile allo scopo, poteva dunque presentarsi che quella dei rinnovi dei contratti dei docenti fermi dal 2009? Per l'incontro di questo inizio settimana i sindacati hanno chiesto all'Aran di parlare di soldi e di trovare nuove risorse da sommare al fondo di 200 ml già stanziato dalla buona scuola per premiare i docenti meritevoli e di monetizzare i 381 ml della "card" destinati a formazione ed aggiornamento [fonte]

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Settembre 2017, docenti in fuga per la pensione

marzo 5, 2017 at 11:51 admin

Il prossimo settembre ci sarà una fuga in massa dalla scuola, 20.215 docenti hanno deciso di prendere il primo treno utile a scappare verso la pensione. Il 50% in più rispetto al primo anno di entrata in vigore della Legge Fornero. E nel 2018 saranno ancora più numerosi, 30.000 restano infatti in agguato pronti a fare il salto verso l'agognata pensione. Numeri mai registrati prima, segnale significativo del disagio profondo vissuto dalla categoria professionale dei professori, mortificati al punto di aver fatto svanire in loro ogni spirito di attaccamento al servizio [fonte]

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CdM nessuna proroga, la Buona Scuola passa per evitare altre tensioni coi docenti

gennaio 14, 2017 at 4:08 admin

A tre giorni dalla scadenza, otto Decreti attuativi della Riforma della Buona Scuola su nove, ricevono il via libera dal Consiglio dei Ministri presieduto da Gentiloni. E' stato deciso di evitare la proroga dei termini di scadenza della Legge Delega richiesta dalla neo ministro Fedeli, per scongiurare altre polemiche e tensioni coi docenti ed i dirigenti scolastici. In questo modo il PD ha scelto di evitare un nuovo confronto in aula puntando a recepire le osservazioni delle categorie interessate in sede di Commissione per il varo definitivo che segue il parere obbligatorio. In aula infatti, un eventuale emendamento al milleproroghe od un disegno di Legge ad hoc, avrebbero potuto ricevere il voto contrario soprattutto al Senato dove la minoranza del PD è decisiva, mentre l'esame in sede referente della Commissione ha un percorso più agevole in quanto i numeri della maggioranza sono meno incerti...[fonte.1] [fonte.2]

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Chiamata diretta, criteri validi per tutte le scuole, tra i contenuti della Intesa Miur/sindacati

gennaio 2, 2017 at 1:34 admin

L'intesa firmata al Miur il 29 dicembre 2016, è da considerarsi corollario dell'accordo sul pubblico impiego firmato dai sindacati il 30 novembre u.s. nel quale il Governo formalmente si era impegnato a riequilibrare il potere negoziale dei contratti in materia di lavoro compresso dalla Riforma Brunetta. In sintesi l'accordo prevede che la mobilità nelle scuole di ogni ordine e grado avverrà in un'unica fase delle otto previste lo scorso anno. Sia alla mobilità provinciale, sia alla mobilità interprovinciale, potranno partecipare tutti i docenti, compreso i neo assunti esprimendo fino ad un massimo di quindici preferenze anche di ambito; cinque per le singole scuole. Alla mobilità volontaria potranno partecipare anche i docenti perdenti posto, con le medesime regole. Il 60% dei posti che resteranno vacanti dopo le procedure di mobilità provinciale, saranno assegnati con nuove immissioni in ruolo; il 30% sarà riservato ai trasferimenti fuori provincia; il restante 10% alla mobilità "professionale". L'accordo ha inoltre stabilito che i criteri per la "chiamata diretta", saranno uguali su tutto il territorio nazionale e definiti con un allegato all'accordo medesimo. Saranno poi i collegi dei docenti a deliberare i requisiti per ciascuna scuola in coerenza con il PTOF. Senza questa Delibera, nessuna scuola potrà procedere a dare incarichi e sarà compito degli USR conferire gli incarchi su posti che dovessero restare vacanti in ragione del punteggio assegnato nelle procedure di mobilità. [accordo 29 dic.2016] [contenuti]

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Il piagnisteo dei docenti ha finito per stufare gli stessi Statali

settembre 18, 2016 at 4:03 admin

Sono stufa di sentire il piagnisteo dei docenti scrive Margherita Ferrari, dipendente regionale, dopo aver letto l'ennesima lettera di lamentele pubblicata dal settimanale SETTE. Dopo trentasei anni di servizio guadagno 1.300 mensili, lavoro 36 ore la settimana ed ho 32 giorni di ferie annuali. Lo stipendio netto di un prof è di 1.600 euro mensili, lavorano 18 ore la settimana e godono due mesi abbondanti di ferie annuali. Senza contare le vacanze di Natale e Pasqua ed i giorni di ponte in occasione delle ricorrenze! Giocano al risparmio e conservano le energie per impartire lezioni private al pomeriggio. Confondono la libertà d'insegnamento con la libertà di comportarsi come si vuole, si presentano ai colloqui con l'orologio in mano, giudicano gli alunni e si rifiutano di essere valutati, si riempiono la bocca con BCE e DSA e poi non sanno gestire una semplice timidezza. A ben riflettere, non sarebbe una cattiva idea se ciascuna categoria di lavoratori del pubblico impiego assumesse maggiore consapevolezza delle nuove realtà socio economica e ridimensionasse il ventaglio delle proprie rivendicazioni che risentono dei bei tempi andati, quando i diritti avevano la precedenza sui doveri e si trasformavano in privilegi...[fonte]

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trasferimenti e decimazioni al concorsone, in video la Giannini rintuzza le critiche

settembre 18, 2016 at 9:25 admin

207.000 trasferimenti, la decimazione dei candidati al concorsone lumaca, la novità assoluta della chiamata diretta, la supplentite che si pensava di aver guarito e che invece ancora affligge la scuola, il ministro Stafania Giannini ospite di Repubblica-TV ha provato a rintuzzare le proteste dei docenti italiani rispondendo alle critiche pervenute alla redazione via posta elettronica. Proviamo a riassumere le risposte che potete ascoltare integralmente dalla viva voce della Giannini. Sull'inizio in sottorganico del nuovo anno scolastisco nonostante l'espletamento del concorso, la Giannini ha escluso responsabilità disciplinari imputabili ai dirigenti ministeriali assicurando che con la prossima Legge di Stabilità si porrà rimedio all'organico di fatto con la previsione di 180.000 nuovi docenti in cattedra nell'arco di tre anni ed ha sottolineato come si sia provveduto già a smaltire tre/quarti delle graduatorie ad esaurimento; sulle decimazioni al concorsone dei docenti comunque già abilitati, la Giannini ha precisato di non aver mai qualificato "ignoranti" i docenti respinti, ma ha ribadito che il principio di valutazione selettiva non può essere messo in discussione. Le prove mirano a saggiare l'adeguata preparazione e la bontà del metodo di insegnamento, non certamente ad accreditare le abilità di battitura rapida delle risposte come le accuse mosse dagli esclusi vorrebbero far credere; sulle condizioni poste all'algoritmo nella vicenda dei trasferimenti, la Giannini ha assicurato che presto le variabili saranno rese note precisando che il programma informatico si limita semplicemente a tradurre in linguaggio macchina il contratto in vigore ed ha ribadito come i trasferimenti siano un sacrificio ineludibile per quanti vogliono insegnare perché abbiamo al nord la maggiore concentrazione di cattedre vacanti pari al 65% del totale ed al sud, l'80% degli aspiranti docenti...

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Prof bocciati e ricorsi ai trasferimenti, è caos cattedre al Miur che convoca i sindacati

agosto 29, 2016 at 3:21 admin

E' caos scuola come ogni inizio d'anno scolastico e forse di più per questo 2016-2017 dove i 5.000 ricorsi ai trasferimenti si sono sommati alle numerose bocciature dei candidati al concorsone lasciando vacanti 90.000 cattedre che ironia della sorte saranno occupate dagli stessi supplenti respinti alle prove scritte del concorso. Il Miur ha convocato i sindacati. A ben riflettere però, la confusione è determinata dalla Sentenza di una Corte che esercita la sua giurisdizione sul nostro paese in virtù di Trattati internazionale sottoscritti dai Governi e mai ratificati democraticamente dalla volontà del "popolo sovrano". Se la Corte Europea non avesse infatti fatto saltare il patto silente tra precari e Stato fissando limiti temporali stringenti ed ultimativi, mostrando di non conoscere od almeno non curarsi della nostra realtà socio-economica, la scuola italiana non sarebbe caduta in questo disordine collettivo che infelicita i docenti, le famiglie e gli alunni stessi lasciati allo sbando nell'incertezza di avere un percorso didattico continuativo e certo. [fonte]

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Concorsone, già bocciati 39.412 prof della easy school e siamo solo agli scritti...

agosto 24, 2016 at 1:07 admin

Abbiamo voluto semplificare i percorsi di formazione, abbiamo ritenuto che la scuola dovesse includere tutti e non discriminare alcuno in ragione del profitto. Bene. I primi esiti del concorsone per assumere 63.712 docenti di ogni ordine e grado dalle scuole per l'infanzia alle scuole superiori, ci stanno restituendo il prodotto finale di quella scuola che un malinteso senso democratico ha voluta privare dei necessari momenti di verifica selettiva e di prove serie di maturazione. I più avveduti, quelli che molto spesso sono additati dai soloni delle moderne pedagogie come conservatori e reazioni l'avevano anticipato: la "easy school", la scuola che rinuncia ad insegnare e punta alle competenze parcellizzate per risalire gli indici statistici internazionali di conseguimento dei titoli di studio, inevitabilmente si scontrerà con la dura realtà ed a pagare saranno quelli a cui abbiamo lasciato credere di essere delle cime per non averli adeguatamente preparati al duro lavoro del vivere. 39.412 di quelli che si credevano moderni professori dell'avanguardia egualitaria, sono stati respinti già alla prova scritta del Concorsone indetto dal Miur. Tra i rilievi delle Commissioni esaminatrici: la scarsa chiarezza espositiva; la non pertinenza dei termini; le carenze di elaborazione logica dei testi. Gli errori di ortografia, gli strafalcioni che hanno colto di sorpresa le Commissioni esaminatrici tanto da indurle ad accertare la nazionalità di molti candidati che mostrano di non possedere la lingua italiana ed invece, sono italianissimi da generazioni e stirpi. Le risposte ai quesiti denunciano una ignoranza inammissibile per soggetti che rivendicano comunque tra i requisiti di accesso, titoli accademici e specialistici in molti casi. Errori di geografia, di ortografia, ignoranza delle lingue e dei più elementari elementi di conoscenze professionali. Decenni trascorsi a battersi per una scuola di eguali che non facesse distinzione tra bravi e somari, bene. Ora l'abbiamo. Nella scuola italiana non si apprezzano più differenze, l'ignoranza non è più una esclusiva degli alunni. [fonte]

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Bonus merito, quei soldi servono dice Francesca. La scuola è condivisione non competizione ribatte Romana...

luglio 10, 2016 at 10:51 admin

Quei soldi servono, abbiamo il contratto fermo da anni ed un magro stipendio osserva Francesca Noto, insegnante all'istituto comprensivo Antonio Gramsci di Roma-Laurentino; e poi chi lavora di più deve poter esigere un guadagno ulteriore, lo dice Rosana Rizzo, 55 anni, docente di italiano e storia, che pure ha firmato contro la buona scuola. Come si potrà leggere, il dibattito è aperto nel corpo docente della scuola italiana, le posizioni non sono univoche e molto spesso l'idealismo pedagogico cede il passo ai bisogni concreti quando non alla determinazione di vedere realizzate le legittime aspirazioni di ciascuno. Si è spinta invece ad opporsi con tutte le sue forze perché non fosse costituito il comitato di valutazione Marina Di Bartolomeo, professoressa di italiano e storia all'istituto Balducci di Pontassione, per poi doversi arrendere. Promette però di dare in beneficenza il suo compenso semmai dovesse essere scelta tra le premiate. Meno ideologica e più convintamente sicura di argomentare è la posizione di Romana Veronesi, docente di italiano, che vede nella scuola il luogo della condivisione e della libertà non certamente della competizione che a suo dire, appiattirebbe la didattica per soddisfare i criteri di merito...[fonte]

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