La uil grida al complotto ordito dalla politica ai danni del sindacato

ottobre 4, 2015 at 12:00 admin

Svolta a sinistra e prova ad uscire dall'angolo il segretario Uil-PA Nicola Turco a nome di tutto il movimento sindacale. Al Decreto che ha assimilato i beni culturali ai servizi pubblici essenziali, rocambolescamente Turco associa il tentativo di intimidazione portato a danno della libertà d'informazione da parte di autorevoli esponenti della Commissione di vigilanza RAI leggendovi un unico disegno concordato tra le forze politiche di maggioranza ed opposizione, finalizzato all'arretramento dello Stato ed all'indebolimento generalizzato dei servizi pubblici convinto, che per difendere la democrazia si possano allegramente disattendere e mortificare i diritti dei cittadini utenti in settori economici strategici come quello della cultura e dei trasporti pubblici locali che poi finiscono per segnare l'indice attrattivo di efficienza di un paese all'estero. Un concetto di democrazia retaggio del conflitto sociale post sessantottino quello espresso da Turco, che identifica gli interessi generali delle "masse" con gli interessi garantiti di piccole corporazioni di categoria schierate in un conflitto che ha come oppositore il fragilissimo interesse generale rappresentato dallo Stato. Certo, un bel passo avanti nel processo di modernizzazione del sindacato, che proprio non riesce a sintonizzarsi sulle basse frequenze che hanno superato l'intermediazione classica per puntare direttamente al miglior risultato possibile per tutti e grida al complotto avvertendo come inevitabile la perdita oramai prossima delle proprie rendite di posizione: finirà che anche i sindacalisti dovranno lavorare e vivere di stipendio! (fonte)

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Sindacati, meno chiacchiere e più idee: da dicembre lo sciopero lo votano i lavoratori

settembre 20, 2015 at 11:50 admin

Pare che sia giunto il momento anche per il sindacato italiano di non vivere più sugli allori del passato. Già a dicembre infatti, appena dopo l'approvazione della Legge di Stabilità, è in programma la nuova Legge sulla Rappresentanza che andrà a regolamentare il diritto di sciopero e sarà una bella botta sul potere di interdizione delle piccole sigle. Gli scioperi infatti potranno essere proclamati solamente da quelle organizzazioni sindacali la cui somma di rappresentanza raggiungerà il 50,1% dei lavoratori dell'azienda pubblica iscritti, ma non basterà. Le stesse organizzazioni proclamanti lo sciopero dovranno indire un referendum preventivo tra i lavoratori che si esprimeranno a scrutinio segreto sull'eventualità. Per scioperare bisognerà che almeno la metà dei lavoratori (50%), voti a favore. Ed è andata bene, se si pensa che in Germania perché sia autorizzato uno sciopero, deve votare a favore il 75% dei lavoratori. L'auspicio di chi scrive, è che anche in Italia coloro i quali assumono responsabilità nel sindacato come in politica, siano ispirati e disinteressati e sappiano interpretare il ruolo con sincerità e passione, non come viatico di carriere e sistemazione di comodo (fonte)

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