Il 25 agosto il Ruolo Unico sarà Legge, i mandarini ministeriali se ne faranno una ragione

agosto 13, 2016 at 6:40 admin

Il Governo appare determinato, il prossimo 25 agosto il CdM approverà il Decreto attuativo della Delega di Riforma della PA sul riordino della dirigenza pubblica che in alcun modo può rischiare di decadere perché al suo compimento sono vincolate la flessibilità dei conti 2016 concordata con la Commissione Europea ed i Fondi strutturali. La sola incertezza riguarda l'introduzione delle norme transitorie in particolare la salvaguardia richiesta dai Dirigenti Generali in carica, ma i mandarini ministeriali che mal digeriscono il Ruolo Unico e segnatamente la previsione dell'incarico a termine, dovranno per forza di cose venire ad una mediazione anche perché, l'approvazione definitiva di questo pezzo di riforma è propedeutica al rinnovo dei contratti pubblici ed al nuovo T.U. del pubblico impiego che sarà promulgato ad inizio del 2017 [fonte.1] [fonte.2]

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Bonus merito, quei soldi servono dice Francesca. La scuola è condivisione non competizione ribatte Romana...

luglio 10, 2016 at 10:51 admin

Quei soldi servono, abbiamo il contratto fermo da anni ed un magro stipendio osserva Francesca Noto, insegnante all'istituto comprensivo Antonio Gramsci di Roma-Laurentino; e poi chi lavora di più deve poter esigere un guadagno ulteriore, lo dice Rosana Rizzo, 55 anni, docente di italiano e storia, che pure ha firmato contro la buona scuola. Come si potrà leggere, il dibattito è aperto nel corpo docente della scuola italiana, le posizioni non sono univoche e molto spesso l'idealismo pedagogico cede il passo ai bisogni concreti quando non alla determinazione di vedere realizzate le legittime aspirazioni di ciascuno. Si è spinta invece ad opporsi con tutte le sue forze perché non fosse costituito il comitato di valutazione Marina Di Bartolomeo, professoressa di italiano e storia all'istituto Balducci di Pontassione, per poi doversi arrendere. Promette però di dare in beneficenza il suo compenso semmai dovesse essere scelta tra le premiate. Meno ideologica e più convintamente sicura di argomentare è la posizione di Romana Veronesi, docente di italiano, che vede nella scuola il luogo della condivisione e della libertà non certamente della competizione che a suo dire, appiattirebbe la didattica per soddisfare i criteri di merito...[fonte]

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Licenziamenti, automatismi, contenziosi ed impugnative, Rughetti chiarisce il nuovo procedimento disciplinare della Riforma

giugno 28, 2016 at 1:47 admin

Angelo Rughetti, Sottosegretario del Governo Renzi al Ministero della Semplificazione e Pubblica Amministrazione intervistato da Oscar Giannino per Radio Sole 24 ci aiuta a comprendere le novità introdotte nell'ordinamento con l'approvazione definitiva nel Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2016 del Decreto Attuativo della Riforma Madia in tema di licenziamenti disciplinari: rispetto alle norme vigenti, le modifiche apportate rendono effettiva la procedura amministrativa del licenziamento a seguito di attestazione fraudolenta della presenza in ufficio. Un procedimento che pur scritto e previsto sulla carta, nella realtà non vedeva applicati i suoi effetti pratici perché l'unico modo per realizzarlo era l'intervento del Giudice. Infatti, tutti i casi di assenteismo fino ad ora sono venuti alla ribalta della cronaca, grazie all'intervento delle Procure che piazzano le telecamere e poi fanno scattare gli arresti. A ben riflettere, è come una sorta di ammissione di impotenza della Pubblica Amministrazione che fuori dal sistema penale, NON aveva strumenti per difendersi. Il Decreto attuativo della Riforma della PA, interviene a rimuovere questi ostacoli stabilendo in primo luogo un automatismo in caso di flagranza di reato: se ti scorgo de visu oppure se c'è una telecamera che ti riprende mentre timbri ed abbandoni il posto di lavoro, non c'è più bisogno di cercare prove documentali con indagini complesse, ma scatta un "procedimento disciplinare atipico" che in 48 ore prevede la sospensione dallo stipendio e la convocazione per contestare gli addebiti. Il lavoratore avrà 30 giorni per produrre una difesa a sua discolpa. Se risulterà convincente, rientrerà in servizio, diversamente sarà licenziato. Questo è il modo più diretto che abbiamo immaginato per superare gli ostacoli al licenziamento disciplinare fin qui sostanzialmente non applicato perché da un lato non avevamo un automatismo e dall'altro, la procedura disciplinare comprendeva una fattispecie astratta di casi molto diversi. Il nuovo procedimento disciplinare beninteso, varrà solamente nei casi di evidenza conclamata di comportamenti fraudolenti. Un altro elemento importante introdotto dal Decreto attuativo, riguarda la facoltà di impugnativa. Fino ad oggi, anche quando si arrivava al licenziamento, il lavoratore infedele veniva reintegrato sul posto di lavoro dal Giudice non perché le Amministrazioni fossero incorse in errori, ma per vizio di forma. La nuova norma sul punto è molto importante: fatta salva l'eccezione dei giusti termini a difesa, in tutti gli altri casi eventuali ritardi di notifica ad esempio, NON potranno essere causa di impugnativa. Quindi da un lato riduciamo il contenzioso, dall'altro la nuova norma non vanifica la procedura di licenziamento per un semplice vizio di forma. Riassumendo: la impugnativa giudiziale resta solamente in caso che si riesca a dimostrare davanti al Giudice che il licenziamento è avvenuto per motivi discriminatori. Non c'è più discrezionalità che era molto spesso l'elemento collusivo della Dirigenza nel valutare i comportamenti del dipendente; si restringe l'area delle possibili impugnative; si interviene automaticamente nelle 48 ore con la sospensione, e si concedono 30 giorni per la difesa. Come si fa a cambiare mentalità, visto il perdurare del fenomeno chiede Giannino. La norma serve per restituire dignità ai dipendenti pubblici che mandano avanti la baracca risponde il sottosegretario Rughetti. Diversifichiamo il trattamento in ragione delle diverse situazioni. A differenza di Brunetta noi non pensiamo che i dipendenti pubblici siano tutti fannulloni, ed investiamo perché dove funziona il sistema pubblico fa la differenza. Dove abbiamo imprese degli EELL che offrono servizi di qualità in tempi brevi e certi, quelle aree ne traggono un vantaggio competitivo. Siccome le risorse a disposizione sono poche, non le daremo a pioggia come è accaduto fin qui, bensì andremo a metterle in quei servizi che le comunità richiedono. Non sarà lasciato ai dirigenti illuminati scegliere quali obiettivi raggiungere perché magari ha interesse a premiare tutti. Le risorse saranno allocate sulla domanda dei clienti della PA: cittadini ed imprese.

[dlgs-Madia-Licenziamenti]

[dlgs-Madia-Licenziamenti-CdM-120-16]

[Radio Sole24Ore-Giannino intervista Rughetti]

 

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Pronta la direttiva Madia per l'Aran, 30 euro di aumenti per soli ottocentomila Statali

giugno 8, 2016 at 1:51 admin

Pochi, benedetti e subito, parte a luglio il tavolo negoziale dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego. Saranno di 30 euro gli aumenti di stipendio destinati ai soli redditi bassi. Sta per essere  infatti licenziata la Direttiva Madia all'Aran con l'indicazione di concentrare le poche risorse disponibili (300 ml), solamente sui redditi medio-bassi. Il Governo però lascerà alle parti decidere la soglia massima di reddito che darà diritto a ricevere gli aumenti riservandosi l'emanazione di una successiva direttiva integrativa nel caso che la trattativa ristagni. Si calcola che la platea degli aventi diritto agli incrementi stipendiali si aggiri intorno alle 800mila unità dei tre milioni complessivi di lavoratori alle dipendenze delle P.A. La direttiva conterrà anche indicazioni circa il salario accessorio che vedrà applicate le fasce di merito della Riforma Brunetta con la determinazione di un 25% di lavoratori che sicuramente resterà fuori da ogni ripartizione di risorse premiali. Siccome però questo meccanismo risulta eccessivamente penalizzante per le mansioni di basso profilo, il Governo ha previsto di correggerlo con il T.U. che potrebbe essere approvato già a luglio. La Uil è sul piede di guerra: sciopero generale annunciato per settembre. Più prudente invece la Cgil che per bocca della Camusso chiede di attendere gli sviluppi della situazione prima di esprimere una valutazione definitiva...[fonte]

 

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Uil-PA, mai accetteremo l'ipotesi di un rinnovo parziale ed un salario accessorio ispirato alla Brunetta

maggio 18, 2016 at 12:28 admin

Non lasceremo mai passare l'ipotesi formulata dalla Madia di un rinnovo parziale dei contratti pubblici, questo è un Governo inadempiente che ignora i principi Costituzionali. Tra destra e sinistra le differenze non si apprezzano più tanto che questo Governo intende trattare sul salario accessorio ispirandosi ai criteri anticostituzionali delle fasce di merito come predeterminate dalla Riforma Brunetta. Noi siamo favorevoli alla ripartizione meritocratica delle risorse disponibili, ma deve essere definita da un accordo quadro discusso col sindacato come sul modello adottato per la riduzione dei comparti. Così il segretario Nicola Turco

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Brambilla, per ogni pensionato abbiamo 1,33 lavoratori attivi, non bastano

maggio 7, 2016 at 11:48 admin

Alberto Brambilla è uno dei massimi esperti nel campo della previdenza e partendo dai numeri reali fa un ragionamento molto semplice: oggi ogni pensionato ha 1,33 lavoratori a pagargli la pensione. Non bastano, con questi numeri il sistema non si tiene. Ad averci risorse da investire, queste vanno puntate sul lavoro piuttosto che spese per incentivare l'uscita anticipata. Più che agli anziani, bisogna pensare ai giovani. Altro problema da affrontare è quello del debito pubblico che pur con i tassi al minimo ci costa 75 miliardi l'anno. Abbatterlo significherebbe avere 30 miliardi da puntare su nuova occupazione per i giovani e le donne...(fonte)

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Riforma PA, vade retro del Consiglio al Stato al burosauro

aprile 25, 2016 at 3:21 admin

Le riforme sono dettate dalla politica e scritte dai burocrati ministeriali. Se una riforma statuisce il principio della trasparenza totale, può accadere che nella scrittura delle regole applicative il burosauro si senta offeso, privato delle sue prerogative, può accedere che avverta la sua stessa ragion d'essere compromessa ed allora nella formulazione di commi e codicilli, con un lessico d'eccezione ed un frasario ermetico prova a rimettere le cose a posto in modo che tutto cambi, perché nulla cambi e resti come prima. E' quello che è accaduto alla Riforma Madia, i cui Decreti attuativi in tema di semplificazione e trasparenza sono stati bocciati dal Consiglio di Stato perché la manina anonima di qualche alto funzionario ministeriale, aveva reintrodotto il silenzio-rifiuto negli accessi agli atti per giunta, senza nemmeno la previsione della motivazione scritta. Di conseguenza, quella che in principio doveva essere una norma di semplificazione e trasparenza, si sarebbe risolta nuovamente in un nulla di fatto complicato ed oneroso. Come vanno le cose in questo paese, a meno che non sia stata la stessa politica a dare il contrordine al burosauro dopo aver annunciato all'opinione pubblica la bufola del cambiamento...(fonte)

 

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Cgil, ridotti i comparti noi da sempre contrari alla Brunetta, puntiamo a recuperare peso organizzativo per via contrattuale

aprile 7, 2016 at 10:27 admin

Raggiunto l'accordo sulla riduzione dei comparti di contrattazione, la Cgil sottolinea come sia importante per chi da sempre si è battuto contro la Riforma Brunetta che ha introdotto la riduzione da 11 a quattro comparti negoziali nel pubblico impiego e soprattutto il ridimensionamento del ruolo sindacale nella organizzazione lavorativa, puntare con tenacia al recupero per via contrattuale del peso perduto nella definizione organizzativa dei servizi da rendere al cittadino

(fonte.1) - (fonte.2)

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Boeri, riforma Fornero e blocco turn-over hanno determinato grave disoccupazione intellettuale

marzo 3, 2016 at 1:41 admin

Il bocconiano Presidente dell'Inps Boeri, ha osservato che il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego che si protrae oramai da quindici anni, combinato con gli effetti di innalzamento dell'età pensionabile, hanno finito per determinare una gravissima disoccupazione intellettuale che riflette per giunta i suoi effetti sull'efficienza generale delle pubbliche amministrazioni. Se prima della crisi infatti, il personale sotto i 24 anni bilanciava quello superiore ai 55 anni di età, oggi si registra solamente il 12% di lavoratori giovani. Sulla reversibilità poi, Boeri sottolinea come il dibattito sia del tutto fuori luogo perché già ora le pensioni alle vedove sono calcolate in ragione dell'aspettativa di vita e della situazione reddituale. Pertanto, per porre in essere politiche di riequilibrio dell'equità, sarebbe urgente guardare a quel 30% di popolazione più ricca cui vanno 5 miliardi all'anno di prestazioni assistenziali (fonte)

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Uil-Fpl, sono i dirigenti a coprire i fannulloni. Unadis, questa è demagogia, abbiamo licenziato 200 persone

febbraio 21, 2016 at 10:26 admin

Siamo stufi di ripetere che chi fa il furbo deve essere licenziato insieme ai dirigenti che li coprono però, dichiara il segretario di Uil-Fpl Torluccio che vede dietro questa nuova campagna anti fannulloni, un diversivo all'incapacità del Governo di reperire risorse che permettano un rinnovo decoroso dei Contratti pubblici scaduti da sette anni...(fonte

 

Questa è demagogia, populismo inaccettabile per Barbara Casagrande, segretaria dell'Unadis, tra le organizzazioni più rappresentative della Dirigenza Pubblica. Siamo noi a licenziare, solo l'anno scorso abbiamo fatto licenziare 200 persone dalle Amministrazioni Pubbliche. Piuttosto noi chiediamo al Governo maggiore autonomia per poter premiare le tante persone meritevoli che si prodigano nel settore pubblico. Abbiamo bisogno di strumenti incentivanti e progressioni di carriera. Queste ultime poi, sono state rese in buona sostanza un percorso impossibile dalla Riforma Brunetta aggiungiamo noi del Blog. Ponendo sullo stesso piano le capacità ed abilità professionali acquisite sul campo con la preparazione teorica di un giovane fresco di studi, ogni sforzo a migliorarsi e dare il meglio di sé si esaurisce nell'impossibilità del datore di lavoro di certificarne in concreto i progressivi miglioramenti maturati con l'esperienza e l'abnegazione. Se un cinquantenne bravo allo sportello è costretto a misurarsi con un ventenne sul piano teorico per vedere riconosciuto il proprio ruolo, vedrà inevitabilmente le sue aspirazioni frustrate. Per concludere segnaliamo un retropensiero della stessa dirigente Casagrande secondo la quale, la riforma Madia punterebbe a sostituire la burocrazia Statale con un corpo fiduciario del potere politico di turno. (fonte)

 

 

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