Barbagallo, sciopero generale se a settembre non s'avviano seriamente i rinnovi dei contratti

agosto 29, 2016 at 12:58 admin

Barbagallo, tenendo fede alla svolta operaista impressa alla Uil dalla sua segreteria, annuncia lo sciopero generale se il Governo già a settembre non si presenta seriamente ed animato da buone intenzioni al tavolo per i rinnovi dei contratti del pubblico impiego. Ci vogliono sette miliardi per un rinnovo serio ribadisce, alla cifra sono pervenuti i calcoli della Ragioneria dello Stato e dell'Avvocatura dello Stato, non del sindacato. Barbagallo si è però reso disponibile a discutere su di un arco temporale più lungo dei contratti...[fonte]

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Umilianti e vergognose le risorse per rinnovare i contratti, la Corte Costituzionale ha dato indicazioni precise: chiediamo 150 euro di aumenti

novembre 28, 2015 at 10:50 admin

 Camusso: la si smetta di umiliare i lavoratori pubblici e di non riconoscere il loro lavoro. E' il loro impegno quotidiano che garantisce la qualità di vita dei cittadini. Il governo, che parla di modernizzazione e innovazione, poi si rifiuta di rinnovare i contratti, continua a bloccare il turn-over ed allora come si può pensare di innovare se si continuano a tenere fuori dagli uffici, dalle scuole e dalle università i giovani? Anche per questo motivo bisogna cambiare la legge Fornero, una legge sbagliata e ingiusta. Serve, un sistema più equo, che permetta a chi non ce la fa più di lasciare il lavoro e ai giovani di inserirsi. Noi troviamo insultanti le cifre previste nella legge di stabilità per rinnovare i contratti. Se il governo non troverà risorse sufficienti per rinnovi dignitosi dei contratti, andremo avanti con altri appuntamenti come questo di oggi..

Barbagallo: bisogna mettere mano alla Legge di stabilità, la Corte Costituzionale ha dato indicazioni precise: noi chiediamo un aumento di 150 euro. La produttività, non può significare sfruttamento dei lavoratori. Il prossimo appuntamento in piazza, non sarà di sabato...

 Furlan: il governo offre 5 euro, si vergogni. Offrire 5 euro per i rinnovi è poco dignitoso sia per i lavoratori e sia per lo Stato datore di lavoro. I dipendenti pubblici ci hanno rimesso troppi euro, dopo sei anni di blocco il Governo deve trovare le risorse per rinnovare i contratti in modo dignitoso. Spero che basti questa manifestazione, altrimenti la nostra lotta non si fermerà...

fonte:  rassegna.it

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Il 28 novembre in piazza Venezia, comizi contro la mancia degli aumenti

novembre 15, 2015 at 11:09 admin

Il Pubblico impiego il 28 novembre in piazza Venezia a Roma, rifiuterà la mancia stanziata con la Legge di Stabilità per rinnovare i contratti di lavoro fermi da sei anni e punterà il dito contro il Governo perché investa risorse in quella che in fondo è la "prima azienda" del paese. Cgil, Cisl, Uil promettono di non fermare la protesta finché non si otterranno risposte perché non è con la legificazione che si ottengono i cambiamenti necessari nei servizi bensì con la contrattazione ed il superamento dei vincoli a quella decentrata...

 

(fonte)

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Uil, sui rinnovi dei contratti sarà lotta continua a tutele crescenti...

ottobre 31, 2015 at 3:56 admin

Busseremo a denari sui rinnovi dei contratti pubblici e se il governo non risponde, busseremo ancora poi daremo la spallata perché è così che opera un sindacato che chiude contratti di lavoro. Si presta ad essere riassunto con un pò di colore il senso del ragionamento del segretario Barbagallo che sul rispetto della Sentenza della Corte Costituzionale non ammette cedimenti: sarà lotta continua a tutele crescenti perché il Governo deve smettere di essere il peggiore datore di lavoro in questo paese: gli scioperi costano e non li facciamo a cuor leggero contrariamente a quanto si possa pensare. Annusato il clima, Barbagallo non esclude che nelle prossime settimane possa partire una campagna anti fannulloni ed a scanso di equivoci si dice per il licenziamento degli impiegati infedeli del Comune di Sanremo chiedendo in primis il licenziamento dei dirigenti che non hanno adempiuto il loro dovere di sorveglianza...(fonte)

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Sindacati unitari, altro che mancia, vogliamo 150 euro di aumenti salariali o sarà sciopero generale

ottobre 31, 2015 at 3:11 admin

Dopo 6 anni di paralisi totale, vogliamo un rinnovo dignitoso dei contratti pubblici che per noi significa un minimo di 150 euro d'incrementi salariali in media con produttività e riconoscimento professionale, altro che mancia ci vuole per rimettere in moto servizi alle famiglie ed alle imprese. E se il Governo non intendesse il messaggio, allora siamo pronti allo sciopero generale avvertono Cgil, Cisl e Uil. Per sei lunghi anni si è continuato a sottrarre risorse ai lavoratori ed agli investimenti spacciando la pratica come razionalizzazione della spesa. Non si tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni adeguate, ma di tenere insieme la valorizzazione delle professionalità e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica sostenibile negli assetti, trasparente nell'uso delle risorse ed efficace nel dare risposte alle comunità...(fonte)

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Docenti, dirigenti ed Ata Anief in sciopero il 13 novembre con Cobas ed Unicobas

ottobre 31, 2015 at 11:28 admin

 

Per scuola e pubblico impiego, questo novembre si annuncia caldo. Comincia l' Anief, il giovane sindacato che rivendica il ruolo professionale e non impiegatizio dei docenti, dei ricercatori e dei formatori. Si ritroveranno in piazza il 13 novembre 2015 docenti, dirigenti, educatori, Dsga, personale Ata, di ruolo e precari con Cobas e Unicobas contro le ingiustizie contenute sia nella Legge di riforma 107/2015, sia nella Legge di Stabilità 2016 che danneggiano ampie fette del personale, che impongono delle disposizioni inconciliabili con il mondo della scuola e della cultura in generale: la chiamata diretta del nuovo personale assunto, compresi gli oltre 100mila docenti e Ata che ogni anno chiedono trasferimento;  il merito professionale, che sulla base del comma 126 della Buona Scuola, riguarderà pochi lavoratori e che verrà gestito dal neonato comitato di valutazione sul quale il dirigente scolastico avrà comunque l’ultima parola decidendo anche l’entità dei compensi da assegnare; la mancata stabilizzazione di oltre 100mila docenti precari (magistrali, con Tfa, Pas, Scienze della formazione primaria, estero e altri ancora) tutti abilitati ma lasciati illegittimamente fuori dalle GaE; contro tutte quelle norme che pongono il personale precario su un piano minore rispetto ai colleghi di ruolo, confermata dall’assurda esclusione di tutti i supplenti (come degli Ata, degli educatori e dei dirigenti scolastici) dall’accesso al bonus di formazione da 500 euro. Insomma, a scioperare il 13 novembre è un sindacato giovane che pensa alla scuola come il luogo dove il merito sia la frequenza e non il profitto negli studi così come nelle professioni formative: alunni e professori promossi a prescindere verso il futuro...(fonte)

 

 

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Sindacati, meno chiacchiere e più idee: da dicembre lo sciopero lo votano i lavoratori

settembre 20, 2015 at 11:50 admin

Pare che sia giunto il momento anche per il sindacato italiano di non vivere più sugli allori del passato. Già a dicembre infatti, appena dopo l'approvazione della Legge di Stabilità, è in programma la nuova Legge sulla Rappresentanza che andrà a regolamentare il diritto di sciopero e sarà una bella botta sul potere di interdizione delle piccole sigle. Gli scioperi infatti potranno essere proclamati solamente da quelle organizzazioni sindacali la cui somma di rappresentanza raggiungerà il 50,1% dei lavoratori dell'azienda pubblica iscritti, ma non basterà. Le stesse organizzazioni proclamanti lo sciopero dovranno indire un referendum preventivo tra i lavoratori che si esprimeranno a scrutinio segreto sull'eventualità. Per scioperare bisognerà che almeno la metà dei lavoratori (50%), voti a favore. Ed è andata bene, se si pensa che in Germania perché sia autorizzato uno sciopero, deve votare a favore il 75% dei lavoratori. L'auspicio di chi scrive, è che anche in Italia coloro i quali assumono responsabilità nel sindacato come in politica, siano ispirati e disinteressati e sappiano interpretare il ruolo con sincerità e passione, non come viatico di carriere e sistemazione di comodo (fonte)

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La scuola ha fame e Landini digiuna con lei

giugno 16, 2015 at 12:32 admin

Bologna, Landini al presidio contro la buona scuolaChe cosa ci fa il segretario dei metalmeccanici al presidio di protesta sotto l'ufficio scolastico regionale di Bologna contro ddl Renzi di riforma della scuola? "La scuola non è una battaglia di settore, ma generale", si giustifica. Io non ho potuto studiare perché la mia famiglia non aveva i mezzi economici continua, sicuro di non essere smentito. A quei tempi però non solamente la scuola, ma l'università era gratis ed aperta a tutti e qui forse la simpatia per il segretario Fiom si trasforma in comprensione perché anche chi scrive non ha mai studiato e trova mille scusanti pur di farsi apprezzare per "intelligenza" da amici e colleghi. "Organizziamoci", continua Landini, la "costruzione di un pensiero libero, critico ed autonomo è la condizione per una vera democrazia". Caro Maurizio, il feeling è sicuro, quello non se ne va, lo buttiamo fuori in ogni riga su queste pagine dove se lo desideri, ospiteremmo volentieri un tuo blog. Per esempio, potresti spiegare a noi che non abbiamo studiato perché cedere una quota delle proprie tasse alle scuole, aumenterebbe le diseguaglianze. In fondo, la "buona scuola" non vieta al figlio volenteroso dell'operaio di prendere la propria cartella e trasferirsi nella scuola dei "ricchi" che funziona bene e dalla quale si esce con un'ottima preparazione. Non abbiamo letto alcun articolo o comma che stabilisce il divieto di iscriversi ad una buona scuola. A meno che tu non voglia eliminare le diseguaglianze tra scuole, rendendole pessime tutte allo stesso modo. Pensa, conosciamo operai che la mattina percorrono chilometri per accompagnare i propri figli in scuole dove la concentrazione del disagio che si vive nelle periferie non c'è e i ragazzi possono applicarsi meglio allo studio esprimendo tutto intero il loro potenziale senza dover aspettare i ritardi dei compagni che già da piccoli aspirano a diventare leader sindacali pur di non perdere tempo a studiare. Comunque, lo sciopero degli scrutini è riuscito all'80% e quindi pare che la buona scuola s'avvia mestamente ad essere sconfitta...(fonte)

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Il 5 maggio, l'unione fa la scuola

maggio 4, 2015 at 12:50 admin

Aosta, Bari, Cagliari Catania, Milano, Palermo, Roma, tutti contro Renzi. L'unione fa scuola, sono sette le manifestazione dello sciopero generale che il 5 Maggio vedrà in piazza studenti, genitori e docenti contro la riforma della buona scuola. Un'idea verticistica della organizzazione scolastica che i sindacati rigettano in toto, prevedono una partecipazione massiccia ed unitaria dopo sette anni da quella organizzata contro la precedente riforma Gelmini che però passò e divenne Legge. E' bene ricordarlo. Staremo a vedere se stavolta il partito del NO dopo la fiammata di piazza, vedrà accolte le sue istanze

(fonte)

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Il sindacato unito: la buona scuola non ci piace, scioperiamo il 5 maggio

aprile 20, 2015 at 12:36 admin

Dal punto di vista sindacale la buona scuola ha ottenuto di buono solamente la ritrovata unità di Cgil-Cisl-Uil che hanno proclamato uno sciopero per il 5 maggio prossimo di docenti, precari, Ata e dirigenti. Per la verità a "memoria d'uomo" non si ricorda una riforma della scuola senza proteste e quindi, tutto sommato le reazioni del Governo per bocca della Giannini sono state improntate a fiducia: "quando sarà conosciuta bene nei dettagli, finirà per essere accettata perché è una riforma rivoluzionaria". La buona scuola è una riforma fatta da incompetenti ribatte invece Scrima della Cisl, rischia di procurare danni incalcolabili. Pantaleo di Cgil chiede invece l'immediata stabilizzazione dei precari, il rinnovo dei contratti ed una scuola libera dove i soggetti che operano nei territori possano concorrere alla realizzazione dell'autonomia. Di Menna della Uil punta alla difesa della scuola Statale, ad un piano di assunzioni immediate per decreto ed alla cancellazione dei super-poteri assegnati ai dirigenti...(Fonte)

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