Entro l'estate contratti, ruolo unico dirigenza e licenziamento facilitato per scarso rendimento

gennaio 8, 2016 at 6:37 admin

Riordino della Dirigenza pubblica, rinnovo dei contratti di lavoro, aggiornamento del Testo Unico del Pubblico Impiego (D.Lgs.165/01), devono necessariamente viaggiare in simultanea sottolinea il prof. Sandro Mainardi, ordinario di diritto del lavoro alla Università di Bologna. Altrimenti si rischia di avere norme contrattuali in contraddizione o superate dalle norme di Legge, spiega. Il pacchetto organico di Riforma del Pubblico Impiego prevede infatti un primo passo propedeutico: la convocazione all'Aran dei sindacati per rideterminare i comparti di contrattazione già a metà gennaio. Saranno ridotti a 4, erano dodici: PA centrali, Scuola, Sanità, Regioni ed Enti locali. Università e ricerca resta ancora da definire se assimilarle alle PA centrali od alla Scuola. Si annuncia comunque in salita il percorso dei rinnovi che non prevede alcun recupero per i cinque anni precedenti di stallo. Le novità più profonde arriveranno per la dirigenza col ruolo unico: Stato, Regioni, AALL incarichi di 4+2 anni con un sistema di valutazione più stringente e realistico in ogni caso indipendente dal potere politico. Mobilità dei dirigenti prevista anche in uscita presso il settore privato. Infine in estate arriverà l'aggiornamento del T.U. anche qui, saranno semplificate le procedure per i licenziamenti disciplinari con tempi certi stabiliti per legge e la possibilità in capo alla PA di riavviare il procedimento in caso di reintegra per vizio di forma da parte del giudice...(fonte)

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Applicare il job act agli Statali farebbe risparmiare 1 miliardo, calcolano i consulenti del lavoro

gennaio 8, 2016 at 5:30 admin

Licenziamenti disciplinari per giusta causa, se si applicassero le norme del Job act al pubblico impiego perderebbero il posto 21.661 Statali ogni anno. Alienarsi questa zavorra, farebbe risparmiare all'erario 1 miliardo netto di euro secondo i calcoli della Fondazione Studi consulenti del lavoro, Consiglio Nazionale dell'Ordine. Quindi, mettere lavoratori pubblici e lavoratori privati esattamente sullo stesso piano consentirebbe allo Stato di allocare più efficacemente importanti investimenti in servizi ai cittadini mentre per i sindacati, ne verrebbe un indebolimento delle tutele con una equiparazione al ribasso. Il tema è di assoluta importanza e comprende risvolti non solamente sociali, ma soprattutto etici a nostro avviso. Non andrebbe trattato in termini esclusivamente "politici"...(fonte)

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Rimossi i vincoli, ma tagliate le risorse, progressioni di fatto bloccate anche nel 2016

gennaio 6, 2016 at 2:35 admin

Rimossi i vincoli sul trattamento economico individuale fermo al 2010, di fatto però sono state impedite le progressioni economiche e verticali ancora per il 2016 con il blocco delle risorse per la contrattazione decentrata al Fondo 2015. Un meccanismo subdolo impedisce la compensazione della penuria contrattuale nazionale con la premialità derivante dalla contrattazione decentrata. Gli stanziamenti accantonati per quest'ultima infatti, NON potranno superare quelli a bilancio del 2015 che dovrà comunque essere ridotto in ragione del personale in servizio. Concorreranno al calcolo per determinare il Fondo, oltre la minore spesa per il personale cessato, anche la proiezione di spesa per il personale assumibile come da autorizzazioni di turnover. Quindi di fatto, gli Enti e le Amministrazioni non avranno risorse da impiegare sul fronte dei miglioramenti progressivi di carriera con la Contrattazione Decentrata. Sindacato privato di ogni strumento negoziale, risulta messo definitivamente in quiescenza d'ufficio...(fonte) 

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Dai rinnovi dei contratti verranno 3,5 euro netti in busta, doppio bonus esentasse per le forze di polizia

gennaio 6, 2016 at 1:10 admin

Meno che briciole saranno gli incrementi salariali che verranno dai rinnovi contrattuali secondo i calcoli del Sole24Ore. Esattamente 3,5 euro l'aumento netto in busta. Cento euro lordi pro capite infatti ha stanziato la Legge di Stabilità 2016, da cui vanno sottratti 33 euro per contributi ed Irap. La differenza suddivisa per tredici mensilità restituisce circa 5 euro mensili, da cui vanno ulteriormente sottratti i contributi e le ritenute erariali a carico del dipendente e pari all'incirca al 30% cioé, 1,5 euro. Il netto in busta che si concretizza è per l'appunto 3,5 euro in più rispetto a quanto già di stipendio. Meglio sicuramente meglio è andata alle Forze dell'Ordine che vedono stanziate nella Legge di Stabilità risorse pari a 510 milioni complessivi mentre lo stanziamento per i rinnovi del pubblico impiego civile ammonta a 300 milioni totali. Riceveranno un altro bonus esentasse di 80 euro che si sommerà al precedente valido per tutti i dipendenti pubblici. Ma si sa, quando lo scontento sociale si fa critico, i governi pensano bene di praticare un trattamento di favore a militari e forze di sicurezza...(fonte)

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Società in house fallite, è festa tra i dipendenti

gennaio 6, 2016 at 12:17 admin

Possono tirare un sospiro di sollievo i dipendenti delle Società "in house", vale a significare i lavoratori dipendenti di società costituite da Comuni e Regioni per esternalizzare i propri servizi: in caso di fallimenti NON rischiano il posto di lavoro perché saranno assunti alle dirette dipendenze degli Enti proprietari delle stesse società, lo si legge nelle bozze di Decreto che il prossimo Consiglio dei Ministri approverà in tema di riordino delle società Partecipate dalla PA. Per i dipendenti di tutte le altre tipologie di società che vedono la partecipazione nel capitale della Pubblica Amministrazione, è stato messo in cantiere una procedura di tutela in caso di fallimenti, sul modello di quella già sperimentata per le Provincie: mobilità obbligatoria presso altre società Partecipate dalla PA e divieto di programmare assunzioni prima dell'esaurimento delle liste di lavoratori in mobilità da società chiuse per fallimenti. Il solo ad opporsi alla previsione concordata per i ricollocamenti dei dipendenti di società Partecipate dallo Stato e dagli Enti Locali, è il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti di Scelta Civica contrario per ispirazione liberale. Ha chiesto a Renzi di osservare una disciplina privatistica da applicare al capitalismo municipale. Insomma, Zanetti del lavoro pubblico non riesce a farsene una ragione...(fonte).

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2016, addio posto sicuro: le Partecipate potranno fallire per Legge

gennaio 2, 2016 at 4:03 admin

L'imminente Decreto attuativo della Delega Madia, andrà a chiarire definitivamente per Legge la delicata questione delle procedure fallimentari delle società Partecipate dalla PA. Finora le cosiddette società "in house" cioè, quelle società strumentali in gran parte avviate su iniziativa politica locale più che per reale domanda di servizi, al fine di aggirare i vincoli assunzionali imposti alle PA in un rapporto osmotico con le clientele che agiscono da irresistibile catalizzatore di consensi elettorali, erano dalla giurisprudenza considerate articolazioni della stessa PA e quindi di fatto al di fuori della disciplina del codice civile. In pratica non potevano fallire come sentenziato dalle Cassazione n° 26283/2013. Un sostanziale regime quindi di irresponsabilità che ha contribuito a perpetuare sprechi e pratiche diffuse di inefficienza tipiche soprattutto di alcune aree del paese dove l'economia non regge il mercato, è assistita dalle commesse pubbliche e la domanda di lavoro dequalificato bussa all'unica porta disponibile, quella degli apparati statali. Ebbene, se il testo attuativo della Legge Delega che il Governo si appresta a pubblicare in Gazzetta resterà immutato, queste società saranno costrette per forza di cose ad efficientare le loro strutture organizzative e ritrovare i necessari equilibri di bilancio dimostrando di poter reggere il mercato senza caricare il ripiano delle perdite sulla fiscalità generale, altrimenti falliranno come qualsiasi altra spa. Sembra quasi un sogno americano quello di poter vedere sindaci e presidenti di regione italiane votati per la bontà delle scelte amministrative e politiche compiute...(fonte)

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2016, sanzioni ai dirigenti affezionati alla carta e sindacati all'attacco sui rinnovi contrattuali

gennaio 2, 2016 at 12:45 admin

Quello appena iniziato, sarà un anno ricco di novità per la Pubblica Amministrazione. A metà gennaio dovrebbe partire il primo blocco di Decreti attuativi della riforma Madia che hanno i punti nodali nel piano di digitalizzazione della PA e nella riorganizzazione dei servizi pubblici locali con l'apertura ai privati nel settore della gestione smaltimento rifiuti oggi, esclusiva in capo alle partecipate comunali. Quella del 2016 si preannuncia inoltre, come una lotta senza quartiere alle ultime sacche di resistenza digitale: sono previste sanzioni ai dirigenti che ostacoleranno il piano nazionale di digitalizzazione. L'ultimo Decreto attuativo della Delega Madia sarà quello dedicato alla riorganizzazione del Pubblico Impiego che vedrà la luce dopo il confronto coi sindacati sull'annoso tema dei rinnovi contrattuali bloccati da sei anni e che inevitabilmente toccherà anche le nuove regole sulla mobilità del personale. Il sindacato unitariamente ha già annunciato di partire all'attacco perché considera del tutto insufficiente la dote appostata nella Legge di Stabilità per rinnovare i contratti pubblici. La mancanza di risorse d'altronde, è stata la causa che ha sospeso la revisione della riforma Fornero e la previsione di clausole di flessibilità in uscita. Intanto il MEF ha diramato l'indicazione a tutte le Amministrazioni di tenere alta la guardia della spesa...(fonte)

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Legge di Stabilità, gli Statali pagano le mance di Renzi elargite a deficit

dicembre 24, 2015 at 11:59 admin

Tra un taglio di qua ed un bonus di là, la Legge di Stabilità 2016 è andata a deficit tanto che la Commissione Europea ne ha sospeso fino a marzo la valutazione. A pagare le mance di Renzi ancora una volta è stato chiamato il pubblico impiego con una nuova stretta al turnover ulteriormente ridotto al 25% della spesa per cessazioni dell'anno precedente nel corso del 2016 e fino al 2018 compreso, con la sola eccezione del 2016 per gli Enti che assumeranno il personale sovrannumerario delle ex Province: potranno impiegare il 100% della spesa per cessazioni 2015. Stop anche alle assunzioni di dirigenti, non si potranno riempire le piante organiche come determinate dalla spending rewie di Monti fino all'entrata in vigore dei Decreti attuativi della Riforma Madia. Le briciole dei risparmi così ottenuti, andranno a compensare in parte i 300 milioni stanziati per i rinnovi contrattuali grazie alla Sentenza della Corte Costituzionale. Stanziamenti veramente esigui se si pensa che a questi trecento milioni vanno sottratti 74 milioni destinati alle Forze di Polizia e 7 milioni riservati ai rinnovi per il personale non contrattualizzato. Restano quindi a disposizione per rinnovare i contratti ai restanti 2,8 milioni di dipendenti pubblici circa, solamente 219 milioni di euro. Il blocco dei contratti però non è terminato perché se la Sentenza della Consulta ha costretto il Governo almeno formalmente a rinnovare i Contratti Nazionali, la Legge di Stabilità 2016 ha confermato il blocco dei rinnovi dei Contratti Decentrati. Un buon auspicio per la crescita, non c'è che dire...(fonte)

 

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Imbarazzanti le giustificazioni di Madia sui rinnovi, con la stessa Legge il Governo distribuisce mance elettorali

dicembre 21, 2015 at 12:16 admin

A firmare i rinnovi dei contratti siamo pronti anche a Natale rispondono con una nota unitaria i sindacati all'intervista di Madia per Repubblica TV che potete leggere di seguito. Le giustificazioni del ministro Madia sull'esiguità dello stanziamento di 300 milioni di euro nella Legge di Stabilità, sono imbarazzanti visto che il Governo con la stessa Legge distribuisce mance per catturare consenso elettorale. Più che venti Decreti, prosegue la nota, servono investimenti sulle risorse umane, i saperi e le professionalità al fine di rinnovare la PA, di norme infatti ne abbiamo già a iosa. Per cambiare il rapporto Stato-cittadini e far crescere il paese, occorre un piano straordinario di lavoro pubblico, ci sono troppi dirigenti e pochi giovani, troppe risorse sprecate e poche da investire nella valorizzazione dei lavoratori...(fonte)

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Madia, i 300 ml per rinnovare i contratti aumenteranno seguendo le dinamiche della crescita economica

dicembre 20, 2015 at 11:18 admin

Marianna Madia: la nostra è una riforma di sistema non di settore, punta a dare ai cittadini tempi e regole certe. Il motore di questa riforma saranno i lavoratori pubblici. Il processo di digitalizzazione che comunque già stiamo implementando coi dipendenti maturi ancora in servizio, sarà completato da reclutamenti mirati di giovani professionisti assunti non più in base alle vecchie piante organiche, ma con concorsi pubblici programmati sui fabbisogni reali di unità professionali che serviranno a far arrivare ai cittadini i nuovi servizi. Le Amministrazioni non proseguiranno più in ordine sparso, noi ragioniamo seguendo una visione unitaria dei fabbisogni della Repubblica, per questa ragione non vedremo più assunzioni di amministrativi nelle ASL dove invece servono medici. Le risorse disponibili quindi, saranno allocate efficacemente per reclutare secondo le necessità. I vincitori di concorsi saranno tutti assunti, mentre agli idonei questo diritto non potrà essere garantito a tutti come è giusto che sia, d'altronde. Anche i dipendenti delle Partecipate non dovranno temere il riordino e la riduzione del numero delle aziende. Saranno chiuse quelle che non perseguono un reale interesse pubblico, ma analogamente a quanto già in atto per i dipendenti delle ex Province, non perderanno il posto di lavoro. Saranno avviati a quello che possiamo definire il più grande processo di mobilità di personale nella storia della Repubblica. La Riforma consta di venti Decreti attuativi di cui, i primi dieci saranno portati in Consiglio dei Ministri prima di Natale od al massimo a gennaio 2016. 

Sul tema cogente dei rinnovi contrattuali Madia ha tenuto a sottolineare che per legge il negoziato non può partire se prima i Sindacati non troveranno l'accordo con l'ARAN per ridurre il numero dei comparti. Si è poi detta consapevole che è ingiusto un blocco perdurante dei rinnovi che però è stato causato dalla più dura crisi economica che si potesse immaginare e comunque, c'è da tener presente che nel privato ad esempio, ha prodotto ingiustizie anche più gravi come la perdita di milioni di posti di lavoro cosa che nel settore pubblico non è accaduto. I contestati 300 ml stanziati nella Legge di Stabilità per rinnovare i contratti pubblici, aumenteranno ha promesso Madia, parallelamente all'uscita dalla crisi ed in ragione dell'incremento della crescita economica...

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