Cgil, Cisl, Uil, indignano la sufficienza ed i ritardi nelle trattative per i rinnovi di Sanità ed EELL

gennaio 28, 2018 at 10:11 admin

..e se per le Forze Armate lo sfozo del Governo è stato imponente e tempestivo, non altrettanto lo è per il comparto Sanità-Enti Locali protestano le OOSS. Le modalità ed i ritardi nelle trattative per i rinnovi dei contratti con le quali Governo ed Aran per suo conto, stanno procedendo, indignano e non poco un comparto che conta circa un milione di lavoratori. Dopo otto lunghi anni di attesa, il Mef guidato Padoan ed il Governo, sembrano non prestare la necessaria attenzione ed il doveroso interesse verso una categoria di lavoratori tra i più poveri del pubblico impiego. Da sempre snobbata e relegata ai margini perché non direttamente a servizio delle cordate ministeriali custodi della cassa. Eppure sono numerosi e votano anch'essi...[fonte]

 

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Nuovo contratto, 85 euro di aumenti garantiti solo nel 2018 e per dieci mesi

dicembre 25, 2017 at 10:12 admin

firmato il nuovo contratto per le funzioni centrali che farà da modello tipo per gli atri comparti del pubblico impiego, si scopre che gli 85 euro lordi di aumenti salariali saranno garantiti, ma solamente per il 2018 e per dieci mesi grazie all'ennesimo bonus riservato alle fasce deboli dei lavoratori compreso tra 21,1 e 25,8 euro di compensazione. Giusto in tempo per andare a votare felici e contenti. Come anticipato, gli aumenti arriveranno in busta quindi a marzo ed oscilleranno tra un minimo di 63 euro ed un massimo di 117 euro. A lordo s'intende. Vi risparmiamo le dichiarazioni di rito delle OOSS che potrete comunque leggere nel post qui di seguito, vi segnaliamo però quanto dichiarato da Gasparrini, presidente dell'Aran che ha dato atto ai sindacati di aver mantenuto un grande senso di responsabilità. Che cosa abbia voluto significare, lo lasciamo alla vostra libera interpretazione. Ora il nuovo contratto passa all'esame della Corte dei Conti per la bollinatura e dopo 15 giorni ritornerà al MEF. Infine entrerà in vigore...[fonte]

 

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Rinnovi, Aran vuole tempi stretti sulla trattativa EELL, il sindacato frena e promette una piattaforma unitaria

novembre 25, 2017 at 4:16 admin

Regioni ed EELL, Aran chiede tempi stretti per concludere la trattativa dei rinnovi contrattuali puntando su di un unico tavolo negoziale sul quale far confluire le parti comuni delle intese gia' raggiunte negli altri comparti del pubblico impiego evitando le lungaggini estenuanti dei tavoli tecnici specifici, ma le OOSS frenano e promettono una piattaforma rivendicativa unitaria da presentare a breve nel prossimo incontro. Cgil, Cisl e Uil chiedono che la rapidità non comprometta la qualità delle soluzioni in un settore particolarmente provato dalla crisi del blocco contrattuale basti pensare al personale delle Province, delle Città Metropolitane e delle Camere di Commercio. Polizia Locale, nidi, scuole della infanzia ed assistenza sociale necessitano di tavoli tecnici di approfondimenti specifici delle condizioni da valorizzare prima di giungere ad un accordo definitivo, nonostante il poco tempo residuo a disposizione. Salario accessorio, rivisitazione dei profili professionali, contrattazione decentrata, posizioni organizzative, sistema delle indennità sono gli obiettivi di una semplificazione per via contrattuale che si rende necessaria per disboscare la foresta normativa degli ultimi otto anni di blocco [fonte.1]-[fonte.2]

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Elezioni alle porte, via la riforma a febbraio un Decreto attuerà l'intesa coi sindacati

gennaio 29, 2017 at 9:49 admin

Quale miglior spinta poteva venire ai rinnovi dei CCNL degli Statali che le avvisaglie di elezioni politiche prossime alle porte? Ancora una volta è stata la Corte Costituzionale a venire incontro ai tre milioni di famiglie che traggono il loro reddito dal lavoro pubblico. Dopo aver sbloccato i Contratti, un'altra pronuncia, stavolta sulla Legge elettorale dell'italicum, ha smosso le acque dei rinnovi contrattuali prosciugando la palude nella quale si erano adagiate le forze politiche che tiravano a campare in attesa della scadenza naturale della Legislatura (2018), ed indotto il Governo Gentiloni a mettere mano al portafogli per soddisfare la "fame di democrazia" che dovrebbe uscire dalle urne elettorali. Accantonata la riforma del T.U. del pubblico impiego, il Governo si mobilita per garantirsi il consenso con un Decreto che a febbraio attuerà non già la Riforma, ma l'intesa firmata il 30 novembre 2016 con le parti sociali per abolire le fasce di merito dell'odiata Brunetta; valorizzare il salario accessorio con una paccata di milioni a pioggia; infine restituire al CCNL ogni potere regolatorio sul pubblico impiego che Brunetta aveva sottratto al "voto di scambio" riportandolo in capo alla Legge [fonte]

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Esaurita la spinta propulsiva addio riforma, si ritorna al contratto per regolamentare il rapporto di pubblico impiego

gennaio 15, 2017 at 6:30 admin

Esaurita la spinta propulsiva della rottamazione, addio alla riforma del Testo Unico del pubblico impiego. Il Governo Gentiloni infatti ha deciso di ridimensionare la grande riforma ed a febbraio si limiterà ad attuare con un Deceto Legislativo i soli punti concordati coi sindacati nell'accordo del 30 novembre 2016: superamento della Legge Brunetta circa la prevalenza del CCNL sulla norma nella regolamentazione del rapporto di pubblico impiego; cancellazione delle fasce premiali sostituiti da nuovi strumenti di valutazione della performance; rivisitazione del salario accessorio. Già questa settimana, le OOSS saranno convocate per consultazione sulle modifiche normative come da intesa raggiunta il 30 nov. u.s. Seguirà la direttiva all'Aran che darà il via alla contrattazione vera e propria [fonte]

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Fasce di merito, soglie di rappresentanza e riduzione dei Comparti, via tutto pur di concludere coi miseri rinnovi

ottobre 19, 2015 at 12:49 admin

Una bozza aggiornata della Legge di Stabilità fatta circolare tra gli addetti ai lavori, prevede che pur di portare a compimento i miseri rinnovi dei CCNL del pubblico impiego, il Governo è disposto ad un ulteriore rinvio della Riforma Brunetta dopo sette anni dalla sua promulgazione. In particolare verrebbero rinviate le misure più odiate dalle piccole OOSS e cioè la soglia di rappresentanza fissata dalla Legge al 5%; le fasce di merito per l'attribuzione del salario di produttività e l'obbligo di riduzione a quattro dei comparti di contrattazione nei quali sono suddivisi i settori di attività del pubblico impiego. Dalla nuova bozza si apprende che saranno meno gravi del previsto i tagli ai fondi destinati allo stipendio di risultato, si passa infatti dal 20 al 10%; che il blocco del turn-over sarà ridimensionato al 40% (era previsto che salisse all'80%), per aumentare i risparmi di spesa sul personale cessato per quiescenza; che sarà del 20% la sforbiciata ai trattamenti di salario accessorio; il tutto rammentiamo, per raggranellare i 200 ml messi sul tavolo delle trattative per i rinnovi contrattuali imposti dalla Sentenza della Corte Costituzionale (fonte).

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Pareggio di bilancio e libertà sindacali non sono in conflitto costituzionale

agosto 26, 2015 at 3:36 admin

L'ora di rinnovare i contratti di lavoro nel pubblico impiego è arrivata perché la Consulta ha sancito che il principio del pareggio di bilancio di recente recepito in Costituzione, NON cancella la tutela delle libertà sindacali anch'esse garantite dalla Carta Fondamentale e dunque, la giusta esigenza di contenimento della spesa pubblica va contemperata con la garanzia offerta alle OOSS di rappresentare e far valere le ragioni dei lavoratori nell'assise negoziale che ne sostanzia le modalità applicative. D'ora in avanti quindi, i Governi sanno che non possono prorogare sine die il blocco dei rinnovi contrattuali ed al termine di un ragionevole periodo di congelamento delle dinamiche salariali dovranno disporre in caso di deficit eccessivo, misure alternative di contenimento della spesa e cioè tagliare altri capitoli di bilancio a maggior ragione perché la leva negoziale può essere utilizzata quale fattore rilevante di efficientamento ed incremento produttivo delle attività Statali

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Riforma Pa, passo falso del Senato per complicare l'Italia

maggio 1, 2015 at 11:43 admin

Altro che passo avanti per semplificare l'Italia, l'approvazione della Riforma Renzi al Senato è un passo falso per complicare la vita al cittadino concordano Cgil, Cisl e Uil: si tagliano le Camere di Commercio, si inficia il controllo di legalità sugli atti degli Enti Locali con l'abolizione del ruolo dei Segretari Comunali, non si prevede alcun processo di valorizzazione delle competenze per il personale anzi, i posti di lavoro saranno tagliati perché a fronte di 70mila assunzioni, 128.000 cesseranno dal servizio per raggiunti limiti di età. Inoltre sottolineano le OO.SS, si è ideato un rozzo sistema di assoggettamento e controllo politico sulla dirigenza minacciata da licenziamento non già per scarso rendimento, ma per scarso gradimento...[fonte]

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