gennaio 6, 2016 at 12:17
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admin
Possono tirare un sospiro di sollievo i dipendenti delle Società "in house", vale a significare i lavoratori dipendenti di società costituite da Comuni e Regioni per esternalizzare i propri servizi: in caso di fallimenti NON rischiano il posto di lavoro perché saranno assunti alle dirette dipendenze degli Enti proprietari delle stesse società, lo si legge nelle bozze di Decreto che il prossimo Consiglio dei Ministri approverà in tema di riordino delle società Partecipate dalla PA. Per i dipendenti di tutte le altre tipologie di società che vedono la partecipazione nel capitale della Pubblica Amministrazione, è stato messo in cantiere una procedura di tutela in caso di fallimenti, sul modello di quella già sperimentata per le Provincie: mobilità obbligatoria presso altre società Partecipate dalla PA e divieto di programmare assunzioni prima dell'esaurimento delle liste di lavoratori in mobilità da società chiuse per fallimenti. Il solo ad opporsi alla previsione concordata per i ricollocamenti dei dipendenti di società Partecipate dallo Stato e dagli Enti Locali, è il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti di Scelta Civica contrario per ispirazione liberale. Ha chiesto a Renzi di osservare una disciplina privatistica da applicare al capitalismo municipale. Insomma, Zanetti del lavoro pubblico non riesce a farsene una ragione...(fonte).
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gennaio 2, 2016 at 4:03
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admin
L'imminente Decreto attuativo della Delega Madia, andrà a chiarire definitivamente per Legge la delicata questione delle procedure fallimentari delle società Partecipate dalla PA. Finora le cosiddette società "in house" cioè, quelle società strumentali in gran parte avviate su iniziativa politica locale più che per reale domanda di servizi, al fine di aggirare i vincoli assunzionali imposti alle PA in un rapporto osmotico con le clientele che agiscono da irresistibile catalizzatore di consensi elettorali, erano dalla giurisprudenza considerate articolazioni della stessa PA e quindi di fatto al di fuori della disciplina del codice civile. In pratica non potevano fallire come sentenziato dalle Cassazione n° 26283/2013. Un sostanziale regime quindi di irresponsabilità che ha contribuito a perpetuare sprechi e pratiche diffuse di inefficienza tipiche soprattutto di alcune aree del paese dove l'economia non regge il mercato, è assistita dalle commesse pubbliche e la domanda di lavoro dequalificato bussa all'unica porta disponibile, quella degli apparati statali. Ebbene, se il testo attuativo della Legge Delega che il Governo si appresta a pubblicare in Gazzetta resterà immutato, queste società saranno costrette per forza di cose ad efficientare le loro strutture organizzative e ritrovare i necessari equilibri di bilancio dimostrando di poter reggere il mercato senza caricare il ripiano delle perdite sulla fiscalità generale, altrimenti falliranno come qualsiasi altra spa. Sembra quasi un sogno americano quello di poter vedere sindaci e presidenti di regione italiane votati per la bontà delle scelte amministrative e politiche compiute...(fonte)
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ottobre 3, 2015 at 11:12
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Le bozza del Decreto attuativo della riforma Madia, riserva spiacevoli novità per i boiardi di Stato, a rivelarlo è il Messaggero di Roma sempre molto informato in tema di lavoro nelle pubbliche amministrazioni. Sarà vietato infatti, coprire d'oro con liquidazioni di fine rapporto i manager e gli organi direttivi delle società Partecipate dallo Stato, dalle Regioni e dai Comuni inoltre, le società che hanno i bilanci in rosso, non potranno più generosamente premiare i propri dirigenti con stipendi di risultati evidentemente non raggiunti. Le retribuzioni delle figure apicali, con la nuova disciplina saranno commisurate alle dimensioni dell'azienda, del tipo di qualificazione professionale ed all'impegno di lavoro richiesto (fonte).
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settembre 21, 2015 at 12:13
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Quello sulla mobilità dei dipendenti in soprannumero delle Provincie, è un Decreto che li umilia. Li considera una spesa da ricollocare velocemente senza tenere in alcun conto le professionalità acquisite in lunghi anni di onesto servizio. Eppure Madia ci aveva assicurati che nei processi di mobilità i lavoratori sarebbe stati salvaguardati e non avrebbero patito sacrifici economici, dichiara il segretario confederale Augusto Ghidelli (fonte)
settembre 20, 2015 at 11:42
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Quello del personale in esubero delle Provincie italiane, è un Decreto Ministeriale da correggere perché pone in essere una mobilità selvaggia che non tiene in alcun conto la tutela delle competenze del personale secondo Cgil, Cisl e Uil, che ribadiscono poi la necessità di mantenimento della retribuzione in godimento per tutti i lavoratori, sia nelle voci fisse, sia per quelle accessorie come dettato dalla Legge 56-2014 (fonte)
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settembre 20, 2015 at 9:34
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DM semplificazione e Pubblica Amministrazione del 14 settembre 2015, criteri di attuazione delle procedure di mobilità del personale di area vasta in soprannumero (fonte)
agosto 1, 2015 at 7:01
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admin
La Riforma della pubblica amministrazione ha superato anche lo scoglio della Commissione Affari Costituzionali del Senato e si avvia in aula per la terza ed ultima lettura "dopo un anno di lavoro" sottolinea Madia, per l'approvazione definitiva già nella prossima settimana e comunque prima della pausa estiva delle Camere garantisce Renzi. Già a settembre avremo i primi Decreti attuativi che saranno divisi in due distinti pacchetti conferma Madia: il primo conterrà le misure per sburocratizzare ed il secondo, conterrà tutti i provvedimenti mirati a far dimagrire gli apparati pubblici. Solamente in ultima battuta, avremo il Decreto Delegato che riformerà la Dirigenza Pubblica e la conseguente scrittura del T.U. del pubblico impiego. Per quanto riguarda l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti sulla insufficienza delle risorse residuali assegnate alle Provincie per le funzioni essenziali, Madia si è detta convinta che sarà garantita la continuità col passaggio alle Regioni delle competenze che furono delle Provincie ed ha auspicato che le Regioni approvino in fretta le Leggi Regionali di regolamentazione. (fonti 1 e 2)
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