Rinnovi dei contratti del pubblico impiego, il Governo decide per il bail-in e si comincia dai dirigenti

ottobre 17, 2015 at 11:49 admin

Bail-in.jpgNella Legge di Stabilità non sono state appostate nuove risorse per rinnovare i Contratti degli Statali bloccati da sei anni. I 200 milioni previsti per rinnovare i CCNL del pubblico impiego infatti, saranno prelevati dallo stesso pubblico impiego. Con una modalità di finanziamento che ricorda da vicino il "bail in" bancario e cioè, le nuove regole con le quali la UE ha stabilito che in caso di default delle banche non interviene più lo Stato, ma i debiti sono ripianati coi soldi degli azionisti in prima battuta e se questi non dovessero bastare, attingendo alle risorse degli obbligazionisti ed a quelle degli stessi correntisti. Con strumenti analoghi, il Governo ha deciso di finanziare l'abbattimento delle tasse ed i tre miliardi di maggiore spesa per accogliere i migranti, azzerando il fondo per rinnovare i contratti di lavoro e decidendo di finanziare al minimo indispensabile gli obblighi formali dettati dalla Consulta, utilizzando i risparmi pur doverosi della soppressione di poltrone inutili, tagliando del 20% gli stipendi di risultato ai dirigenti ed era anche ora, visto che risultati positivi nella gestione della PA non si sono mai registrati, bloccando il turn over degli stessi dirigenti ed in ultimo, se non dovesse bastare, comprimendo nuovamente le percentuali di assunzioni in ragione della spesa per cessazioni. Da qui verrebbero i 200 ml che divisi per tre milioni e rotti di dipendenti pubblici, darebbero circa otto euro a cranio. Spiccioli, eppure qualcuno osserva che sono pur sempre quattro volte di quanto diamo ad ogni migrante per ricaricare lo smartphon (fonte). 

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Statali, il governo batte il primo colpo dei rinnovi contrattuali

ottobre 3, 2015 at 3:50 admin

Finalmente, pare proprio che sia pure a fatica, la trattativa sui rinnovi contrattuali si possa considerare avviata. Il ministro Madia infatti, ha dato pieno mandato all'Aran perché trovi un accordo con le parti sociali sull'applicazione della Legge Brunetta (Dlgs.150/2009), per l'accorpamento da 11 a quattro dei comparti di contrattazione del pubblico impiego. E' il primo passo cui si erano detti pronti Cgil, Cisl, Uil già a fine settembre. Un accordo propedeutico a determinare i nuovi livelli retributivi questo, per gli Statali di ogni ordine e grado. Più che dalla volontà degli attori, l'avvio è stato reso possibile dalla Sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo il congelamento degli incrementi salariali a tempo indefinito. Un blocco che ha congelato anche l'organizzazione dei servizi sottolinea Faverin della Cisl, per il quale bisogna ripartire con la contrattazione puntando sulle competenze e le professionalità acquisite per ricostruire un sistema di servizi avanzati, veloci e di qualità...(fonte)

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Rinnovi, ultimo avviso dei Sindacati al Governo: confronto immediato o sarà conflitto

ottobre 3, 2015 at 2:56 admin

Cgil, Cisl e Uil avvertono il Governo: si avvii immediatamente il confronto per i rinnovi dei contratti pubblici o si aprirà la stagione della mobilitazione e dei conflitti sociali. Dopo sei anni di blocco degli stipendi, i sindacati chiedono di essere convocati subito dal governo perché ancora non si conosce l'ammontare degli stanziamenti che saranno predisposti nella Legge di Stabilità. Le retribuzioni dei dipendenti pubblici dovranno essere adeguatamente aumentate per consentire il recupero del potere di acquisto avvertono, i rinnovi nel pubblico impiego dovranno essere l'occasione per liberare e valorizzare la contrattazione nazionale e decentrata dai vincoli normativi (fonte)

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Uil-FPL, Governo vuol barattare la lotta alla povertà con il rinnovo dei contratti pubblici

settembre 13, 2015 at 7:37 admin

Chiama a raccolta le altre forze sindacali per intraprendere iniziative forti a contrastare il tentativo del Governo di barattare la lotta alla povertà con gli incrementi salariali che verranno dai rinnovi dei contratti pubblici. Si assiste ad un vergognoso balletto di ridicole cifre che si vorrebbero stanziare in alternativa alla lotta del disagio sociale che non accettiamo da un Governo che nulla sottrae alla casta ed agli sprechi dei carrozzoni della politica dichiara Torluccio. Si può anche essere d'accordo, ma riguardo alle caste sarebbe un bene per il futuro dell'intero movimento sindacale dare una sforbiciatina a stipendi e pensioni dei dirigenti sindacali così, tanto per poter vantare un esempio di giustizia sociale. Dove sono i bilanci delle OOSS e delle loro agenzie affiliate? Dove sono i redditi e i patrimoni dei loro dirigenti? La retorica operaista non funziona più come un tempo, un pò si coerenza tra il dire ed il fare la pretendono anche i lavoratori dello Stato dalle loro rappresentanze. Non vorremmo che il segretario UilFpl si fosse dato la zappa sui piedi...(fonte)

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Legge Stabilità, scatti retributivi progressivi e nuovo blocco turn-over per bilanciare la maggiore spesa

settembre 13, 2015 at 6:20 admin

Siamo alla battute finali nella definizione della prossima Legge di Stabilità e sta prendendo corpo tra i consiglieri di Palazzo Chigi secondo alcune indiscrezioni, una ipotesi che vedrebbe in programma un nuovo blocco triennale del turn over per bilanciare la maggiore spesa di 1,6 Mld indifferibile dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego. La misura si ritiene idonea perché oltre a favorire il mantenimento della spesa sotto controllo, permetterebbe anche alla riforma Madia il tempo necessario a dispiegare i suoi effetti sulla riorganizzazione degli uffici e la mobilità del personale tra Amministrazioni Centrali e periferiche con il definitivo abbandono delle "dotazioni organiche" in favore del "fabbisogno". Sempre nell'ottica delle esigenze di bilancio, gli aumenti retributivi nei nuovi contratti secondo questa indiscrezione, sarebbero scalettati in crescendo nel corso dell'intero triennio di validità (fonte)

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Non solo soldi, il problema è che non si sa ancora su cosa contrattare i rinnovi

agosto 26, 2015 at 11:05 admin

In prossimità dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego, si registra ancora una gran confusione che non si risolverà soltanto con la determinazione di un congruo stanziamento nella Legge di Stabilità. La riforma Brunetta ha rivisitato infatti i comparti di contrattazione riducendoli a quattro ed è intervenuta anche direttamente sulle materie oggetto negoziale per cui i contratti vigenti si trovano a disciplinare tante situazioni e materie che invece sono diventate di esclusiva competenza legislativa. Ad esempio, su concertazione, esame congiunto, informazione, anche i giudici del lavoro non avendo un quadro normativo chiaro e definitivo hanno emesso sentenze contraddittorie. Sarà quindi uno dei compiti più ardui nei nuovi contratti quello di fare chiarezza interpretativa ed univoca sull'applicazione delle norme. Ne frattempo però una nota positiva di chiarezza riguarda i contratti integrativi che con la Sentenza della Consulta non sono più vincolati agli cifre del 2010 tanto meno dovranno sottrarre dal fondo salario accessorio le quote facenti capo ai cessati.

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Uil-PA: il governo offende gli Statali, solo 600 milioni per rinnovare i contratti

agosto 26, 2015 at 4:28 admin

Quella del Governo è una provocazione dice Nicola Turco segretario generale di Uil-PA. Una offesa prevedere solamente seicento milioni di stanziamento nella Legge di Stabilità per rinnovare dopo cinque anni i contratti dei lavoratori pubblici. Analogamente a quanto è accaduto con la restituzione del maltolto ai pensionati, si intende aggirare la Sentenza della Consulta, ma noi faremo una forte opposizione promette Turco, sono cinque anni che i dipendenti pubblici non vedono un euro e gli effetti del congelamento si riverbereranno sui trattamenti previdenziali. Secondo i calcoli della stessa Avvocatura dello Stato se in cinque anni il Governo ha realizzato economie per 35 mld comprimendo i salari, allora deve mettere nel piatto per i prossimi rinnovi almeno 7 mld chiosa Turco...

 

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Pareggio di bilancio e libertà sindacali non sono in conflitto costituzionale

agosto 26, 2015 at 3:36 admin

L'ora di rinnovare i contratti di lavoro nel pubblico impiego è arrivata perché la Consulta ha sancito che il principio del pareggio di bilancio di recente recepito in Costituzione, NON cancella la tutela delle libertà sindacali anch'esse garantite dalla Carta Fondamentale e dunque, la giusta esigenza di contenimento della spesa pubblica va contemperata con la garanzia offerta alle OOSS di rappresentare e far valere le ragioni dei lavoratori nell'assise negoziale che ne sostanzia le modalità applicative. D'ora in avanti quindi, i Governi sanno che non possono prorogare sine die il blocco dei rinnovi contrattuali ed al termine di un ragionevole periodo di congelamento delle dinamiche salariali dovranno disporre in caso di deficit eccessivo, misure alternative di contenimento della spesa e cioè tagliare altri capitoli di bilancio a maggior ragione perché la leva negoziale può essere utilizzata quale fattore rilevante di efficientamento ed incremento produttivo delle attività Statali

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Statali, poco più di 1 miliardo per i rinnovi contrattuali, han già preso gli 80 euro dice il Governo

luglio 25, 2015 at 2:04 admin

rinnovi contrattiIl Governo è al lavoro per preparare la Legge di Stabilità e fonti accreditate riferiscono che per i rinnovi dei contratti del pubblico impiego abbia appostato poco più di un miliardo, 1.2 per l'esattezza. Costretto dalla Sentenza della Corte Costituzionale a mettere fine al blocco dei contratti per i dipendenti pubblici dopo sei anni, al Tesoro sarebbero allo studio manovre per reperire risorse che allo stato non vi sono e l'orientamento è quello di mantenere al minimo gli incrementi degli stipendi statali in considerazione degli 80 euro di credito d'imposta già percepiti nonostante che la Ragioneria abbia confermato la cifra di 11 miliardi risparmiati nell'ultimo quinquennio con il protrarsi del blocco ai rinnovi dei contratti. Altri 400 milioni poi, sarebbero stanziati nella prossima finanziaria a titolo di vacanza contrattuale che andrà a coprire i risarcimenti parziali dei mancati rinnovi dalla data di emanazione della Sentenza della Corte Costituzionale fino al 31 dicembre 2015. Il prossimo contratto sarà valido per il triennio 2016-2018 ed a differenza delle precedenti tornate, riguarderà quattro comparti in totale dai 16 che erano prima dell'entrata in vigore della Riforma Brunetta D.Lgs.150/09 (fonti 1 e 2).

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Dalla sentenza all'italiana della Consulta, al Contratto di Filiera nella piattaforma sindacale del Pubblico Impiego

luglio 7, 2015 at 3:45 admin

Roma. Assemblea dei delegati e delle RSU di Cgil, Cisl, Uil pubblico impiego incentrata sulle tematiche del rinnovo dei contratti fermi da sei anni, alla luce della recente Sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il protrarsi del blocco ai rinnovi dei contratti pubblici. Al centro della discussione, la piattaforma rivendicativa sindacale che intende rilanciare il ruolo del contratto collettivo per tutelare i lavoratori dalle interferenze della Legge e per garantire diritti economici e normativi generalizzati ed esigibili su tutto il territorio nazionale. E' necessario recuperare le materie sottratte ai tavoli negoziali dalle Leggi quali organizzazione del lavoro, orari, mobilità, dotazioni organiche e politiche per l'occupazione rilanciando anche la contrattazione integrativa per valorizzare i servizi e le professionalità attraverso l'individuazione degli sperperi per recuperare importanti risorse da destinare alla produttività. Dall'assemblea è emersa una strategia contrattuale nuova: il contratto di filiera, l'avvio un confronto che porti nel tempo massimo di tre tornate contrattuali, ai contratti unici per le Funzioni Centrali, i Servizi Locali, la sanità e l'assistenza eliminando il "dumping" tra lavoratori che svolgono le stesse funzioni. Riassume Nicola Turco, segretario generale di UIL-PA: la piattaforma sindacale si pone in discontinuità con il passato chiedendo alla politica una inversione di tendenza che faccia cessare il processo di rileggificazione in atto perché vogliamo riprenderci non solamente il contratto, ma l'intero strumento della contrattazione sia a livello nazionale, sia a livello territoriale per recuperare quei spazi negoziali che danno le gambe ai progetti di riforma della PA, attraverso la riappropriazione delle materie quali mobilità, organizzazione del lavoro ecc. ecc. Chiediamo alla politica di fare un passo indietro per creare le condizioni di un vero negoziato. Il contratto collettivo non deve rappresentare solamente una occasione di recupero salariale, ma deve essere un mezzo per recuperare diritti e dignità dei lavoroatori. Sulla recente Sentenza della Consulta, Nicola Turco si è espresso in termini non propriamente lusinghieri: dopo aver subito così tanti e forti pressioni esterne, la Corte Costituzionale non ha potuto fare a meno di emettere una "sentenza all'italiana" con la quale si sono chiusi i conti col passato e questo ci deve far riflettere sui "sentieri democratici" per i quali si avvia il nostro paese. Non dobbiamo abbassare la guardia, la politica si è presa spazi che non le competono e che devono tornare al movimento sindacale...

 

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