Cattedra sotto casa per l'italianissima mamma Agnese Renzi

settembre 9, 2015 at 11:41 admin

Si è messa in fila ed ha atteso con le colleghe sette ore all'Istituto Russel Newton di Scandicci per avere un incarico: "meglio di così non poteva andare", ha dichiarato dopo aver firmato la nomina annuale al liceo di Pontassieve Agnese Renzi, moglie del Presidente del Consiglio che ha spronato col miraggio del ruolo migliaia di affezionatissime mamme a spostarsi da casa per andare ad insegnare dove occorrono. Agnese invece insegnerà sotto casa, nel paesino dove risiede con la famiglia. "Se avessi avuto la nomina già ad Empoli avrei rinunciato per i figli", ha candidamente dichiarato l'italianissima mamma Agnese, poco esperta di comunicazione a differenza del loquacissimo marito. E se avesse avuto il ruolo avrebbe fatto le valigie? "A questa domanda davvero non posso rispondere, mi dispiace", ha chiuso così l'argomento. Riapriamo noi invece la questione, innanzitutto scusandoci perché crediamo nella bontà e sosteniamo su queste pagine la giustezza del principio di mobilità forzata in caso di necessità nell'ottica di risanamento della condizione economica del paese ed in secondo luogo, perché pensiamo che sia giusto sacrificare parte della propria vita privata pur di raggiungere l'obiettivo del lavoro ed assumere un ruolo attivo nella società. Le parole pronunciate dall'ingenua signora Renzi c'inducono però a riconsiderare un aspetto della questione mobilità dei docenti da sud a nord: la cancellazione da ogni graduatoria per le tante mamme che rinunceranno al ruolo in quanto non hanno un marito che mantiene la famiglia con stipendi da politico, è una ritorsione ingiusta che va rivista. La vita delle persone non è politica dove si può affermare tutto ed il contrario di tutto il giorno dopo senza pagare pegno anzi, arrivando al Governo del paese. Caro Matteo la notte non stare sereno, tante mamme per un tuo capriccio non possono rinunciare come Agnese al posto di lavoro e devono poter continuare a lavorare! (fonte)

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