l'elemento perequativo, una marchetta elettorale pensata per i contratti degli Statali e pagata per il solo 2018

febbraio 10, 2018 at 5:00 admin

Per salvare il credito di imposta (gli 80 euro di Renzi), dagli aumenti di salario sottoscritti dalle parti con i rinnovi dei contratti, si sono inventati un "elemento perequativo", vale a significare che la differenza tra l'aumento generalizzato di 85 euro promesso per contratto e l'incremento di stipendio reale reso possibile fino al raggiungimento del limite massimo di accesso al credito di imposta, viene coperta da un espediente contabile: gli aumenti contrattuali varranno dal 1 aprile piuttosto che dal 1° gennaio 2018 come di regola. Una modalità che permetterà a tutti i lavoratori del pubblico impiego di ricevere gli stessi incrementi salariali. Superata però la scadenza elettorale per il rinnovo delle Camere, giunti al 1 gennaio 2019, una buona fetta di stipendi del pubblico impiego, i più bassi per capirci, rischiano di essere decurtati se il nuovo Governo che uscirà dalle urne, si spera, non troverà denaro fresco a copertura dell'elemento sperequativo...

Posted in: attualità

Tags: , , , , , , , , ,

innalzate le soglie di reddito, il bonus degli 80 euro è salvo, almeno per il 2018

novembre 11, 2017 at 4:24 admin

Battere il ferro finché è caldo. Elezioni politiche alle porte, si conferma una fortuna per gli Statali. E' molto probabile che il prossimo Governo deciderà di investire diversamente i dieci miliardi di euro del credito di imposta comunemente detto bonus degli 80 euro. Sta di fatto però che nel 2018 molti riusciranno a conservarlo nonostante gli aumenti di stipendio che verranno dai rinnovi contrattuali. La Legge di Stabilità ha previsto che le soglie massime che danno diritto al bonus degli 80 euro, siano innalzate di 600 euro. In questo modo si calcola che la gran parte degli aventi diritto con gli aumenti medi di 85 euro lordi non supereranno i 24.600 euro di reddito da lavoro dipendente e conserveranno almeno per il prossimo anno, il diritto a non vedere azzerato in busta paga il bonus dal nuovo contratto [fonte]

Posted in: attualità

Tags: , , , , , , , , , , ,

Sotto elezioni Madia salva gli 80 euro, vedremo poi come fare...

settembre 19, 2017 at 4:50 admin

Diciamo che possiamo tirare un sospiro di sollievo. Marianna Madia rassicura i sindacati che tutto quanto previsto nell'accordo del 30 novembre 2016 sarà rispettato dal Governo e dunque, gli ottanta euro saranno salvati al netto degli aumenti contrattuali ancora in fase di negoziazione. Quei dipendenti dunque che supereranno la soglia, non vedranno azzerato il credito d'imposta dal nuovo contratto. Miracoli di fine legislatura, quando la politica si avvicina alle urne elettorali, moltiplica i pani ed i pesci per tenersi buoni le tre milioni di famiglie che lavorano per lo Stato. Infatti, la signora Ministro della PA, ancora non è in grado di spiegare con quali risorse finanzierà la spesa aggiuntiva di tre miliardi per consentire di conservare il bonus però, chi vuole intendere può intendere che sotto elezioni, così com'è ridotta, la politica non può permettersi di tirare un colpo mancino agli Statali. Difatti sta programmando assunzioni, studia incentivi ai pensionamenti, tratta il rinnovo dei contratti pubblici giusto in tempo per stampare i certificati elettorali. A noi va bene, figuriamoci. Ci basta che tutti abbiano compreso chiaramente. E c'è di piu', gli aumenti di stipendio saranno inversamente proporzionali ai redditi percepiti. Cioè, coloro che guadagnano meno, vedranno in busta paga per intero la cifra di aumenti pattuita dai contratti; quelli che hanno stipendi già congrui e robusti, ne avranno invece un pò di meno...[fonte.1] [fonte.2]

Posted in: attualità | General

Tags: , , , , , , , , , ,

EELL e sanità, l'Aran offre 4 euro in meno per non perdere gli 80 euro

agosto 31, 2017 at 10:55 admin

Enti Locali e Sanità, l'aumento di stipendio potrebbe essere di 81 euro e non di ottantacinque come pattuito con gli accordi di novembre 2016. A formulare l'ipotesi è stata l'Aran che raccogliendo l'invito della Madia a studiare una soluzione per evitare a circa 363mila dipendenti pubblici, in gran parte concentrati nel comparto delle Autonomie Locali, di vedere vanificati gli incrementi dei rinnovi contrattuali dal superamento della soglia di accesso all'oramai famoso credito di imposta. Servirebbero infatti stanziamenti aggiunti per un totale di 125 milioni secondo i calcoli dell'Aran, per evitare che gli incrementi stipendiali previsti dai nuovi contratti vadano ad erodere la soglia degli ottanta euro fino ad azzerarla del tutto per quanti superano i 26.000 euro di reddito annuo. Ma nella Legge di Stabilità in programma non sono previsti ulteriori risorse per rinnovare i contratti. Ciascuno dei sovrasoglia in pratica dovrebbe rinunciare a 3,7 euro, così come formulata però la proposta di mediazione non ha incontrato il favore delle OOSS, addirittura l' UNADIS, il sindacato dei dirigenti pubblici, in una nota sottolinea come "non si può rimediare accettando 81 euro di aumenti invece che gli 85" pattuiti. L'osservazione in verità lascia un pò perplessi visto che il problema non investe certamente le figure dirigenziali, ma le basse qualifiche che arrotondano lo stipendio con l'impegno straordinario quotidiano, con le turnazioni, con la partecipazione alla progettualità per obiettivi che tanto contribuisce ad efficientare gli Enti e le Aziende sanitarie [fonte]

Posted in: attualità

Tags: , , , , , , , , , ,

Rinnovo contratti agli Statali, a dicembre la firma, ma cercasi milioni disperatamente per non azzerare gli 80 euro

agosto 6, 2017 at 3:50 admin

Aran e parti sociali si sono riunite mercoledì, 2 agosto, per avviare le trattative dei rinnovi ai contratti pubblici di lavoro. Con una prima ricognizione si sono definiti i nodi per i quali devono essere trovate soluzioni nei prossimi incontri a partire dal 31 agosto, riservati alle Amministrazioni centrali e dalla prima settimana di settembre ai restanti tre comparti: scuola, sanità, Enti Locali. I cinque miliardi finanziati per gli incrementi contrattuali non bastano. I sindacati rivendicano per intero ai tabellari gli aumenti di 85 euro concordati con gli accordi del 30 novembre scorso. Dunque si cercano disperatamente nelle pieghe dei fondi fuori stanziamenti, le risorse necessarie a non azzerare il credito fiscale degli 80 euro eventualità che dovrebbe colpire circa trecentomila dipendenti con la pioggia di aumenti tabellari prevista dal nuovo contratto. Novità nella discussione si sono registrate anche in tema di assenze che si ipotizza di regolare per contratto. Alle Amministrazioni che faranno registrare assenze ricorrenti e sistematiche in prossimità dei fine settimana o delle festività, non sarà incrementato il fondo salario accessorio [fonte]

Posted in: attualità

Tags: , , , , , , , , , , ,

aumenti contrattuali, chi sfora il tetto recupera gli 80 euro una tantum netto in busta

luglio 9, 2017 at 7:28 admin

Fissati in cinque miliardi di euro i paletti degli stanziamenti per rinnovare i contratti di cui 1,4 miliardi a carico dei bilanci di Regioni ed EELL, come abbiamo già ampiamente illustrato, la Direttiva madre lascia comunque ampi margini alle trattative. La ripartizione degli incrementi stipendiali prevederà cinque o sei fasce retributive analogamente a quanto avviene per il riconoscimento del credito d'imposta: coloro i quali guadagnano meno, si vedranno riconosciuti il massimo degli aumenti (85 euro in media), in termini reali e non percentuali. Viceversa, le posizioni apicali che godono di trattamenti economici elevati, avranno minori incrementi di stipendio netto in busta. Per superare lo scoglio degli ottanta euro, l'ipotesi allo studio che riguarda circa duecentomila statali per i quali si calcola che gli aumenti di stipendio finiranno per sterilizzare il credito d'imposta a seguito dello sfondamento del tetto di reddito, fonti accreditate fanno sapere che Governo e parti sociali pensano ad un recupero una tantum direttamente in busta 

Posted in: attualità | General

Tags: , , , , , , , , , , , , , , ,

Rinnovi dei contratti, nessuna beffa per i lavoratori, due ipotesi per mantenere il bonus da 80 euro in busta

luglio 1, 2017 at 11:51 admin

In attesa che il MEF autorizzi gli 80 euro anche a coloro che con gli aumenti dei rinnovi supereranno i 26.000 euro di reddito, Madia conta di chiudere i contratti entro ottobre legando gran parte degli incrementi ai risultati. Due le ipotesi allo studio per non far perdere gli ottanta euro ai lavoratori: la prima vorrebbe reperire ulteriori 500 milioni di euro, ma è una ipotesi poco praticabile visti i vincoli europei di bilancio. La seconda ipotesi prevederebbe invece di detrarre i 500 milioni che occorrono a mantenere il bonus in busta, direttamente dal monte di finanziamenti già previsti nella legge di stabilità 2018 per i rinnovi che con questa modalità, vedrebbero ridursi inevitabilmente la cifra complessiva destinata agli aumenti veri e propri [fonte.1] [fonte.2]

Posted in: attualità

Tags: , , , , , , , , , , ,

Dosi, l'economista che sussurra a Grillo di cancellare gli 80 euro per finanziare il reddito di cittadinanza

giugno 4, 2017 at 9:42 admin

I grillini si preparano a Governare il paese e si sono messi alla ricerca di personale competente cui affidare i dicasteri strategici per non farsi trovare impreparati come è accaduto nelle recenti esperienze municipali ed ecco che tra i nomi più ascoltati da Grillo in tema di economia spunta quello del prof. Giovanni Dosi, docente della scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Le scelte di una parte politica accreditata delle migliori fortune alle prossime consultazioni non sono propriamente indifferenti per il pubblico impiego. L'economista Dosi infatti, è l'uomo che suggerisce allo schieramento che i maggiori istituti di ricerca demoscopica concordano nel dare vincente, le misure economiche più urgenti da adottare per far fronte alla dilagante povertà e tra queste ultime, quella del reddito di cittadinanza universale che dovrebbe colpire direttamente la busta paga del pubblico impiego. Dieci dei venti miliardi di euro a copertura del reddito di cittadinanza vanno recuperati cancellando le agevolazioni fiscali in vigore di cui il credito d'imposta degli ottanta euro sarebbe secondo il prof. Dosi, tra le meno efficaci. Quel milione e più, tra personale ausiliario ed impiegati a bassa reddito della Pubblica Amministrazione che percepiscono in busta paga l'astronomica cifra di 960 euro annuali infatti, non li avrebbero spesi e rimessi nel circolo economico, ma li avrebbero, secondo lo scienziato della economia grillina, impiegati per pagare debiti e bollette arretrate quindi, possono tranquillamente essere dirottati a finanziare l'ozio a cinque stelle [fonte

Posted in: attualità

Tags: , , , , , , , , , ,

Statali, la miseria dei rinnovi mette a rischio gli 80 euro, tutto congiura per il NO

ottobre 9, 2016 at 10:04 admin

La Commissione,  il deficit, i sindacati, la Brunetta, tutto sembra congiurare per il NO al referendum del 4 dicembre prossimo. Gli Statali sono diventati un incubo per Renzi. Moscovici, il "cane" europeo a guardia della Legge di Stabilità si è rimangiato il via libera al deficit allegro in prospettiva antipopulista e Renzi è finito nuovamente nei guai. Tra le mance in programma per vincere il referendum Costituzionale c'era l'incremento del deficit fino al 2,4% del PIL che avrebbe consentito un congruo aumento dei salari in busta paga. La marcia indietro di Moscovici però che ha riposizionato il paletto del deficit al 2,1%, ha rimesso in gioco l'alienazione del consenso nelle urne del pubblico impiego. Il Governo infatti è stato costretto a prevedere uno stanziamento aggiuntivo di risorse per rinnovare i contratti pubblici che non supera i 600 milioni nella prossima Legge di Stabilità. Sommati ai 300 ml stanziati l'anno passato, fanno circa 900 milioni di euro a coprire i rinnovi fino al 2018 compreso. Tradotto: meno della previsione ottimistica di 20 euro netti in busta che oltretutto metterebbero a rischio la percezione del credito d'imposta di 80 euro che contribuì al successo alle ultime consultazioni europee. Allo stato delle cose, nessuna delle organizzazioni sindacali sembra disposta a firmare i rinnovi contrattuali anzi, il sindacato pone un'ulteriore condizione: il superamento della riforma Brunetta che impone di valutare la performance ed azzerare i premi a pioggia. Le ultime notizie danno la Madia disposta non ad abrogare la norma, ma a sospenderla in vista del referendum evidentemente il Governo prova a non alienarsi definitivamente il voto degli Statali...[fonte.1] - [fonte.2]

Posted in: attualità

Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Statali, poco più di 1 miliardo per i rinnovi contrattuali, han già preso gli 80 euro dice il Governo

luglio 25, 2015 at 2:04 admin

rinnovi contrattiIl Governo è al lavoro per preparare la Legge di Stabilità e fonti accreditate riferiscono che per i rinnovi dei contratti del pubblico impiego abbia appostato poco più di un miliardo, 1.2 per l'esattezza. Costretto dalla Sentenza della Corte Costituzionale a mettere fine al blocco dei contratti per i dipendenti pubblici dopo sei anni, al Tesoro sarebbero allo studio manovre per reperire risorse che allo stato non vi sono e l'orientamento è quello di mantenere al minimo gli incrementi degli stipendi statali in considerazione degli 80 euro di credito d'imposta già percepiti nonostante che la Ragioneria abbia confermato la cifra di 11 miliardi risparmiati nell'ultimo quinquennio con il protrarsi del blocco ai rinnovi dei contratti. Altri 400 milioni poi, sarebbero stanziati nella prossima finanziaria a titolo di vacanza contrattuale che andrà a coprire i risarcimenti parziali dei mancati rinnovi dalla data di emanazione della Sentenza della Corte Costituzionale fino al 31 dicembre 2015. Il prossimo contratto sarà valido per il triennio 2016-2018 ed a differenza delle precedenti tornate, riguarderà quattro comparti in totale dai 16 che erano prima dell'entrata in vigore della Riforma Brunetta D.Lgs.150/09 (fonti 1 e 2).

Posted in: attualità

Tags: , , , , , , , , , , , ,