La Fedeli a suo agio, al tavolo dei contratti ritrova i compagni del sindacato

luglio 1, 2017 at 7:27 admin

Gli apparati della Amministrazione Pubblica francese sono da sempre un esempio di eccellenza al quale anche l'Italia ha guardato con ammirazione, in passato. Lo stesso Macron, il giovane nuovo presidente della Repubblique, ha potuto bruciare le tappe della sua carriera in virtù dell'arduo percorso selettivo portato brillantemente a termine presso l'ecole nationale d'administration dove lo Stato francese seleziona le migliori intelligenze che entrano poi a far parte della pubblica amministrazione. Un percorso selettivo abbreviato, riservato a quelle individualità destinate a raggiungere i vertici apicali. I migliori giuristi, economisti, ingegneri arrivano al Governo in Francia per meriti nell'interesse esclusivo della nazione e diventano collaboratori o politici loro stessi, ma non dipendenti dalla politica e dai partiti. Nulla di tutto ciò accade in Italia dove come esempi di eccellenza, possiamo offrire una maestra d'asilo che ha fatto carriera nel sindacato, cioè quella stessa controparte che oggi si ritrova al tavolo delle trattative per rinnovare i contratti pubblici e che con grande maturità, mostra di sentirsi a suo agio tanto oggi a dare soldi per conto dello Stato, quanto ad averli chiesti ieri per conto dei lavoratori. Niente da eccepire. Splendide eccellenze quelle che prepara la scuola italiana che dagli anni '80 ha abbandonato il merito per inseguire le statistiche nei diplomifici come nelle accademie per somari cum laude. [fonte.1] [fonte.2]

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Partecipate, grazie alla Consulta le Regioni ottengono il rinvio dei tagli agli stipendifici

giugno 3, 2017 at 3:40 admin

Tutto rinviato. In virtù della pronuncia della Corte Costituzionale, il Governo è stato costretto a cedere alle Regioni. I tagli sbandierati agli stipendi dei quadri dirigenti delle società Partecipate dalla pubblica amministrazione infatti, sono stati rinviati ad ottobre prossimo, mentre i tagli alle scatole vuote Partecipate dagli Enti senza alcun altro obiettivo di interesse pubblico da raggiungere se non quello di assegnare incarichi e poltrone, sono stati rinviati a settembre. Anche sulla soglia di fatturato inizialmente prevista dalla riforma Madia sotto la quale queste società devono essere liquidate, si è stati costretti ad addivenire ad un compromesso abbassandola da un milione a 500.000 euro. Una sorta di diritto sovrabbondante quello che i giudici fanno scorrere dalla Carta pur di mantenere inalterato e ben oliato il sistema della politica italiana. Stizzita la Madia replica al M5S che a sua volta alimenta la disinformazione ed il disorientamento dei cittadini... [fonte]

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i dati della RGS ci dicono che gli assenteisti si annidano al MEF e gli stacanovisti nella Scuola

marzo 19, 2017 at 10:36 admin

Contrariamente a quanto si possa pensare, nella Pubblica Amministrazione i fannulloni si annidano nei Ministeri. Segnatamente tra coloro che istituzionalmente sono deputati al controllo e monitoraggio dei conti e del corretto andamento. Da una analisi giornalistica su dati di rilevamento prodotti dalla stessa Ragioneria Generale dello Stato, si è potuto evincere che i maggiori tassi di assenteismo non si registrano tra i lavoratori delle Autonomie Locali come potrebbero indurre a credere erroneamente le cronache quotidiane, quanto piuttosto tra i lavoratori più propriamente Statali e cioé, tra i dipendenti delle Amministrazioni Centrali che si assentano mediamente un giorno a settimana pari al 20,5% del totale di giorni lavorativi. A voler entrare nel dettaglio, i numeri rivelano poi una realtà per certi versi ancora più sconfortante, sono infatti i dipendenti del MEF, quelli che dovrebbero tenere a bada i conti della spesa, a far registrare picchi di assenza pari al 32% sul totale di giorni lavorativi. Scuola e dipendenti dello Sviluppo Economico, sono tra i più puntuali e ligi al dovere, fanno infatti registrare tassi di assenza nettamente inferiori alla media in percentuali prossime agli indici fisiologici del lavoro privato, intorno al 17%...[fonte]

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Boiardi di Stato, il nuovo stipendio sarà calcolato sul fatturato

ottobre 23, 2016 at 9:02 admin

400 milioni, è la spesa annuale che grava sull'erario per sfamare i 26.500 dirigenti delle società Partecipate dallo Stato e dagli Enti pubblici. In verità i numeri dello stipendificio di questo speciale settore degli apparati pubblici sarebbero di gran lunga superiori: 37.000, ma molti boiardi di Stato hanno la fortuna di ricoprire più incarichi per cui il numero di buste-paga emesse complessivamente a fine mese risulta nettamente superiore al numero dei percettori. Una economia parassitaria che fatte salve alcune realtà produttive essenziali capaci di generare utili, soprattutto negli enti territoriali ha il solo scopo di sottrarre quote significative al mercato per finanziare le clientele della politica locale. Se alla crisi per assurdo si potesse assegnare un merito, questo andrebbe sicuramente ai tentativi di riordino per molti versi velleitari, indotti dalle necessità di bilancio. Ebbene, nell'ambito della riforma delle Partecipate delegata ad agosto 2016, sta per essere emanata una sforbiciata agli stipendi dei cosiddetti "manager" pubblici con una diversificazione dei tetti stipendiali in ragione del fatturato prodotto dalle cosiddette imprese a capitale pubblico, del numero di dipendente amministrati e della massa d'investimenti impiegata. Le fasce quindi dovrebbero incrementarsi a cinque dalla tre originarie e l'ultima, quella nella quale sono comprese le aziende minori, dovrebbe subire un taglio più sostanzioso del tetto stipendiale diminuendo dagli attuali 120.000 euro a poco più di 95.000. Sono in molti quelli che sperano che non sia solo una burla referendaria...[fonte]

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Riforma PA, vade retro del Consiglio al Stato al burosauro

aprile 25, 2016 at 3:21 admin

Le riforme sono dettate dalla politica e scritte dai burocrati ministeriali. Se una riforma statuisce il principio della trasparenza totale, può accadere che nella scrittura delle regole applicative il burosauro si senta offeso, privato delle sue prerogative, può accedere che avverta la sua stessa ragion d'essere compromessa ed allora nella formulazione di commi e codicilli, con un lessico d'eccezione ed un frasario ermetico prova a rimettere le cose a posto in modo che tutto cambi, perché nulla cambi e resti come prima. E' quello che è accaduto alla Riforma Madia, i cui Decreti attuativi in tema di semplificazione e trasparenza sono stati bocciati dal Consiglio di Stato perché la manina anonima di qualche alto funzionario ministeriale, aveva reintrodotto il silenzio-rifiuto negli accessi agli atti per giunta, senza nemmeno la previsione della motivazione scritta. Di conseguenza, quella che in principio doveva essere una norma di semplificazione e trasparenza, si sarebbe risolta nuovamente in un nulla di fatto complicato ed oneroso. Come vanno le cose in questo paese, a meno che non sia stata la stessa politica a dare il contrordine al burosauro dopo aver annunciato all'opinione pubblica la bufola del cambiamento...(fonte)

 

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Concorso a cattedre, una falla nella buona scuola apre alla gragnuola di ricorsi

aprile 2, 2016 at 2:57 admin

Anief all'arrembaggio, la falla dei commi 79 e 80 nella buona scuola (L. 107/2015), apre alla gragnuola di ricorsi degli esclusi dal concorso docenti 2016-2018. Sono quindici diverse categorie di candidati ai quali è stata interdetta la partecipazione al concorso da un cervellotico regolamento che ha fissato i requisiti di accesso al concorso a cattedre a partire dagli aspiranti non abilitati per continuare col mancato riconoscimento del servizio di 180 giorni prestato in maniera non consecutiva. Il Presidente Pacifico dell'Anief si dice sicuro di aver messo l'Avvocatura dello Stato all'angolo, sarà infatti arduo dimostrare dinanzi al giudice che i candidati non abilitati non possono partecipare al concorso mentre la "buona scuola" prevede il principio della chiamata diretta di docenti designati dal Dirigente scolastico sulla fiducia anche se privi del titolo abilitante. Si calcolano in 20.000 i ricorrenti ai quali prevedibilmente il Miur sarà precettato di offrire una possibilità di guadagnarsi una cattedra al concorso 2016-2018 (fonte)

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Uil, sui rinnovi dei contratti sarà lotta continua a tutele crescenti...

ottobre 31, 2015 at 3:56 admin

Busseremo a denari sui rinnovi dei contratti pubblici e se il governo non risponde, busseremo ancora poi daremo la spallata perché è così che opera un sindacato che chiude contratti di lavoro. Si presta ad essere riassunto con un pò di colore il senso del ragionamento del segretario Barbagallo che sul rispetto della Sentenza della Corte Costituzionale non ammette cedimenti: sarà lotta continua a tutele crescenti perché il Governo deve smettere di essere il peggiore datore di lavoro in questo paese: gli scioperi costano e non li facciamo a cuor leggero contrariamente a quanto si possa pensare. Annusato il clima, Barbagallo non esclude che nelle prossime settimane possa partire una campagna anti fannulloni ed a scanso di equivoci si dice per il licenziamento degli impiegati infedeli del Comune di Sanremo chiedendo in primis il licenziamento dei dirigenti che non hanno adempiuto il loro dovere di sorveglianza...(fonte)

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La uil grida al complotto ordito dalla politica ai danni del sindacato

ottobre 4, 2015 at 12:00 admin

Svolta a sinistra e prova ad uscire dall'angolo il segretario Uil-PA Nicola Turco a nome di tutto il movimento sindacale. Al Decreto che ha assimilato i beni culturali ai servizi pubblici essenziali, rocambolescamente Turco associa il tentativo di intimidazione portato a danno della libertà d'informazione da parte di autorevoli esponenti della Commissione di vigilanza RAI leggendovi un unico disegno concordato tra le forze politiche di maggioranza ed opposizione, finalizzato all'arretramento dello Stato ed all'indebolimento generalizzato dei servizi pubblici convinto, che per difendere la democrazia si possano allegramente disattendere e mortificare i diritti dei cittadini utenti in settori economici strategici come quello della cultura e dei trasporti pubblici locali che poi finiscono per segnare l'indice attrattivo di efficienza di un paese all'estero. Un concetto di democrazia retaggio del conflitto sociale post sessantottino quello espresso da Turco, che identifica gli interessi generali delle "masse" con gli interessi garantiti di piccole corporazioni di categoria schierate in un conflitto che ha come oppositore il fragilissimo interesse generale rappresentato dallo Stato. Certo, un bel passo avanti nel processo di modernizzazione del sindacato, che proprio non riesce a sintonizzarsi sulle basse frequenze che hanno superato l'intermediazione classica per puntare direttamente al miglior risultato possibile per tutti e grida al complotto avvertendo come inevitabile la perdita oramai prossima delle proprie rendite di posizione: finirà che anche i sindacalisti dovranno lavorare e vivere di stipendio! (fonte)

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Partecipate, stop a liquidazioni d'oro e stipendio di risultato per quelle in rosso

ottobre 3, 2015 at 11:12 admin

Le bozza del Decreto attuativo della riforma Madia, riserva spiacevoli novità per i boiardi di Stato, a rivelarlo è il Messaggero di Roma sempre molto informato in tema di lavoro nelle pubbliche amministrazioni. Sarà vietato infatti, coprire d'oro con liquidazioni di fine rapporto i manager e gli organi direttivi delle società Partecipate dallo Stato, dalle Regioni e dai Comuni inoltre, le società che hanno i bilanci in rosso, non potranno più generosamente premiare i propri dirigenti con stipendi di risultati evidentemente non raggiunti. Le retribuzioni delle figure apicali, con la nuova disciplina saranno commisurate alle dimensioni dell'azienda, del tipo di qualificazione professionale ed all'impegno di lavoro richiesto (fonte).

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Tagli subito alle PA, la Legge di Stabilità sarà old style: in deficit per 17 miliardi

settembre 20, 2015 at 1:57 admin

Il governo ha necessità di massimizzare subito i risparmi della Riforma Madia, la Legge di Stabilità per sostenere la crescita sarà infatti old style, finanziata in deficit per 17 miliardi. Gli altri 10 miliardi quindi dovranno venire dai tagli previsti dalla Riforma della Pubblica Amministrazione: via subito 3000 partecipate dagli EELL; soppressione degli Enti Unitili e qui il "subito" è un eufemismo se si pensa che Tremonti prima e Monti poi, si applicarono inutilmente; subito dovrebbero sparire anche i doppioni delle Autority che però sperano in un destino comune agli Enti inutili; sarà bloccato l'aumento del Fondo sanitario nazionale che doveva essere di tre miliardi nel 2016 e qui, forse si riesce. Sui malati è più facile risparmiare...diciamoci la verità, la prossima Legge Finanziaria sarà tutta in deficit grazie a Draghi che col "quantitative easing" ha azzerato gli interessi stampando euro per comprare debito italiano. Il ganassa vuole essere eletto per la prima volta a Palazzo Chigi... (fonte)

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