l'elemento perequativo, una marchetta elettorale pensata per i contratti degli Statali e pagata per il solo 2018

febbraio 10, 2018 at 5:00 admin

Per salvare il credito di imposta (gli 80 euro di Renzi), dagli aumenti di salario sottoscritti dalle parti con i rinnovi dei contratti, si sono inventati un "elemento perequativo", vale a significare che la differenza tra l'aumento generalizzato di 85 euro promesso per contratto e l'incremento di stipendio reale reso possibile fino al raggiungimento del limite massimo di accesso al credito di imposta, viene coperta da un espediente contabile: gli aumenti contrattuali varranno dal 1 aprile piuttosto che dal 1° gennaio 2018 come di regola. Una modalità che permetterà a tutti i lavoratori del pubblico impiego di ricevere gli stessi incrementi salariali. Superata però la scadenza elettorale per il rinnovo delle Camere, giunti al 1 gennaio 2019, una buona fetta di stipendi del pubblico impiego, i più bassi per capirci, rischiano di essere decurtati se il nuovo Governo che uscirà dalle urne, si spera, non troverà denaro fresco a copertura dell'elemento sperequativo...

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Madia riannuncia, la partita dei rinnovi si chiuderà giusto in tempo per le politiche 2018

marzo 5, 2017 at 10:45 admin

Ad influenzarla saranno stati i mille giorni trascorsi al Governo con Matteo Renzi, Madia però non sembra essere ancora guarita perfettamente dall'annuncite nonostante l'avvento di Gentiloni. Ecco che riannuncia per l'ennesima volta che il Governo è pronto, è giunto finalmente il momento di rinnovare i contratti del pubblico impiego. La metà dei soldi rammenta, l'abbiamo già stanziata e la metà che manca agli 85 euro di aumenti promessi con l'accordo del 30 novembre, sarà appostata nella Legge di Stabilità 2018, cioé fra un anno, giusto in tempo per l'arrivederci alle urne elettorali di fine legislatura. Il Governo spera che il bonus porti a termine il lavoro come fu con le europee. Mai 85 euro furono così sudati dagli Statali...[fonte]

 

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Gentiloni vada in soccorso degli Statali con 1,8 miliardi che ancora mancano ai rinnovi dei contratti

dicembre 11, 2016 at 11:38 admin

Il 30 novembre, cioé appena dieci giorni fa, sembrava che l'avessimo già in tasca gli 85 euro del rinnovo contrattuale. Magie dell'annuncite, dopo sette anni di attesa si preparava un "sereno Natale" per il pubblico impiego. Poi stavolta gli Statali hanno deciso di votare secondo coscienza al referendum Costituzionale forse perché a differenza delle europee, non si è fatto in tempo a contabilizzare in busta l'incentivo alla "partecipazione" ed ecco che i soldi restati sulla carta non si sono trasformati in Sì ed rinnovi dei contratti finiti di nuovo in alto mare. L'intesa firmata dai sindacati col Governo infatti, era solamente un accordo politico di massima al quale dovevano seguire le direttive della Madia per l'Aran ed il Decreto attuativo della Riforma che doveva superare la Brunetta e rimettere ai contratti il potere di ripartire il salario accessorio riconoscendo al sindacato l'antica funzione interdittiva così malaccortamente sottratta dalla furia rottamatrice della prima ora renziana. Ebbene, oggi ci ritroviamo con una scampata riforma costituzionale, ma senza Governo e dunque senza aumenti in busta. Non ci resta che sperare che Gentiloni raccolga l' SOS degli Statali in bolletta e gli venga in soccorso accogliendoli con un bel assegno da 1,8 miliardi di finanziamento che ancora mancano alla firma definitiva in calce ai rinnovi dei CCNL

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Rinnovi, nuovo stallo sulla Brunetta, Checco Zalone non molla il salario accessorio

ottobre 23, 2016 at 10:25 admin

Rinnovo dei contratti pubblici, trattative di nuovo in stallo. L'ostacolo è rappresentato dalla riforma Brunetta del 2009, Legge scritta bene, in corretto italiano ed insolitamente chiara. Alla produttività deve essere riservata la "quota prevalente" di salario accessorio. Pochi dubbi quindi, il 50% più 1 euro del bilancio destinato alla remunerazione del salario accessorio deve essere stornato e concentrato sui premi produttività delle odiate fasce di merito invise al sindacato che una quota non trascurabile invece di dipendenti pubblici da sei anni e più aspetta di vedere applicate per raccogliere i meriti della valutazione della performance oggetto ancora sconosciuto in molti enti metropolitani dell'area centro-meridionale. L'applicazione della Brunetta azzererebbe di fatto la quota di remunerazione di altre voci accessorie fisse. Al'assemblea dell'Anci a Bari Renzi ha confermato che i principi cardine della Brunetta: produttività e meriti, non saranno smantellati, ma pur di superare i veti del sindacato e far ripartire le trattative entro giugno prossimo, saranno apportate "correzioni" nel T.U...[fonte]

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Il 25 agosto il Ruolo Unico sarà Legge, i mandarini ministeriali se ne faranno una ragione

agosto 13, 2016 at 6:40 admin

Il Governo appare determinato, il prossimo 25 agosto il CdM approverà il Decreto attuativo della Delega di Riforma della PA sul riordino della dirigenza pubblica che in alcun modo può rischiare di decadere perché al suo compimento sono vincolate la flessibilità dei conti 2016 concordata con la Commissione Europea ed i Fondi strutturali. La sola incertezza riguarda l'introduzione delle norme transitorie in particolare la salvaguardia richiesta dai Dirigenti Generali in carica, ma i mandarini ministeriali che mal digeriscono il Ruolo Unico e segnatamente la previsione dell'incarico a termine, dovranno per forza di cose venire ad una mediazione anche perché, l'approvazione definitiva di questo pezzo di riforma è propedeutica al rinnovo dei contratti pubblici ed al nuovo T.U. del pubblico impiego che sarà promulgato ad inizio del 2017 [fonte.1] [fonte.2]

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I giudici non potranno più reintegrare, si licenzierà per scarso rendimento, truffa e assenteismo promette Renzi

dicembre 8, 2015 at 4:39 admin

I giudici non potranno più reintegrare, Renzi promette norme rivoluzionarie per il pubblico impiego coi Decreti attuativi della riforma Madia. Si accontenterà di licenziare per scarso rendimento, truffa ed assenteismo. Il giuslavorista Umberto Romagnoli sostiene però che un simile intervento è a rischio di incostituzionalità perché discrimina i lavoratori privati garantendo loro una tutela di rango inferiore a quella del lavoratore del settore pubblico. Per Romagnoli infatti, è sempre stato chiaro che la cancellazione dell'art.18 dallo Statuto dei lavoratori, investe anche il pubblico impiego...(fonte)

 

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Ugl, una beffa per i lavoratori ed un errore per il Governo l'obolo stanziato per i rinnovi contrattuali

ottobre 31, 2015 at 12:45 admin
  ...di fronte alla provocazioni del governo Renzi che prova a beffare i dipendenti pubblici confermando nella Legge di Stabilità la cancellazione delle risorse per gli incrementi della produttività e finanziando i rinnovi con una cifra irrisoria senza alcun cenno di trattativa con le organizzazioni sindacali, la risposta deve essere forte ed unitaria. Noi siamo pronti, il governo non deve calpestare i diritti di quanti ogni giorno prestano la loro opera per far muovere la macchina dello Stato...(fonte)
  ...i dipendenti pubblici si sentono presi in giro dal governo, dopo sei anni di blocco contrattuale non ci sono più scuse da accampare e non si può pensare che accettino un elemosina per l'incremento dei salari. Se l'obiettivo è quello di ottenere uno Stato efficiente, questo è un gravissimo errore di valutazione...(fonte)

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DFP Circolare 3-15: docenti Comunali a TD, decidono le PA se applicare la buona scuola

ottobre 12, 2015 at 12:57 admin

Il ministro Madia ha firmato la Circolare n. 3-2015 sull'applicabilità della "buona scuola" Legge n.107-2015, ai docenti ed al personale amministrativo e tecnico con contratto a tempo determinato. In buona sostanza, la circolare puntualizza che la disciplina della "buona scuola" espressamente prende a riferimento le scuole Statali pertanto, sarebbero escluse dal campo di applicazione le scuole comunali che in linea di principio quindi potrebbero prorogare i contratti a TD oltre i 36 mesi, ma chiarisce, il diritto europeo che ha inteso tutelare i lavoratori precari definendo un limite temporale all'adozione dei contratti a termine, è prevalente sul diritto nazionale prefigurando un orientamento generale di tutela dei lavoratori dal quale non possono essere esclusi i docenti ed il personale amministrativo delle scuole comunali. Pertanto, ciascun Comune, nell'esercizio della propria autonomia gestionale e nel rispetto delle norme e dei vincoli di finanza pubblica, potrà definire di volta in volta i casi di deroga all'applicabilità dei limiti assunzionali posti dalla Legge di Riforma dell'istruzione, ai docenti ed al personale ATA degli EELL.

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Cattedra sotto casa per l'italianissima mamma Agnese Renzi

settembre 9, 2015 at 11:41 admin

Si è messa in fila ed ha atteso con le colleghe sette ore all'Istituto Russel Newton di Scandicci per avere un incarico: "meglio di così non poteva andare", ha dichiarato dopo aver firmato la nomina annuale al liceo di Pontassieve Agnese Renzi, moglie del Presidente del Consiglio che ha spronato col miraggio del ruolo migliaia di affezionatissime mamme a spostarsi da casa per andare ad insegnare dove occorrono. Agnese invece insegnerà sotto casa, nel paesino dove risiede con la famiglia. "Se avessi avuto la nomina già ad Empoli avrei rinunciato per i figli", ha candidamente dichiarato l'italianissima mamma Agnese, poco esperta di comunicazione a differenza del loquacissimo marito. E se avesse avuto il ruolo avrebbe fatto le valigie? "A questa domanda davvero non posso rispondere, mi dispiace", ha chiuso così l'argomento. Riapriamo noi invece la questione, innanzitutto scusandoci perché crediamo nella bontà e sosteniamo su queste pagine la giustezza del principio di mobilità forzata in caso di necessità nell'ottica di risanamento della condizione economica del paese ed in secondo luogo, perché pensiamo che sia giusto sacrificare parte della propria vita privata pur di raggiungere l'obiettivo del lavoro ed assumere un ruolo attivo nella società. Le parole pronunciate dall'ingenua signora Renzi c'inducono però a riconsiderare un aspetto della questione mobilità dei docenti da sud a nord: la cancellazione da ogni graduatoria per le tante mamme che rinunceranno al ruolo in quanto non hanno un marito che mantiene la famiglia con stipendi da politico, è una ritorsione ingiusta che va rivista. La vita delle persone non è politica dove si può affermare tutto ed il contrario di tutto il giorno dopo senza pagare pegno anzi, arrivando al Governo del paese. Caro Matteo la notte non stare sereno, tante mamme per un tuo capriccio non possono rinunciare come Agnese al posto di lavoro e devono poter continuare a lavorare! (fonte)

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La buona scuola è Legge, entra in aula la squadra docenti del Preside

luglio 9, 2015 at 11:40 admin

logo riforma istruzioneè Legge. E' stata approvata oggi alla Camera in via definitiva. Le proteste in aula e fuori, a poco sono servite. Nemmeno gli scioperi di massa hanno sortito l'effetto sperato di fermare l'iter del ddl. Qualche preoccupazione maggiore l'ha procurata al Governo il risultato deludente alle ultime consultazioni regionali, ma comunque la nuova Riforma della Scuola ha concluso il suo percorso d'esami in Parlamento tutto sommato in maniera spedita. C'è subito da sgombrare il campo da un timore diffuso tra i docenti precari, quello di restare fuori dalle assunzioni e non vedere più il loro contratto a Tempo Determinato rinnovato dopo il superamento del limite massimo di 36 mesi di servizio: i commi 131-132 dell'unico artico di cui si compone la Legge stabiliscono che il limite dei 36 mesi si applica solo ai contratti che saranno stipulati a decorrere dal 1° settembre 2016. L'altro pomo della discordia che ha innescato feroci polemiche è stato quello del Preside "leader educativo", nel senso che promuove il POF che diventa triennale dettando gli indirizzi delle scelte di gestione, ma Il piano sarà predisposto dal collegio dei docenti, ed approvato dal Consiglio di Istituto (commi 5-7, 12-17 e 19). Il dirigente scolastico però dall' a.s. 2016-2017 metterà in campo la sua squadra docente individuando, sui posti che si liberano ogni anno, i professori con il curriculum più adatto a realizzare il progetto formativo del suo istituto. L’individuazione dei docenti da parte dei presidi avverrà all’ interno di amibiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. Comunque sarà lo Stato non il dirigente scolastico ad assumere. Solo dopo l'assunzione, gli insegnanti vengono chiamati dalle scuole sulla base dell'offerta che vogliono garantire agli studenti. Difficile contestare della "Buona Scuola" sarà sicuramente il piano straordinario di assunzioni per l’anno scolastico 2015/2016 che coprirà le cattedre vacanti e creerà il nuovo organico dell'autonomia. Il piano darà alla scuola l'8% di docenti in più, una media di 7 insegnanti aggiuntivi per ciascun istituto. Oltre 100mila docenti saranno dunque assunti quest’anno attingendo dalle Graduatorie ad esaurimento e dalle Graduatorie di merito (concorsi). Poi i concorsi torneranno ad essere banditi regolarmente ogni tre anni: il primo bando è previsto entro il prossimo 1° dicembre, saranno valorizzati i titoli dei candidati e il servizio prestato da chi ha già insegnato. Qui, una scheda riassuntiva delle modifiche apportate dalla Legge di Riforma dell'Istruzione promossa dal Governo Renzi

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