agosto 14, 2016 at 10:20
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admin
Prociuttifici, enoteche, pompe di benzina, magazzini, società professionali, la riforma delle Partecipate dagli Enti Locali approvata in via definitiva, rischia di far saltare 100.000 posti di lavoro secondo i calcoli del sindacato. Sono i numeri che verranno dalle alienazioni obbligatorie di società a partecipazione pubblica che operano in settori non strettamente necessari al perseguimento dei fini istituzionali degli Enti a cui fanno capo. Il Decreto attuativo della riforma detta termini e scadenze precise, gli EELL proprietari ad esempio, hanno sei mesi per chiudere od aggregare le società con bilanci in rosso da quattro anni negli ultimi cinque. Altri sei mesi per comunicare gli esuberi per quelle che restano in regola con i criteri operativi fissati dalla Legge. Tutte, indistintamente, sono obbligate alla trasparenza nell'assunzione di personale. Potranno dotarsi autonomamente di un Regolamento proprio, altrimenti per le assunzioni dovranno automaticamente riferirsi alle norme concorsuali del pubblico impiego. Dovranno chiudere anche le società che operano nel campo dei servizi professionali, del commercio all'ingrosso ed al dettaglio e tutte quelle che non raggiungono un fatturato minimo da un milione di euro. Presso il MEF è stata istituita una speciale unità operativa che vigilerà l'applicazione puntuale del piano di ristrutturazione delle Partecipate. Gli interessi economici, ma soprattutto gli interessi delle clientele elettorali coinvolte, fanno prevedere infatti una resistenza da parte di Regioni, Comuni, Provincie a dare seguito alle norme. Per la resistenza passiva cioè, per i ritardi o le omissioni sono state previste sanzioni fino a 500.000 euro, più difficile invece sarà fare fronte alla prevedibile resistenza legale promossa da Sindaci e Presidenti di Regione in opposizione alla chiusura delle loro riserve elettorali...[fonte.1] [fonte.2] [fonte.3]
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agosto 7, 2016 at 11:31
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admin
E' una estate serena questa per i piccoli Comuni italiani. Il Decreto EELL è diventato legge, possono ripartire le assunzioni. In particolare nei Comuni dove il rapporto tra dipendenti e popolazione è inferiore a quello medio nazionale, si potrà attuare un turn over del 75%. Per i grandi Comuni invece, è prevista una deroga al blocco e la possibilità di assumere personale nelle scuole dell'infanzia e negli asili nido. Le novità non finiscono con le assunzioni, la Legge prevede anche un allentamento del Patto di Stabilità interno con il pareggio di bilancio non più obbligatorio al rendiconto che si trasforma in vincolo di saldo finale non negativo a consuntivo. Il Decreto divenuto Legge stanzia inoltre 148 ml per le Provincie di cui 48 destinati alle funzioni fondamentali e 100 alla manutenzione stradale...[fonte]
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febbraio 14, 2016 at 10:42
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Ancora una analisi dei dati dal Conto annuale della Ragioneria Generale e la Cgil lancia un nuovo allarme: i tre miliardi di tagli alle risorse delle ex Provincie unito al dimezzamento del personale che si compirà entro il 2019, rischiano seriamente di compromettere l'erogazione dei servizi che sono restati in capo alla Provincie: edilizia scolastica, strade provinciali, ambiente, mobilità. La Cgil allora si chiede se non sia il caso di riconsiderare i processi di mobilità in atto e rimodularli a garanzia del proseguimento delle attività istituzionali che le deperite Provincie dovranno ancora svolgere...(fonte)
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ottobre 25, 2015 at 4:45
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100 milioni di euro sono previsti nella Legge di Stabilità per finanziare gli stipendi dei lavoratori in esubero delle Provincie le cui Regioni di competenza territoriale non hanno ancora applicato la Legge Del Rio e ridefinito le funzioni da assegnare ai Comuni. In questa condizione si ritrovano in otto delle 15 Regioni a Statuto ordinario ed il Governo minaccia il Commissariamento. Inoltre, è previsto una sorta di deroga nella Legge di Stabilità, il pareggio di bilancio temperato, pur di trovare una ricollocazione agli esuberi delle Amministrazioni Provinciali, si autorizza il turn-over all' 80% dei risparmi di spesa per cessazione negli EELL mentre per le Amministrazioni Statali scende al 25% con nuove assunzioni circoscritte ai profili professionali di cui si necessita, le piante organiche non saranno più rideterminate...(fonte)
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Tags: esuberi, Provincie, Provinciali, ricollocazione, piante, organiche, pareggio, bilancio, temperato, Patto, Stabilità, Legge, Del Rio, Governo, Commissariamento, Regioni
agosto 1, 2015 at 8:50
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Con la Delibera n. 26 del 20 luglio 2015, la Corte dei Conti sezione delle autonomie, ha chiarito che non vi sono vincoli alle assunzioni per gli Enti Locali e che i risparmi per cessazioni del triennio 2011-2013 disponibili nel 2014, possono essere interamente impiegati per nuove assunzioni perché sono fuori dei vincoli dettati dall'art. 1 comma 424 della Legge 190/14 finalizzato al reimpiego del personale in esubero dei disciolti Enti Provincie. Viceversa, tutti i risparmi accantonati per cessazioni degli anni 2014-2015, nel biennio 2015-2016 sono vincolati alla citata Legge 190/14 e devono essere interamente destinati al riassorbimento del personale provinciale in esubero. Finalmente una buona notizia che potrà restituire un filo di speranza a qualche giovane tra i milioni di disoccupati che particolarmente vocato, ha deciso di spendere le sue energie nell'affannosa attesa di un impiego pubblico. Per tanti altri però, resta l'invito di questa animazioneBlog a guardarsi intorno senza sprecare il tempo migliore, prendere il coraggio a due mani e mettere a frutto i talenti e le competenze acquisite da ciascuno nei lunghi percorsi formativi per fare impresa. E' fondamentalmente di questo che ha bisogno il nostro paese soprattutto nelle regioni meridionali dove si continua imperterriti ad indirizzare i ragazzi al posto sicuro, al lavoro che viene dall'impiego molto spesso fittizio delle tasse. Deve essere un tempo finito quello della pubblica Amministrazione come strumento di ammortizzatore sociale in mano ai partiti, un tempo che ha sciupato le intelligenze di intere generazioni di meridionali oggi, nel mondo globalizzato, bisogna acquisire la necessaria consapevolezza che non è possibile per lo Stato drenare risorse per assistere perché le poche ancora disponibili, devono essere indirizzate alla produzione competitiva.
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giugno 15, 2015 at 11:54
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admin
Notizia confortante per i tanti giovani che ancora non hanno abbandonato l'idea del posto fisso. Col Decreto Legge Enti Locali approvato in CdM giovedì scorso 11 giugno 2015 si ritorna a parlare concretamente di assunzioni a vario titolo nella Pubblica Amministrazione. Segnatamente i Comuni potranno indire concorsi per il personale dei servizi educativi e dell'infanzia, Provincie e Città Metropolitane potranno prorogare i contratti in scadenza a TD anche quelle che avessero sforato il patto di stabilità. Per favorire la ricollocazione del personale soprannumerario delle Provincie, sempre i Comuni potranno assumere anche nel caso avessero violato i termini di pagamento delle fatture inoltre, i dipendenti delle Provincie collocati in comando oppure distaccati presso altre Amministrazioni, saranno assunti in pianta stabile dalle stesse Amministrazioni presso le quali prestano servizio. I Comuni inoltre potranno assumere anche Agenti di Polizia Locali stagionali (fonte)
giugno 15, 2015 at 10:18
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admin
Le Provincie rappresentano l'1% della spesa pubblica, le vere spendaccione sono le Regioni con in testa quelle a Statuto Speciale. Conti alla mano, si sarebbero dovute abolire le Regioni e non le Provincie, lo scrive l'ex commissario alla "spending rewie", Carlo Cottarelli. Pur molto qualificato e competente, è stato frettolosamente rottamato da Renzi perché scelto dal Governo Letta. Le Provincie in fondo sono gli Enti territoriali che hanno un radicamento antico nel nostro paese nel quale le popolazioni si riconoscono per affinità ed omogeneità socio-culturale a differenza delle Regioni che sono una costruzione artificiale calata dai Costituenti per esigenze di bilanciamento dei poteri legislativi centrali. Al netto della spesa sanitaria le Regioni, scrive Cottarelli nella sua "lista della spesa", sperperano 20 miliardi l'anno in stipendi e vitalizi da nababbi, auto blu, sedi di rappresentanza all'estero ed addirittura in ogni Provincia. Per comprendere le dimensioni di questa enorme massa di risorse che potrebbe essere impiegata per lo sviluppo e le infrastrutture dei territori periferici, una sola cifra su tutte: il Molise spende una media di 177.000 euro in stipendi per ogni 1000 abitanti, la Lombardia dieci volte meno, 19.800 euro. Il Molise conta 330.000 abitanti, più che una Regione al massimo dovrebbe essere una Provincia...(fonte)