Prima mi votate la Riforma poi vi rinnovo i contratti, dopo i docenti Renzi frega gli impiegati

giugno 26, 2015 at 1:23 admin

Renzi fotte gli StataliEntro l'estate l'approvazione definitiva anche della Riforma Madia per la Pubblica Amministrazione e solo successivamente, saranno determinate le poste di bilancio nella Legge di Stabilità per rinnovare i contratti del pubblico impiego come sancito dalla Corte Costituzionale. Do ut des, lo schema così come ha funzionato per la scuola, sarà replicato per l'intero settore pubblico. Renzi non si è lasciato intimorire dalle ultime Pronunce della Consulta, e nemmeno si è mostrato cedevole alle pressioni dei sindacati che pretendono l'immediata convocazione al tavolo negoziale per rinnovare i contratti pubblici. Approvare la riforma in cantiere significa essenzialmente nei prossimi contratti, che gli incrementi retributivi saranno associati alla produttiva ed in misura crescente alla valutazione della performance piuttosto che alle voci fisse della busta paga uguali per tutti. Inoltre, proverà a recuperare il terreno elettorale perduto sulla questione immigrati, con l'introduzione di misure che metteranno il lavoro pubblico sullo stesso piano disciplinare del lavoro privato: il licenziamento dei fannulloni rende molto in termini di consenso elettorale. Brunetta docet...

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Contratti pubblico impiego, cancellata un'ingiustizia al tavolo negoziale rivendicheremo il maltolto

giugno 25, 2015 at 6:14 admin

furlan sorride a BARBAGALLOLa sentenza della Corte Costituzionale, dopo sei anni ha cancellato una palese ingiustizia, ha dichiarato il segretario della Cisl Annamaria Furlan. Una ingiustizia quella del blocco dei rinnovi contrattuali, che oltre ad impoverire l'intero settore del pubblico impiego, ha arrecato danni alla PA impedendo la riorganizzazione e la modernizzazione che con gli strumenti contrattuali nazionali e decentrati si realizza.

Senza perdere nemmeno un minuto in più dei sei anni già trascorsi, il Governo ci convochi per rinnovare i contratti, altrimenti sarebbe un fatto gravissimo dopo la Sentenza della Consulta, così si è espresso il segretario della Uil Barbagallo, che poi ha rincarato: "al tavolo negoziale non rinunceremo a rivendicare il maltolto, anche se la Corte non ha considerato "illegittimo" il pregresso dei blocchi contrattuali".

(fonte.1 - fonte.2)

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Landini è per il sindacato unico, la triplice è roba vecchia

giugno 24, 2015 at 11:55 admin

LANDINI VUOLE IL SINDACATO UNICOA marciare separati Cgil, Cisl e Uil hanno finito per non colpire più, ha scritto Susanna Camusso in una lettera ai segretari di Cisl e Uil con l'invito al sindacato perchè ritrovi l'unità perduta "soprattutto per le differenti posizione mantenute rispetto alla politica"; Annamaria Furlan segretaria della Cisl, aveva risposto dicendosi disponibile a riaprire il cantiere dell'unità sindacale perchè non c'è dubbio che le azioni unitarie sono più efficaci di quelle promosse dalle singole sigle anche se, tiene a sottolineare, le "divisioni non hanno mai avute un carattere politico, ma hanno riguardato esclusivamente il merito sindacale" e precisava: "gli scioperi generali proclamati da Cgil e Uil, la mancata intesa sul modello contrattuale del 2009, il differente giudizio sul job act dove ad esempio, nessuno riuscirà mai a convincerci che le agevolazioni fiscali sulle assunzioni a tempo inderterminato siano una cosa sbagliata, ecco queste sono le questioni che ci hanno diviso, la politica non c'entra nulla". Oggi, è arrivato Landini segretario della Fiom che è parte della Cgil, a superare tutti nel dibattito in corso sulla crisi del sindacato affermando senza indugio che riproporre la triplice sul modello degli anni '70 è un maniera vecchia di affrontare il problema. Cgil, Cisl e Uil dovrebbero sciogliersi e fondersi in un nuovo soggetto sindacale fondato dal basso su nuove basi democratiche dove i lavoratori possano eleggere i loro dirigenti diversamente da quanto accade oggi che sono cooptati ed abbiamo la possibilità di esprimersi col voto su ogni accordo firmato che li riguarda...le parole di Landini ci lasciano intuire come le iniziali simpatie tra il presidente del Consiglio rottamatore ed il leader della Fiom in fondo, avessero motivi e ragioni più profonde e ci inducono a pensare che forse la recente uscita di Renzi sulla necessità del sindacato unico, non fosse proprio una boutade (fonte.1 - fonte.2 - fonte.3)

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La scuola ha fame e Landini digiuna con lei

giugno 16, 2015 at 12:32 admin

Bologna, Landini al presidio contro la buona scuolaChe cosa ci fa il segretario dei metalmeccanici al presidio di protesta sotto l'ufficio scolastico regionale di Bologna contro ddl Renzi di riforma della scuola? "La scuola non è una battaglia di settore, ma generale", si giustifica. Io non ho potuto studiare perché la mia famiglia non aveva i mezzi economici continua, sicuro di non essere smentito. A quei tempi però non solamente la scuola, ma l'università era gratis ed aperta a tutti e qui forse la simpatia per il segretario Fiom si trasforma in comprensione perché anche chi scrive non ha mai studiato e trova mille scusanti pur di farsi apprezzare per "intelligenza" da amici e colleghi. "Organizziamoci", continua Landini, la "costruzione di un pensiero libero, critico ed autonomo è la condizione per una vera democrazia". Caro Maurizio, il feeling è sicuro, quello non se ne va, lo buttiamo fuori in ogni riga su queste pagine dove se lo desideri, ospiteremmo volentieri un tuo blog. Per esempio, potresti spiegare a noi che non abbiamo studiato perché cedere una quota delle proprie tasse alle scuole, aumenterebbe le diseguaglianze. In fondo, la "buona scuola" non vieta al figlio volenteroso dell'operaio di prendere la propria cartella e trasferirsi nella scuola dei "ricchi" che funziona bene e dalla quale si esce con un'ottima preparazione. Non abbiamo letto alcun articolo o comma che stabilisce il divieto di iscriversi ad una buona scuola. A meno che tu non voglia eliminare le diseguaglianze tra scuole, rendendole pessime tutte allo stesso modo. Pensa, conosciamo operai che la mattina percorrono chilometri per accompagnare i propri figli in scuole dove la concentrazione del disagio che si vive nelle periferie non c'è e i ragazzi possono applicarsi meglio allo studio esprimendo tutto intero il loro potenziale senza dover aspettare i ritardi dei compagni che già da piccoli aspirano a diventare leader sindacali pur di non perdere tempo a studiare. Comunque, lo sciopero degli scrutini è riuscito all'80% e quindi pare che la buona scuola s'avvia mestamente ad essere sconfitta...(fonte)

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Cottarelli: sperperi per 20 mld, le Regioni andavano abolite non le Provincie

giugno 15, 2015 at 10:18 admin

revisione della spesaLe Provincie rappresentano l'1% della spesa pubblica, le vere spendaccione sono le Regioni con in testa quelle a Statuto Speciale. Conti alla mano, si sarebbero dovute abolire le Regioni e non le Provincie, lo scrive l'ex commissario alla "spending rewie", Carlo Cottarelli. Pur molto qualificato e competente, è stato frettolosamente rottamato da Renzi perché scelto dal Governo Letta. Le Provincie in fondo sono gli Enti territoriali che hanno un radicamento antico nel nostro paese nel quale le popolazioni si riconoscono per affinità ed omogeneità socio-culturale a differenza delle Regioni che sono una costruzione artificiale calata dai Costituenti per esigenze di bilanciamento dei poteri legislativi centrali. Al netto della spesa sanitaria le Regioni, scrive Cottarelli nella sua "lista della spesa", sperperano 20 miliardi l'anno in stipendi e vitalizi da nababbi, auto blu, sedi di rappresentanza all'estero ed addirittura in ogni Provincia. Per comprendere le dimensioni di questa enorme massa di risorse che potrebbe essere impiegata per lo sviluppo e le infrastrutture dei territori periferici, una sola cifra su tutte: il Molise spende una media di 177.000 euro in stipendi per ogni 1000 abitanti, la Lombardia dieci volte meno, 19.800 euro. Il Molise conta 330.000 abitanti, più che una Regione al massimo dovrebbe essere una Provincia...(fonte)

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Gli Statali hanno salvato l'Italia dal fallimento con 35 miliardi...

giugno 5, 2015 at 11:17 admin

silvana sciarra, giudice costituzionaleCosì come per la Sentenza che ha restituito ai pensionati i tagli all'indicizzazione del costo delle vita, anche la discussione del ricorso contro il blocco dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego vedrà relatore il Giudice Costituzionale Silvana Sciarra. La circostanza lascerebbe ben sperare se non fosse che prima dell'udienza del 23 giugno il giorno 11, si riunisce il Parlamento in seduta comune per nominare due membri della Corte il cui plenum al momento non è completo. Facile immaginare che le forze politiche troveranno una intesa su nomi il cui profilo risponda a criteri di riequilibro dell'orientamento giurisprudenziale intrapreso dalla Corte con le ultime Sentenze. Infatti, si è già avuto sentore di ciò con la memoria difensiva presentata dall'Avvocatura dello Stato sulla quale in occasione della Sentenza pensioni si erano appuntate le critiche del Governo come si è lasciato sfuggire lo stesso ex Commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli nel corso della trasmissione televisiva "di martedì" intervistato da Giovanni Floris. A leggere il resoconto sembrebbe quindi che stavolta l' 

log dell'avvocatura dello statoquesta volta opportunamente sollecitata, non si sia lasciata cogliere impreparata ed abbia lanciato un allarme molto serio circa le conseguenze che provocherebbe una eventuale nuova Sentenza sfavorevole alle aspettative del Governo. Si aprirebbe secondo gli avvocati, una vera voragine nei conti dello Stato da 35 miliardi. I calcoli però sono contestati dai Sindacati unitariamente. L'aggravio strutturale a decorrere dal 2016 scrivono nella memoria gli Avvocati dello Stato, sarebbe pari a 13 miliardi l'anno. Ora, l'osservazione spontanea che ci viene da segnalare è quella che si può desumere dalle cifre computate dalla stessa Avvocatura: l'onere di salvare l'Italia dal fallimento è stato praticamente accollato in massima parte ai dipendenti pubblici se è vero che è costato 35 miliardi, perché l'operazione IMU ad esempio, vale 21 mld l'anno e quella sulle pensioni si calcolano in 300 mld i risparmi, ma sul lungo periodo. Praticamente al petto di ciascun impiegato della PA italiana dovrebbe essere appuntata la spilla di cavaliere della Repubblica: il nostro sacrificio ha salvato la Patria.I lavoratori si attendono giustizia dalla Corte dichiarano unitariamente le OO.SS. Il tempo è trascorso abbondantemente, è ora di tagliare altrove le spese per esempio, qualche miliarduccio si potrebbe risparmiare "sospendendo" l'accoglienza per due anni. Che ne dite? Giustizia vorrebbe sacrifici per tutti, anche per gli immigrati. Abbiamo già dato e la messe è stata abbondante. Sarebbero i primi 4 miliardi da utilizzare per rilanciare l'economia "buona" chiudendo il rubinetto all'economia "buonista", visto e considerato ch'è finita alla sbarra almeno per un pò..!

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Cgil, una Brunetta peggiorata la riforma neocentralista Madia della PA

giugno 5, 2015 at 12:52 admin

la cgil gufa renziAscoltata alla Camera sul ddl Madia di riforma della Pubblica Amministrazione, la Cgil ha argomentato molto negativamente le sue valutazione su quella che ha definito una riforma centralista e verticistica, nel solco della precedente riforma Brunetta che anzi se possibile peggiora perché cancella del tutto la contrattazione dal sistema regolatorio del rapporto d'impiego che torna ad essere normato dalla Legge come negli anni '50 uniformando a criteri ministeriali quella che invece è una organizzazione plurale di ambiti e territori differenti senza tener in conto alcuno la qualità e l'efficacia di servizi al cittadino escluso del tutto dal raggio di partecipazione alla valutazione di merito. Un ridisegno che non tenendo in debito conto le peculiarità delle molteplici amministrazioni coinvolte, si rende inapplicabile mentre avrebbe dovuto contenere principi cardini generali regolati in modo armonioso dalla contrattazione...(fonte) 

 

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Conferme dall'Eurispes, a tracimare nella PA è il numero di dirigenti e le loro retribuzioni

giugno 4, 2015 at 3:04 admin

foto sciopero statali inglesi

Lo scorso aprile Libre, associazione di idee ha avuto il merito di riprendere il vecchio rapporto Eurispes 2014 e riproporre nella maniera che a noi risulta più congeniale, i dati inconfutabili sul pubblico impiego nella zona UE a spazzar via luoghi comuni sui quali si regge ancora dopo cinque anni e si vuole confermare nella prossima finanziaria, la necessità di mantenere il blocco dei rinnovi contrattuali fino al 2018 ed il congelamento degli stipendi che va avanti dal 2010 perché la spesa risulterebbe ancora particolarmente gravosa sul bilancio pubblico. Ebbene, numeri alla mano i dati ci dicono che se c'è ancora da tagliare nel pubblico impiego questo è il numero dei dirigenti il cui rapporto è di 1 a 10 cioè, abbiamo un dirigente ogni dieci dipendenti mentre nel complesso, il numero degli impiegati dello Stato è diminuito negli ultimi dieci anni del 4,7%. Perché il rapporto dirigenti/dipendenti è ancora così basso dopo anni di tagli e blocco del turn-over? Perché sono la cinghia di trasmissione della politica, una casta sopravvissuta al maglio della crisi senza accusar colpo, funzionale non già all'offerta di servizi al cittadini bensì alle esigenze di controllo ed implementazione delle centrali politico finanziarie si stanza a Berlino e Bruxelles.

logo istituto eurispes

Veniamo ai numeri: l'Italia ha un rapporto impiegati/popolazione di 58 a 1000, meglio di noi solo la formidabile Germania che conta 54 dipendenti statali ogni 1000 abitanti. La Francia ne ha 94, il Regno Unito 92, la Svezia veleggia a 135 statali ogni 1000 residenti. Ma non basta, mentre da noi la decrescita del numero di addetti è una costante, i citati paesi della zona euro registravano durante la crisi un rilevante incremento di buste paga a carico del contribuente. Il totale della spesa per il personale delle pubbliche amministrazioni in Italia incide per l' 11,1% sul PIL, meglio di noi la solita Germania (7,9%), l'Austria col 9,7% e l'Olanda col 10% di spesa in rapporto al PIL. In tutti gli altri Stati, la spesa per il personale pubblica mangia il 19,2% di PIL in Danimarca, il 14,4% in Svezia, 13,4% in Francia, il 12,6% in Belgio, l' 11,9% in Spagna, l' 11,5% in GB...

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La UE ha un cookie per Garante

giugno 2, 2015 at 1:56 admin

vignetta cookieGli animatori di questo blog non sono dei professionisti come appalesa d’altronde il tenore degli interventi proposti. L’attività pubblicistica di questo blog muove esclusivamente dal desiderio di impiegare in modo intelligente il tempo libero soddisfacendo la naturale inclinazione per l’informazione retaggio di passati entusiasmi giovanili quando non si avevano a disposizione le moderne ICT e il desiderio di partecipazione al dibattito pubblico era costretto e circoscritto a consessi che mediavano fino a spegnere le voci che oggi chiameremmo “non conformi”. In tre anni il ricavato di queste pagine è stato assolutamente risibile, bastano infatti sette dita per poter contare le poche decine di euro regolarmente dichiarate. Si pensi che i soli costi annuali di registrazione del dominio e dei servizi hosting si aggirano sui cinquanta euro. Ebbene, dopo aver definito in 2,5 cm il diametro delle vongole (e non stiamo scherzando), la Commissione UE non ha trovato nient’altro di meglio da regolamentare scegliendo a caso evidentemente, di accanirsi  sumilioni di blogger con assurde prescrizioni che il Garante italiano si è affrettato a recepire frustrando l’attività dei tanti che pubblicano commenti ed opinioni, diritti garantiti dalla Costituzione italiana vigente all’art. 21 se qualcuno non lo rammentasse. Pur di segnalare a tutto il web i cookies come meritano soltanto i peggiori delinquenti che la storia criminale abbia mai conosciuto e non avendo possibilità economiche alcune per rivolgerci ad una agenzia tecnica specializzata,  sabato e domenica ci siamo visti costretti a rinunciare alla amata lettura dei giornali per tuffarci nello studio approfondito dei cookie, vermi criminali a cui basta un clic per mostrarvi video, immagini, interazioni sociali, innocua pubblicità ecc. ecc. Abbiamo speso due giorni per capirci qualcosa e provare a metterci in regola (?), ci siamo sfondate le meningi per riuscire tra cavilli, commi, sanzioni, e soprattutto soluzioni tecniche da costruire artigianalmente noi, anziani ottuagenari che abbiamo impiegato anni prima di passare dal fax alla posta elettronica con un certo successo. Pensate, con milioni di disoccupati, pensionati alla fame, Stati che sono falliti, immigrati che non si sa più dove stipare, a Bruxelles si sono arrovellarti per difendervi dall’imminente pericolo dei cookie diramando dispacci e direttive dettagliatissime. Se questa è una Unione, per una volta permetteteci di scrivere che è una Unione di coglioni! A dare per scontata la buona fede. Perché qualcuno qui, nel nostrosgabuzzo, avanza anche l’ipotesi che questa assurda operazione su larga scala non sia diretta a colpire tanto i grandi gruppi editoriali che hanno tutte le possibilità di assoldare tecnici e sviluppatori quanto a zittire quella enorme massa che utilizzando la rete pian pianino, sta formando le nuove coscienze e cominciando a far sentire le loro voci ed a reclamare cambiamenti sinceri nella società, nella politica, nell’ economia e soprattutto nella finanza…

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Sindacati al Governo: evitate un'altra figuraccia, riaprite la contrattazione prima della nuova sentenza di giugno

maggio 21, 2015 at 1:17 admin

logo tripliceLa Corte Costituzionale già in passato si è pronunciata sul blocco dei rinnovi contrattuali definendo la misura di carattere emergenziale, questi precedenti incoraggiano i sindacati al punto da lanciare un avvertimento al Governo: evitate un'altra figuraccia come è stata quella sulle pensioni e riaprite la contrattazione per i rinnovi del pubblico impiego fermi dal 2010. Il numero dei dipendenti pubblici è in calo costante ed anche la spesa è al di sotto della media europea, i lavoratori stanno patendo un danno notevole dai mancati rinnovi in termini di perdita di potere di acquisto ribadisce la Uil che annuncia presta la definizione di una piattaforma rivendicativa...(fonte 1) - (fonte 2)

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