Licenziare per assumere i precari, Ichino insiste, il job act agli Statali è automatico

giugno 11, 2016 at 3:12 admin

Il nuovo T.U. del pubblico impiego è oramai prossimo e dalla Funzione Pubblica fanno trapelare di essere orientati al doppio regime pubblico-privato in tema di lavoro allineandosi alla più recente sentenza della Cassazione, la n. 11868/16 che paradossalmente, pur confermando il licenziamento del ricorrente ha mantenuto fuori gli Statali dalla riforma Fornero dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori mentre pochi mesi prima, con la sentenza n. 24157 del novembre 2015 ne aveva estesa l'applicazione anche al settore pubblico. Accanto alla Madia si schiera anche il Ministro del Lavoro, ma nel Governo le posizioni in tema di reintegro in caso di licenziamento illegittimo e tutele crescenti, le posizioni non sembrano tutte allineate all'ultima pronuncia della Cassazione Zanetti ad esempio, sottosegretario all'economia, parla di "errore tecnico e politico" in merito alla scelta del doppio regime. Nemmeno Ichino, già collega di Zanetti in Scelta Civica poi passato tra le fila del PD si smentisce: quelle della Madia sono opinioni personali, il Job act si estende automaticamente al pubblico impiego, la previsione di esclusione fu espunta dal testo definitivo approvato. Il Governo non può legiferare in materia di licenziamenti perché eccede la Delega ricevuta dal Parlamento per riformare la PA. Licenziare darebbe una prospettiva ai precari della PA di poter essere stabilizzati impegnando le risorse così liberate. La cosa riguarderebbe solamente gli assunti dopo il 5 marzo 2015. Ichino fa addirittura appello ai sindacati perché capiscano che non si degnano nemmeno più di rispondergli...[fonte.1] - [fonte.2]

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Società in house fallite, è festa tra i dipendenti

gennaio 6, 2016 at 12:17 admin

Possono tirare un sospiro di sollievo i dipendenti delle Società "in house", vale a significare i lavoratori dipendenti di società costituite da Comuni e Regioni per esternalizzare i propri servizi: in caso di fallimenti NON rischiano il posto di lavoro perché saranno assunti alle dirette dipendenze degli Enti proprietari delle stesse società, lo si legge nelle bozze di Decreto che il prossimo Consiglio dei Ministri approverà in tema di riordino delle società Partecipate dalla PA. Per i dipendenti di tutte le altre tipologie di società che vedono la partecipazione nel capitale della Pubblica Amministrazione, è stato messo in cantiere una procedura di tutela in caso di fallimenti, sul modello di quella già sperimentata per le Provincie: mobilità obbligatoria presso altre società Partecipate dalla PA e divieto di programmare assunzioni prima dell'esaurimento delle liste di lavoratori in mobilità da società chiuse per fallimenti. Il solo ad opporsi alla previsione concordata per i ricollocamenti dei dipendenti di società Partecipate dallo Stato e dagli Enti Locali, è il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti di Scelta Civica contrario per ispirazione liberale. Ha chiesto a Renzi di osservare una disciplina privatistica da applicare al capitalismo municipale. Insomma, Zanetti del lavoro pubblico non riesce a farsene una ragione...(fonte).

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Sospetto anticostituzionale, l'esclusione degli Statali dal job act per Zanetti ed Ichino

dicembre 8, 2015 at 12:28 admin

Dopo la Sentenza della Cassazione 24157/2015, nel mentre che il Governo annuncia che interverrà ad escludere per Legge l'estensione della riforma del lavoro (job act) al settore pubblico dettagliando la disciplina negli oramai prossimi Decreti attuativi della Riforma Madia, i falchi della maggioranza riprendono fiato e tirano via i sassolini dalle scarpe. Il sottosegretario all'economia Zanetti nota come questa sia una strada impraticabile sia sotto il profilo tecnico, sia sul piano politico. Ricorda infatti che già nel job act si tentò di inserire un comma ad hoc per gli Statali, l'emendamento fu poi ritirato per sospetta inconstituzionalità ed osserva come sia anche un errore politico riproporlo perché i principi che hanno ispirato il "job act" intendono annullare ogni differenza tra lavoro privato e lavoro pubblico. Anche per l'autore del "job act", Pietro Ichino, non esistono norme speciali di esclusione del settore pubblico dalle riforme del lavoro ed anzi, le tutele crescenti, rappresentano lo strumento ideale per risolvere definitivamente il problema del precariato nella Pubblica Amministrazione.

(fonte)

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