Fausto Scandola, la pietra dello scandalo sindacale

agosto 15, 2015 at 11:58 admin

foto dirigente CISL espluso per aver rivelato gli stipendioniE così sarebbe Fausto Scandola la pietra dello scandalo sindacale? Avrebbe meritato l'espulsione dalla Cisl dopo 47 anni perché ha informato i lavoratori degli stipendioni che i dirigenti del sindacato si accreditano senza ritegno prendendo dalle trattenute mensili e dagli introiti che lo Stato riconosce ad ogni pratica che i CAF sbrigano per conto dei lavoratori? Dal sudore dei lavoratori questi signori delle tessere ricavano stipendi da far ingolosire Barack Obama, parliamo di punte che raggiungono i 300.000 euro l'anno. E lo scandalo sarebbe questo signore con le bretelle, colpevole di averli messi alla berlina piuttosto che i 20000 dirigenti sindacali omertosi che nel corso degli anni hanno ricavato dall'esercizio della rappresentanza dei lavoratori, ricchezze da capogiro? Un mondo opaco quello del sindacato che reclama trasparenza e poi si chiude sugli affari che gravitano nella sua orbita di cui, con la sola eccezione della FIOM, nulla sapevamo finché Scandola non ha aperto uno squarcio. E già che ricordiamo le sollevazioni democratiche quando sono stati dimezzati i permessi ed i distacchi ad esempio, nessuna mossa di sdegno invece si registra per l'espulsione di Fausto Scandola che meriterebbe invece un premio per il coraggio e l'indipendenza di valutazione dimostrata. Passato il rumore mediatico, siamo sicuri che tutto cadrà nel dimenticatoio compresa la promessa della neo segretaria Furlan di mettere in rete gli emolumenti di quelli che dovrebbero servire i lavoratori e che invece si fanno i "cazzi loro" con le trattenute automatiche dalle nostre buste-paga. Razzi ha fatto scuola evidentemente, ma forse sarebbe più giusto dire che Razzi nulla fa di diverso da quello che già faceva l'intera classe dirigente di questo paese. In verità, simili episodi poi finiscono per rivelasi utili a comprendere i reali motivi che animano certi entusiasmi, certe vocazioni, certi slanci verso il prossimo altrimenti inspiegabili...

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Una riforma ambiziosa e strategica quella della PA, il rischio è che il sistema non risponda

agosto 15, 2015 at 9:48 admin

foto del prof. GiustinianiQuella della Pubblica Amministrazione è una riforma ambiziosa e complessa, la sola che si pone una visione strategica, punta infatti a modificare il rapporto tra lo Stato ed i cittadini in direzione di una società inclusiva ed efficiente. Nessun'altra riforma è apparsa così innovativa secondo il professore di storia economica Emanuele Felice dell'Università autonoma di Barcellona. La nuova riforma della PA poggia su tre cardini: il primo, va a risolvere i problemi della inamovibilità dei dirigenti che d'ora in avanti verranno valutati e nel caso, potranno essere rimossi. E' finito il tempo della casta burocratica ostile ai cambiamenti; il secondo dei nodi risolti dalla riforma Madia, è quello della riduzione dei tempi della PA attraverso la nuova disciplina del "silenzio/assenso" e lo snellimento delle procedure delle conferenze dei servizi; il terzo punto sul quale poggia la riforma, è quello della trasparenza, il diritto di tutti i cittadini di accedere facilmente attraverso il web ai documenti della pubblica amministrazione. La riforma della PA dunque, è un tassello cruciale per il prof. Felice, sul quale è bene accendere i fari dell'informazione in fase di implementazione perché, come è opinione comune anche di Claudio Velardi esperto di comunicazione, il sistema "non risponde", resiste al cambiamento...

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Pubblicata in G.U. la Legge Delega di riforma PA n.124-15, entro 2017 i Decreti di riordino del pubblico impiego

agosto 15, 2015 at 3:45 admin

tempi di attuazione della riforma MADIAIl testo della riforma della Pubblica Amministrazione Legge Delega al Governo n. 124 del 7 agosto 2015 meglio nota come riforma Madia. Per la Legge che entra in vigore il 28 agosto 2015,  l'emanazione dei Decreti attuativi di riforma del pubblico impiego è prevista entro il 2017: nuove modalità di svolgimento dei concorsi con le prove d'inglese obbligatorie, la soppressione del requisito del voto di laurea, la riduzione dei tempi di validità delle graduatorie, il ricambio generazionale ecc. ecc. Sono invece immediatamente valide le modifiche apportate alla L. 241/90 circa il "silenzio/assenso" che dura 30 giorni, prorogato a 90 giorni in materie ambientali. Entro 12 mesi invece saranno emanati i Decreti attuativi sulla cittadinanza digitale, il wi-fi free n tutti gli uffici pubblici, il PIN unico, il taglio delle Prefetture, il taglio delle Camere di Commercio che da 105 saranno ridotte a 60, fino al riordino della dirigenza pubblica con l'istituzione del ruolo unico, gli incarichi a tempo, il principio di licenziabilità, l'abrogazione dei segretari comunali (fonte)

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Senza di noi è illusorio pensare di riformare la PA e Madia chiede aiuto al sindacato

agosto 6, 2015 at 12:48 admin

Riforma Madia, questa sconosciutaRiforma della Pubblica Amministrazione, il Governo stima che ci vorranno 4-5 anni dall' emanazione dei Decreti attuativi perché dispieghi tutti i suoi effetti. Avrà un impatto sul PIL che si calcola nell'ordine dello 0,4%. Intanto la prima reazione di Cisl, Cgil e Uil è stata di pessimismo: il Governo si illude di poter riformare la PA con nuove norme senza coinvolgere i lavoratori, investire nella formazione e nella riorganizzazione dei servizi. Capita l'antifona, il Ministro Madia chiede aiuto proprio al sindacato perché collabori a premiare il merito ed a selezionare i migliori. Il Governo si è dato 12 mesi per emanare i tredici Decreti attuativi cui si aggiungerà un DPCM ed alcune direttive. La prima norma che entra in vigore da subito è quella del silenzio-assenso per esprimere pareri, nulla osta trascorsi trenta giorni le procedure proseguiranno il loro corso se le Amministrazioni interessate non hanno ancora fatto conoscere le loro decisioni. Per quanto riguarda la Dirigenza pubblica, di rilevante c'è la loro "precarizzazione", potrannno essere licenziati se non ricevono più incarichi scaduti i quattro anni dalla loro nomina con una valutazione negativa. L'eventuale proroga dovrà essere motivata e non potrà durare più di due anni successivi. Pe r favorirne la mobilità, è stato creato il ruolo unico della dirigenza statale, regionale e locale. Un'altra misura che coinvolge più specificamente il personale è quello degli uffici unici dello Stato che sarà nei limiti del possibile rappresentato in una unica struttura territoriale per tutte le sue articolazioni quindi gli utenti potranno trovare in un unico luogo Entrate, Ufficio regionale scolastico, Soprintendenza, Prefettura ecc.ecc. Seguono poi lo scioglimento della Forestale che confluirà nei CC non senza proteste per la militarizzazione di un Corpo di sicurezza civile, la razionalizzazione delle Partecipate che già a settembre potrebbero trovare in un Decreto il nuovo status di semplificazione perché il Governo ha necessità di trovare dieci miliardi nella Legge di Stabilità; il PIN unico con zone wi-fi free in prossimità di siti turistici... 

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Riforma PA, testo defintivo come certificato dal Presidente del Senato Grasso

agosto 5, 2015 at 11:20 admin

foto Presidente del Senato GrassoIn attesa della Promulgazione e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, siamo in grado di offrirvi il testo definitivo della Riforma detta Madia della Pubblica Amministrazione, come approvato dal Senato il 4 agosto 2015 certificato dal Presidente Piero Grasso.

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Scuola, sud e vecchi precari bamboccioni

agosto 4, 2015 at 1:27 admin

immigrati coi barconi, emigrati poltroniUn piano straordinario di assunzioni come quello avviato con la "buona scuola", non si ripeterà facilmente nella Pubblica Amministrazione italiana. Basta un clic e c'è la certezza di avere una cattedra di ruolo. Eppure in tantissimi sono quelli che non inoltreranno l'istanza di stabilizzazione perché pretendono di avere la cattedra sotto casa. Sbagliano di grosso spiega la Giannini, difficile trovare argomenti per non essere d'accordo stavolta. La mobilità è inevitabile finché ci saranno tante cattedre al nord e troppi docenti al sud. Li chiama docenti la Giannini. Si fa fatica anche solo ad immaginarli pedagoghi, per la verità. Che cosa avranno da insegnare ai bimbi e come pretendono di preparare i ragazzi ad affrontare le vicissitudini della vita, se di fronte ad una opportunità agognata per anni, rinunciano per restare al calduccio tra gli agi e le comodità della vita di sempre? Possiamo solamente pensare che di bisogno pur tanto reclamato a gran voce in centinaia di manifestazioni, non ce ne sia in realtà. L'italia evidentemente è diventata un paese ambito dagli immigrati che a frotte arrivano coi barconi a costo della vita e disposti ad immensi sacrifici, ma i suoi giovani nati vecchi e diseducati dai genitori, non ne vogliono sapere di muoversi anche solo qualche centinaia di Km per raggiungere un'altra città dove si parla la stessa lingua, si mangia la pasta asciutta a mezzogiorno e si va a Messa la domenica. Una generazione di bamboccioni figli di una borghesia straviziata che non ha mai conosciuto il lavoro, che ha voluto tenersi lontana dalla fatica illudendosi di godersi la vita. Giovani nati vecchi che si riempiono la bocca con parole come globalizzazione e se la menano sui social news, ma che alla prova dei fatti non si rendono disponibili nemmeno a salire su di un treno per andare a vivere qualche tempo fuori casa ed adempiere un dovere, aprirsi alle esperienze e conoscere i coetanei di un'altra regione. Una generazione di meridionali nata vecchia che mostra di non aver compreso il suo tempo e di essere stata allevata in un mondo dei sogni. Precari dalla pancia piena, sappiate che chi vi ha preceduto ha imparato a resistere al freddo per diventare maestri con qualcosa da insegnare.

 

 

R. Leo:

Quelli che conosco e che si trovano in seria difficoltà da queste nuove norme di assunzione sono gente con decine di anni di servizio in giro per la provincia o sfruttati in scuole private, con concorsi e corsi di aggiornamento specializzazioni più che quarantenni che sono stati messi di fronte all'alternativa o di dover abbandonare la famiglia, magari con figli ancora piccoli, o di dover rinunciare al lavoro. A mio parere non possono essere queste le norme che possono fare la "buona scuola". Per i giovani invece credo che sia formativo un po' di esperienze "in giro".

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Enti locali, via libera dalla Corte dei Conti alle assunzioni senza vincoli

agosto 1, 2015 at 8:50 admin

Logo della Corte dei COnti sezione AutonomieCon la Delibera n. 26 del 20 luglio 2015, la Corte dei Conti sezione delle autonomie, ha chiarito che non vi sono vincoli alle assunzioni per gli Enti Locali e che i risparmi per cessazioni del triennio 2011-2013 disponibili nel 2014, possono essere interamente impiegati per nuove assunzioni perché sono fuori dei vincoli dettati dall'art. 1 comma 424 della Legge 190/14 finalizzato al reimpiego del personale in esubero dei disciolti Enti Provincie. Viceversa, tutti i risparmi accantonati per cessazioni degli anni 2014-2015, nel biennio 2015-2016 sono vincolati alla citata Legge 190/14 e devono essere interamente destinati al riassorbimento del personale provinciale in esubero. Finalmente una buona notizia che potrà restituire un filo di speranza a qualche giovane tra i milioni di disoccupati che particolarmente vocato, ha deciso di spendere le sue energie nell'affannosa attesa di un impiego pubblico. Per tanti altri però, resta l'invito di questa animazioneBlog a guardarsi intorno senza sprecare il tempo migliore, prendere il coraggio a due mani e mettere a frutto i talenti e le competenze acquisite da ciascuno nei lunghi percorsi formativi per fare impresa. E' fondamentalmente di questo che ha bisogno il nostro paese soprattutto nelle regioni meridionali dove si continua imperterriti ad indirizzare i ragazzi al posto sicuro, al lavoro che viene dall'impiego molto spesso fittizio delle tasse. Deve essere un tempo finito quello della pubblica Amministrazione come strumento di ammortizzatore sociale in mano ai partiti, un tempo che ha sciupato le intelligenze di intere generazioni di meridionali oggi, nel mondo globalizzato, bisogna acquisire la necessaria consapevolezza che non è possibile per lo Stato drenare risorse per assistere perché le poche ancora disponibili, devono essere indirizzate alla produzione competitiva. 

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Renzi, la riforma Pa è all'ultimo miglio, sarà Legge prima della pausa estiva delle Camere

agosto 1, 2015 at 7:01 admin

foto Palazzo VidoniLa Riforma della pubblica amministrazione ha superato anche lo scoglio della Commissione Affari Costituzionali del Senato e si avvia in aula per la terza ed ultima lettura "dopo un anno di lavoro" sottolinea Madia, per l'approvazione definitiva già nella prossima settimana e comunque prima della pausa estiva delle Camere garantisce Renzi. Già a settembre avremo i primi Decreti attuativi che saranno divisi in due distinti pacchetti conferma Madia: il primo conterrà le misure per sburocratizzare ed il secondo, conterrà tutti i provvedimenti mirati a far dimagrire gli apparati pubblici. Solamente in ultima battuta, avremo il Decreto Delegato che riformerà la Dirigenza Pubblica e la conseguente scrittura del T.U. del pubblico impiego. Per quanto riguarda l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti sulla insufficienza delle risorse residuali assegnate alle Provincie per le funzioni essenziali, Madia si è detta convinta che sarà garantita la continuità col passaggio alle Regioni delle competenze che furono delle Provincie ed ha auspicato che le Regioni approvino in fretta le Leggi Regionali di regolamentazione. (fonti 1 e 2)

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La Riforma PA non è ancora Legge, ma i Decreti attuativi sono già nelle mani della Trojka per rassicurarla

luglio 29, 2015 at 12:17 admin

Cottarelli mentre legge i Decreti della Riforma PACon 253 SI, 93 NO e 5 astenuti, la Riforma della Pubblica Amministrazione ha superato il voto alla Camera ed è ritornata al Senato per l'approvazione definitiva. Prima ancora però che il Decreto Delegato diventi Legge, l'ex commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli membro del Fondo Monetario Internazionale, si lascia sfuggire che già ad inizio Luglio il ministro Madia "ci ha mostrato i Decreti attuativi della Riforma della PA". Pensiamo che la faccenda non sia di poco conto anche se non si sono udite voci in merito. Il Governo a voler dar credito a quanto afferma Cottarelli, in buona sostanza prima ancora che il Parlamento abbia terminato l'iter di discussione ed approvato la Delega all'esecutivo per legiferare, ha già pronti i Decreti attuativi per applicare una Legge che ancora NON c'è. Vale a significare che anche se il Parlamento non ha ancora definito il quadro dei principi generali nel cui perimetro l'esecutivo è autorizzato a normare, il Governo che ancora non conosce gli esatti limiti nei quali muoversi, ha già scritto i Decreti per applicare quei principi evidentemente utilizzando "poteri speciali di veggenza". Di fatto certifica che l'Italia NON è più una Repubblica parlamentare. Niente di male, ma non può essere Renzi a determinare il cambio della forma di Stato. Cosa poi ancora più grave, le Leggi della Repubblica di cui il popolo italiano ancora non è ufficialmente a conoscenza in quanto non ancora promulgate e pubblicate in Gazzetta ufficiale, sono state invece già acquisite dalla Trojka per il tramite del FMI che ne è parte attiva ed integrante. Viene il sospetto che a dettare la Riforma della PA non sia il Parlamento italiano, ma siano istituzioni sovranazionali che rispondono a poteri di natura non politica eterodiretti da potenze straniere. Questi poteri si avvertono talmente indispensabili, da abbandonare anche le più elementari forme di discrezione e diplomazia, Cottarelli infatti non si pone alcun problema a confessare di conoscere le Leggi della Repubblica prima ancora che siano approvate. Anzi, è così sicuro della forza del ricatto economico esercitato sul paese da queste Istituzioni tecno-finanziarie che non si pone problema alcuno ed allude all'unica organizzazione che evidentemente non riescono a controllare quando auspica che il sindacato mantenga in merito alle riforme una condotta responsabile cioè, quella a loro più gradita della cieca obbedienza. Insomma, se vi muovete vi stringiamo la cravatta al collo fino a soffocarvi, sembra dire. (fonti: "Cottarelli" e "Riforma, sintesi del testo approvato alla Camera").

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Statali, poco più di 1 miliardo per i rinnovi contrattuali, han già preso gli 80 euro dice il Governo

luglio 25, 2015 at 2:04 admin

rinnovi contrattiIl Governo è al lavoro per preparare la Legge di Stabilità e fonti accreditate riferiscono che per i rinnovi dei contratti del pubblico impiego abbia appostato poco più di un miliardo, 1.2 per l'esattezza. Costretto dalla Sentenza della Corte Costituzionale a mettere fine al blocco dei contratti per i dipendenti pubblici dopo sei anni, al Tesoro sarebbero allo studio manovre per reperire risorse che allo stato non vi sono e l'orientamento è quello di mantenere al minimo gli incrementi degli stipendi statali in considerazione degli 80 euro di credito d'imposta già percepiti nonostante che la Ragioneria abbia confermato la cifra di 11 miliardi risparmiati nell'ultimo quinquennio con il protrarsi del blocco ai rinnovi dei contratti. Altri 400 milioni poi, sarebbero stanziati nella prossima finanziaria a titolo di vacanza contrattuale che andrà a coprire i risarcimenti parziali dei mancati rinnovi dalla data di emanazione della Sentenza della Corte Costituzionale fino al 31 dicembre 2015. Il prossimo contratto sarà valido per il triennio 2016-2018 ed a differenza delle precedenti tornate, riguarderà quattro comparti in totale dai 16 che erano prima dell'entrata in vigore della Riforma Brunetta D.Lgs.150/09 (fonti 1 e 2).

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