Contratti, la Corte dei Conti certifica i rinnovi 2016-18 e le tabelle degli arretrati al 31 maggio

maggio 19, 2018 at 5:15 admin

Poche risorse, aumenti per tutti conferma Petriccioli della Cisl. Nove anni di blocco delle retribuzioni in tempo di crisi economica hanno falcidiato il potere di acquisto degli stipendi per queste ragioni, in accordo con l'Aran, le Organizzazioni sindacali firmatarie hanno deciso di convogliare tutte le risore disponibili sugli incrementi tabellari. Sfiniti per pochi euro, manca ancora un ultimo passo prima di giungere al traguardo finale di questa lunga maratona. Dopo le Funzioni Centrali e la Scuola, anche i dipendenti degli Enti Locali tra i più bistrattati del pubblico impiego, con lo stipendio di giugno si spera, potranno incassare il gruzzolo di arretrati ed andare spensierati in vacanza. In fondo, allineare gli stipendi ai bisogni significa incentivare i consumi e di riflesso stimolare l'offerta occupazionale. Perché s'è vero che lo stipendio pubblico concorre al debito pubblico, è anche vero che se bene allocato è un investimento dal quale la collettivtà può avere un ritorno in termini di fattori di sviluppo e di soddisfazione e qualità della vita. Viceversa, se non si adotta una discriminante nell'investimento sulle risorse umane in un settore come quello pubblico non direttamente interessato dal giusto profitto, il debito resta tale, grava sulle finanze e non si traduce in termini di maggiore benessere. Piuttosto che continuare a drenare risorse per mantenere sacche parassitarie di inefficienza, molti Enti ed Amministrazioni territoriali renderebbero un gran servigio ai cittadini se con coraggio, abbandonassero le anacronistiche logiche del clientelismo e mettessero in campo operazioni di efficientamento reali dei servizi pubblici locali che tali si potrebbero appellare, solamente se fossero in grado di restituire alla utenza un corrispettivo direttamente proporzionale ai costi. [fonte.1] [fonte.2]

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RSU-2018, un’enormità di voti, Cgil primo sindacato in tutti i settori pubblici proclama la Camusso

aprile 25, 2018 at 7:21 admin

RSU, l'altissima partecipazione dei lavoratori, ha fatto registrare alla CGIL un’enormità di voti e una forte rappresentatività tanto da renderla stabilmente e di gran lunga il primo sindacato nel mondo del pubblico impiego: enti locali, funzioni centrali e sanità. La responsabilità delle migliaia di eletti darà impulso alla contrattazione decentrata finalmente riconquistata e preparerà la piattaforme dei prossimi rinnovi contrattuali. Soddisfatta la Camusso ha dichiarato con un twitt, che Cgil è il primo sindacato in tutti i settori pubblici [fonte.1] - [fonte.2]

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Enti locali, ad aprile la grana in busta, a luglio le nuove declaratorie. Intanto estese ai postumi le assenze per salvavita

febbraio 27, 2018 at 2:27 admin

E' vecchia di qualche giorno la notizia della sottoscrizione all'aran dell'ipotesi di rinnovo contrattuale per le funzioni locali, ma forse non a tutti è nota la buona novella che vuole già ad aprile l'arrivo della grana in busta. A seguire, nel prossimo mese di luglio c.a. saranno riviste le declaratorie per valorizzare le competenze specialistiche acquisite in nuovi profili professionali attesi con particolare interesse dal personale educativo e dai funzionari avvocati. Tra le novità del nuovo contratto particolamente sentita è stata l'estensione ai postumi di terapie salvavita dei permessi ad assentarsi sottratti al computo del periodo di comporto. Miglioramenti delle condizioni di lavoro concreti, che trovano nella previsione per ciascuna delle categorie, l'aggiunta di un nuovo livello economico successivo a quelli attualmente in vigore: [aran]; [uil-fpl]; [cgil]; [CCNL-EELL-2016-18]

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Statali, firmato il contratto, a febbraio arretrati in busta, gli aumenti invece arriveranno a marzo

dicembre 23, 2017 at 4:15 admin

Statali, le funzioni centrali hanno firmato il primo dei rinnovi contrattuali. Gli arretrati, circa 545 euro, arriveranno in busta con lo stipendio di febbraio, gli aumenti da 85 euro lordi in media, andranno arriveranno a regime nel mese di marzo. I sindacati ritiene il nuovo contratto firmato all'alba del 23 dicembre e valido per il triennio 2016-2018, già superato. Pensano infatti al prossimo rinnovo in tempi stretti in maniera tale da favorire l'incidenza dei suoi effetti sugli incrementi salariali. Per questa ragione i sindacati hanno tanto insistito ed infine ottenuto che gli aumenti da 85 euro medi mensili andassero a consolidare il trattamento fondamentale. Ingenuamente però, i sindacati fanno i conti senza l'oste. Quale che sia la maggioranza di Governo che uscirà dalle urne, la trojka metterà l'Italia sotto tutela dopo averci fatto votare. Verosimilmente quindi, andrà di lusso riuscire a mantenere quanto ottenuto senza ulteriori tagli al pubblico impiego. Grecia docet. Passeranno molti anni prima di vedere la stipula di un nuovo e migliorativo contratto del pubblico impiego. A meno che Roma non impari la lezione dai paesi dell'est e mandi un segnale forte e deciso all'asse Berlino-Bruxelles: NO grazie, sappiamo fare da soli, abbiamo già fatto pratica con la gestione dei migranti, sarà una passeggiata per noi risolvere i problemi economici! Cgil e Uil-PA concordano sul punto che il rinnovo appena ottenuto del contratto, ha superato i vincoli della riforma Brunetta restituendo alla negoziazione le materie sottratte dalla Legge (D.Lgs.150/09), e cancellato le odiate fasce di merito, quelle disapplicate in barba alla norma perché obbligavano i datori di lavoro a mettere nero su bianco la valutazione individuale della prestazione di ciascuno per ricevere il dovuto corrispettivo premiale. Meglio essere liberi di fare come si conviene ed uguali tra lavoratori e parassiti. La Cisl invece sottolinea che il nuovo contratto firmato in questo scorcio di legislatura, pone le basi per una riforma dell'ordinamento professionale da realizzarsi col prossimo rinnovo, per valorizzare le professionalità nel frattempo acquisite dai lavoratori durante il protrarsi della lunga crisi economica [fonte.1][fonte.2][fonte.3][fonte.4]; [fonte.5]

 

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Statali, rinnovi in deflazione: aumenti indicizzati ai redditi, alle funzioni ed alle categorie d'appartenenza

ottobre 25, 2015 at 3:09 admin

Eran 300, erano pochi, maledetti ed in ritardo e tali resteranno i milioni stanziati nella Legge di Stabilità, ma la torta sarà divisa tra i soli Statali. Quindi gli aumenti medi mensili in busta paga per questi ultimi, da 8 dovrebbero salire a 14 euro. I dipendenti di Regioni ed EELL rimangono invece nell'incertezza più assoluta, le risorse destinate ai rinnovi dei CCNL saranno definite in un prossimo Decreto ad hoc precisa la Madia. Le novità più significative dei prossimi rinnovi contrattuali riguarderanno tutti i comparti della pubblica amministrazione nello specifico: le modalità di ripartizione degli incrementi salariali non saranno indicizzati all'inflazione ed uguali per tutti come di consuetudine, ma saranno differenziati in ragione dei redditi percepiti, delle funzioni espletate e delle categorie economiche di appartenenza. Questo perché attraversiamo una contingenza inflazionistica prossima allo zero; i comparti di contrattazione per i quali la Madia si è detta sicura di trovare comunque un accordo coi sindacati, saranno ridotti come prescrive la Riforma Brunetta, ma non seguendo i criteri dei livelli di Governo bensì accorpando i settori secondo le specificità professionali, prevedibilmente nasceranno il comparto-scuola ed il comparto-sanità...(fonte)

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