Provincie, un Decreto Mobilità che umilia i lavoratori per Ugl

settembre 21, 2015 at 12:13 admin

Quello sulla mobilità dei dipendenti in soprannumero delle Provincie, è un Decreto che li umilia. Li considera una spesa da ricollocare velocemente senza tenere in alcun conto le professionalità acquisite in lunghi anni di onesto servizio. Eppure Madia ci aveva assicurati che nei processi di mobilità i lavoratori sarebbe stati salvaguardati e non avrebbero patito sacrifici economici, dichiara il segretario confederale Augusto Ghidelli (fonte)

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Senza di noi è illusorio pensare di riformare la PA e Madia chiede aiuto al sindacato

agosto 6, 2015 at 12:48 admin

Riforma Madia, questa sconosciutaRiforma della Pubblica Amministrazione, il Governo stima che ci vorranno 4-5 anni dall' emanazione dei Decreti attuativi perché dispieghi tutti i suoi effetti. Avrà un impatto sul PIL che si calcola nell'ordine dello 0,4%. Intanto la prima reazione di Cisl, Cgil e Uil è stata di pessimismo: il Governo si illude di poter riformare la PA con nuove norme senza coinvolgere i lavoratori, investire nella formazione e nella riorganizzazione dei servizi. Capita l'antifona, il Ministro Madia chiede aiuto proprio al sindacato perché collabori a premiare il merito ed a selezionare i migliori. Il Governo si è dato 12 mesi per emanare i tredici Decreti attuativi cui si aggiungerà un DPCM ed alcune direttive. La prima norma che entra in vigore da subito è quella del silenzio-assenso per esprimere pareri, nulla osta trascorsi trenta giorni le procedure proseguiranno il loro corso se le Amministrazioni interessate non hanno ancora fatto conoscere le loro decisioni. Per quanto riguarda la Dirigenza pubblica, di rilevante c'è la loro "precarizzazione", potrannno essere licenziati se non ricevono più incarichi scaduti i quattro anni dalla loro nomina con una valutazione negativa. L'eventuale proroga dovrà essere motivata e non potrà durare più di due anni successivi. Pe r favorirne la mobilità, è stato creato il ruolo unico della dirigenza statale, regionale e locale. Un'altra misura che coinvolge più specificamente il personale è quello degli uffici unici dello Stato che sarà nei limiti del possibile rappresentato in una unica struttura territoriale per tutte le sue articolazioni quindi gli utenti potranno trovare in un unico luogo Entrate, Ufficio regionale scolastico, Soprintendenza, Prefettura ecc.ecc. Seguono poi lo scioglimento della Forestale che confluirà nei CC non senza proteste per la militarizzazione di un Corpo di sicurezza civile, la razionalizzazione delle Partecipate che già a settembre potrebbero trovare in un Decreto il nuovo status di semplificazione perché il Governo ha necessità di trovare dieci miliardi nella Legge di Stabilità; il PIN unico con zone wi-fi free in prossimità di siti turistici... 

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Riforma PA, testo defintivo come certificato dal Presidente del Senato Grasso

agosto 5, 2015 at 11:20 admin

foto Presidente del Senato GrassoIn attesa della Promulgazione e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, siamo in grado di offrirvi il testo definitivo della Riforma detta Madia della Pubblica Amministrazione, come approvato dal Senato il 4 agosto 2015 certificato dal Presidente Piero Grasso.

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La Riforma PA non è ancora Legge, ma i Decreti attuativi sono già nelle mani della Trojka per rassicurarla

luglio 29, 2015 at 12:17 admin

Cottarelli mentre legge i Decreti della Riforma PACon 253 SI, 93 NO e 5 astenuti, la Riforma della Pubblica Amministrazione ha superato il voto alla Camera ed è ritornata al Senato per l'approvazione definitiva. Prima ancora però che il Decreto Delegato diventi Legge, l'ex commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli membro del Fondo Monetario Internazionale, si lascia sfuggire che già ad inizio Luglio il ministro Madia "ci ha mostrato i Decreti attuativi della Riforma della PA". Pensiamo che la faccenda non sia di poco conto anche se non si sono udite voci in merito. Il Governo a voler dar credito a quanto afferma Cottarelli, in buona sostanza prima ancora che il Parlamento abbia terminato l'iter di discussione ed approvato la Delega all'esecutivo per legiferare, ha già pronti i Decreti attuativi per applicare una Legge che ancora NON c'è. Vale a significare che anche se il Parlamento non ha ancora definito il quadro dei principi generali nel cui perimetro l'esecutivo è autorizzato a normare, il Governo che ancora non conosce gli esatti limiti nei quali muoversi, ha già scritto i Decreti per applicare quei principi evidentemente utilizzando "poteri speciali di veggenza". Di fatto certifica che l'Italia NON è più una Repubblica parlamentare. Niente di male, ma non può essere Renzi a determinare il cambio della forma di Stato. Cosa poi ancora più grave, le Leggi della Repubblica di cui il popolo italiano ancora non è ufficialmente a conoscenza in quanto non ancora promulgate e pubblicate in Gazzetta ufficiale, sono state invece già acquisite dalla Trojka per il tramite del FMI che ne è parte attiva ed integrante. Viene il sospetto che a dettare la Riforma della PA non sia il Parlamento italiano, ma siano istituzioni sovranazionali che rispondono a poteri di natura non politica eterodiretti da potenze straniere. Questi poteri si avvertono talmente indispensabili, da abbandonare anche le più elementari forme di discrezione e diplomazia, Cottarelli infatti non si pone alcun problema a confessare di conoscere le Leggi della Repubblica prima ancora che siano approvate. Anzi, è così sicuro della forza del ricatto economico esercitato sul paese da queste Istituzioni tecno-finanziarie che non si pone problema alcuno ed allude all'unica organizzazione che evidentemente non riescono a controllare quando auspica che il sindacato mantenga in merito alle riforme una condotta responsabile cioè, quella a loro più gradita della cieca obbedienza. Insomma, se vi muovete vi stringiamo la cravatta al collo fino a soffocarvi, sembra dire. (fonti: "Cottarelli" e "Riforma, sintesi del testo approvato alla Camera").

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A settembre sapremo quanti soldi ci offre il Governo per i nuovi Contratti

giugno 30, 2015 at 12:18 admin

foto di Marianna MadiaNon abbiamo sbloccato i contratti pubblici nel 2015 perché abbiamo dato priorità a chi ha perso il lavoro ed in ogni caso è bene ricordare che un dipendente pubblico su quattro ha ricevuto gli 80 euro quindi, ci siamo mossi perfettamente in regola con la Pronuncia della Corte Costituzionale del 2013 che dichiarava legittimo il blocco degli stipendi purché temporaneo ed accompagnato dalla redistribuzione delle risorse risparmiate, così il ministro della PA Marianna Madia punta nel vivo della Sentenza della Consulta che ha determinato la fine del blocco ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego. Senza quest'ultima Pronuncia, per quanto si sforzi di smentire il ministro, non ci sarebbero stati incrementi di salario per gli Statali, infatti il ministro NON è in grado di dare nemmeno una stima di massima delle risorse che saranno stanziate nella Legge di stabilità, segnale inequivocabile che il problema era stato del tutto rimosso dall'agenda del Governo e che la Consulta ha reso per fortuna di attualità. Solamente che a settembre sapremo una cifra ci dice il ministro, e l' ARAN potrà convocare le parti per avviare il negoziato non prima della ridefinizione dei comparti che dovranno per Legge essere ridotti a quattro.

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Prima mi votate la Riforma poi vi rinnovo i contratti, dopo i docenti Renzi frega gli impiegati

giugno 26, 2015 at 1:23 admin

Renzi fotte gli StataliEntro l'estate l'approvazione definitiva anche della Riforma Madia per la Pubblica Amministrazione e solo successivamente, saranno determinate le poste di bilancio nella Legge di Stabilità per rinnovare i contratti del pubblico impiego come sancito dalla Corte Costituzionale. Do ut des, lo schema così come ha funzionato per la scuola, sarà replicato per l'intero settore pubblico. Renzi non si è lasciato intimorire dalle ultime Pronunce della Consulta, e nemmeno si è mostrato cedevole alle pressioni dei sindacati che pretendono l'immediata convocazione al tavolo negoziale per rinnovare i contratti pubblici. Approvare la riforma in cantiere significa essenzialmente nei prossimi contratti, che gli incrementi retributivi saranno associati alla produttiva ed in misura crescente alla valutazione della performance piuttosto che alle voci fisse della busta paga uguali per tutti. Inoltre, proverà a recuperare il terreno elettorale perduto sulla questione immigrati, con l'introduzione di misure che metteranno il lavoro pubblico sullo stesso piano disciplinare del lavoro privato: il licenziamento dei fannulloni rende molto in termini di consenso elettorale. Brunetta docet...

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Cgil, una Brunetta peggiorata la riforma neocentralista Madia della PA

giugno 5, 2015 at 12:52 admin

la cgil gufa renziAscoltata alla Camera sul ddl Madia di riforma della Pubblica Amministrazione, la Cgil ha argomentato molto negativamente le sue valutazione su quella che ha definito una riforma centralista e verticistica, nel solco della precedente riforma Brunetta che anzi se possibile peggiora perché cancella del tutto la contrattazione dal sistema regolatorio del rapporto d'impiego che torna ad essere normato dalla Legge come negli anni '50 uniformando a criteri ministeriali quella che invece è una organizzazione plurale di ambiti e territori differenti senza tener in conto alcuno la qualità e l'efficacia di servizi al cittadino escluso del tutto dal raggio di partecipazione alla valutazione di merito. Un ridisegno che non tenendo in debito conto le peculiarità delle molteplici amministrazioni coinvolte, si rende inapplicabile mentre avrebbe dovuto contenere principi cardini generali regolati in modo armonioso dalla contrattazione...(fonte) 

 

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Madia: senza riforme non si firmano contratti

maggio 14, 2015 at 10:08 admin

Non ancora metabolizzata del tutto la grana della rivalutazione pensionistica, che prossimo sta per arrivare il 23 giugno un nuovo pronunciamento della Corte Costituzionale sul blocco dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego. Un primo diretto è già andato a segno, ora un gancio sinistro potrebbe mettere definitivamente KO i conti del Governo che però si sente sicuro su questo punto: prima approviamo le riforme per la crescita, poi possiamo riparlare di rinnovi contrattuali fa sapere per bocca della Madia che prosegue: la Corte nel 2013 ha chiarito che i rinnovi nel pubblico impiego possono essere disattesi se circoscritti temporalmente per motivi di risanamento della finanza pubblica senza contare che abbiamo già dato gli 80 euro! Non basterà quindi un primo accenno di crescita certificato dall'Istat, bisognerà che questa si irrobustisca e diventi stabile perché si possa parlare di firmare nuovi contratti di lavoro e vedere qualche incremento di salario in busta paga, par di capire. Poi Madia pone l'accento sulla riforma della PA approdata alla Camera con quelle che considera importanti novità sulla dirigenza pubblica:dirigenti non si faranno tutta la carriera in un solo ufficio, chi darà voti uguali a tutti i dipendenti sarà penalizzato. La valutazione sarà determinante per la scalata tra prima e seconda fascia. Le assunzioni avverranno solo per concorso, il numero dei dirigenti esterni negli Enti Locali sarà ridotto al minimo...(fonte)

 

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Riforma Pa, passo falso del Senato per complicare l'Italia

maggio 1, 2015 at 11:43 admin

Altro che passo avanti per semplificare l'Italia, l'approvazione della Riforma Renzi al Senato è un passo falso per complicare la vita al cittadino concordano Cgil, Cisl e Uil: si tagliano le Camere di Commercio, si inficia il controllo di legalità sugli atti degli Enti Locali con l'abolizione del ruolo dei Segretari Comunali, non si prevede alcun processo di valorizzazione delle competenze per il personale anzi, i posti di lavoro saranno tagliati perché a fronte di 70mila assunzioni, 128.000 cesseranno dal servizio per raggiunti limiti di età. Inoltre sottolineano le OO.SS, si è ideato un rozzo sistema di assoggettamento e controllo politico sulla dirigenza minacciata da licenziamento non già per scarso rendimento, ma per scarso gradimento...[fonte]

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Riforma si vota, valanga di emendamenti sulla dirigenza pubblica

aprile 7, 2015 at 6:22 admin

La Riforma Renzi va in aula al Senato, in settimana già si inizia a votare. Valanga di emendamenti sulla decadenza dei dirigenti dal ruolo unico in caso di mancata ricollocazione, ma la licenziabilità per i ruoli apicali alle dipendenze dalla Pubblica Amministrazione sembra un punto irrinunciabile alla Madia. Il potere di licenziamento farà capo esclusivo all'Amministrazione, non più alla Commissione istituita ad hoc. Non si potranno più assumere dirigenti per incarico ad personam, la selezione dovrà necessariamente essere aperta ad una rosa di candidati. Da rilevare che sono stati dettati anche limiti alle assunzione di personale precario, un archivio centrale presso l'Aran gestirà la programmazione delle assunzioni sotto il controllo diretto del Ministero. Ritorno alla ribalta anche per la staffetta generazionale ed il part-time degli impiegati anziani...(Fonte)

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