non reddito, ma investimenti, lavoro ai giovani e taglio di tasse ai dipendenti, Barbagallo appunta il Governo

giugno 10, 2018 at 10:09 admin

Del Governo grilloleghista, Carmelo Barbagallo dice di aver apprezzato il richiamo al nuovo patto sociale, ma avverte i leghisti: tagliare le tasse va bene, purché il taglio sia praticato a lavoratori dipendenti e pensionati sui quali grava un peso fiscale superiore a tutti gli altri paesi UE. Ai cinquestelle rimprovera invece la soluzione del reddito di cittadinanza che va sostituita con l'alternativa degli investimenti per offrire lavoro ai giovani e sui minimi salariali, a Di Maio ricorda che ci sono già i Contratti collettivi nazionali. Non possiamo creare poveri rinunciando agli investimenti per poi decidere di aiutarli spendendo risorse per garantirgli un reddito [fonte.1] - [fonte.2]

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l'elemento perequativo, una marchetta elettorale pensata per i contratti degli Statali e pagata per il solo 2018

febbraio 10, 2018 at 5:00 admin

Per salvare il credito di imposta (gli 80 euro di Renzi), dagli aumenti di salario sottoscritti dalle parti con i rinnovi dei contratti, si sono inventati un "elemento perequativo", vale a significare che la differenza tra l'aumento generalizzato di 85 euro promesso per contratto e l'incremento di stipendio reale reso possibile fino al raggiungimento del limite massimo di accesso al credito di imposta, viene coperta da un espediente contabile: gli aumenti contrattuali varranno dal 1 aprile piuttosto che dal 1° gennaio 2018 come di regola. Una modalità che permetterà a tutti i lavoratori del pubblico impiego di ricevere gli stessi incrementi salariali. Superata però la scadenza elettorale per il rinnovo delle Camere, giunti al 1 gennaio 2019, una buona fetta di stipendi del pubblico impiego, i più bassi per capirci, rischiano di essere decurtati se il nuovo Governo che uscirà dalle urne, si spera, non troverà denaro fresco a copertura dell'elemento sperequativo...

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Rinnovi, Aran vuole tempi stretti sulla trattativa EELL, il sindacato frena e promette una piattaforma unitaria

novembre 25, 2017 at 4:16 admin

Regioni ed EELL, Aran chiede tempi stretti per concludere la trattativa dei rinnovi contrattuali puntando su di un unico tavolo negoziale sul quale far confluire le parti comuni delle intese gia' raggiunte negli altri comparti del pubblico impiego evitando le lungaggini estenuanti dei tavoli tecnici specifici, ma le OOSS frenano e promettono una piattaforma rivendicativa unitaria da presentare a breve nel prossimo incontro. Cgil, Cisl e Uil chiedono che la rapidità non comprometta la qualità delle soluzioni in un settore particolarmente provato dalla crisi del blocco contrattuale basti pensare al personale delle Province, delle Città Metropolitane e delle Camere di Commercio. Polizia Locale, nidi, scuole della infanzia ed assistenza sociale necessitano di tavoli tecnici di approfondimenti specifici delle condizioni da valorizzare prima di giungere ad un accordo definitivo, nonostante il poco tempo residuo a disposizione. Salario accessorio, rivisitazione dei profili professionali, contrattazione decentrata, posizioni organizzative, sistema delle indennità sono gli obiettivi di una semplificazione per via contrattuale che si rende necessaria per disboscare la foresta normativa degli ultimi otto anni di blocco [fonte.1]-[fonte.2]

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Statali, Governo e Sindacati fanno propaganda live con le cifre, dai nuovi contratti Anief calcola la miseria di 31,5 euro

ottobre 22, 2017 at 12:26 admin

Spulcia le cifre reali Marcello Pacifico presidente Anief e s'avvede che quella del Governo sostenuto dall'opera interessata dei Sindacati tradizionali firmatari degli accordi del 30 novembre 2016, altro non è che propaganda live in vista delle consultazioni politiche. Le cifre ufficiali sono gonfiate, in realtà ai lavoratori della scuola dai rinnovi arriveranno la miseria di 31,5 euro in busta paga, comprensivi della indennità di vacanza contrattuale. Ecco perché si affannano a sottolineare che gli aumenti seguiranno il principio della piramide rovesciata: la gran maggioranza dei lavoratori riceverà aumenti di stipendio semplicemente ridicoli in ragione dell'aumento del costo della vita negli ultimi dieci anni di blocco dei salari. [fonte]  

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Rinnovo contratti agli Statali, a dicembre la firma, ma cercasi milioni disperatamente per non azzerare gli 80 euro

agosto 6, 2017 at 3:50 admin

Aran e parti sociali si sono riunite mercoledì, 2 agosto, per avviare le trattative dei rinnovi ai contratti pubblici di lavoro. Con una prima ricognizione si sono definiti i nodi per i quali devono essere trovate soluzioni nei prossimi incontri a partire dal 31 agosto, riservati alle Amministrazioni centrali e dalla prima settimana di settembre ai restanti tre comparti: scuola, sanità, Enti Locali. I cinque miliardi finanziati per gli incrementi contrattuali non bastano. I sindacati rivendicano per intero ai tabellari gli aumenti di 85 euro concordati con gli accordi del 30 novembre scorso. Dunque si cercano disperatamente nelle pieghe dei fondi fuori stanziamenti, le risorse necessarie a non azzerare il credito fiscale degli 80 euro eventualità che dovrebbe colpire circa trecentomila dipendenti con la pioggia di aumenti tabellari prevista dal nuovo contratto. Novità nella discussione si sono registrate anche in tema di assenze che si ipotizza di regolare per contratto. Alle Amministrazioni che faranno registrare assenze ricorrenti e sistematiche in prossimità dei fine settimana o delle festività, non sarà incrementato il fondo salario accessorio [fonte]

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aumenti contrattuali, chi sfora il tetto recupera gli 80 euro una tantum netto in busta

luglio 9, 2017 at 7:28 admin

Fissati in cinque miliardi di euro i paletti degli stanziamenti per rinnovare i contratti di cui 1,4 miliardi a carico dei bilanci di Regioni ed EELL, come abbiamo già ampiamente illustrato, la Direttiva madre lascia comunque ampi margini alle trattative. La ripartizione degli incrementi stipendiali prevederà cinque o sei fasce retributive analogamente a quanto avviene per il riconoscimento del credito d'imposta: coloro i quali guadagnano meno, si vedranno riconosciuti il massimo degli aumenti (85 euro in media), in termini reali e non percentuali. Viceversa, le posizioni apicali che godono di trattamenti economici elevati, avranno minori incrementi di stipendio netto in busta. Per superare lo scoglio degli ottanta euro, l'ipotesi allo studio che riguarda circa duecentomila statali per i quali si calcola che gli aumenti di stipendio finiranno per sterilizzare il credito d'imposta a seguito dello sfondamento del tetto di reddito, fonti accreditate fanno sapere che Governo e parti sociali pensano ad un recupero una tantum direttamente in busta 

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contratti, buona parte degli 85 euro sarà in benefit

marzo 5, 2017 at 11:24 admin

Quasi gli sfugge della bocca ad Angelo Rughetti, ma degli 85 euro di aumenti promessi con l'accordo del 30 novembre ultimo scorso, sarà sotto forma di benefit trasporti, palestra, cultura. Il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione conferma che gli aumenti salariali sono due: il primo sono gli 80 euro del credito d'imposta concesso dal Governo Renzi e ch'è diventato strutturale, il secondo saranno gli 85 euro di "welfare aziendale", cioé una serie di agevolazioni extra busta. Pare di capire che la faccenda stia arrovellando i sindacati ben consapevoli che ai "ticket" i lavoratori preferiscono gli euro in saccoccia...[fonte]

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Elezioni alle porte, via la riforma a febbraio un Decreto attuerà l'intesa coi sindacati

gennaio 29, 2017 at 9:49 admin

Quale miglior spinta poteva venire ai rinnovi dei CCNL degli Statali che le avvisaglie di elezioni politiche prossime alle porte? Ancora una volta è stata la Corte Costituzionale a venire incontro ai tre milioni di famiglie che traggono il loro reddito dal lavoro pubblico. Dopo aver sbloccato i Contratti, un'altra pronuncia, stavolta sulla Legge elettorale dell'italicum, ha smosso le acque dei rinnovi contrattuali prosciugando la palude nella quale si erano adagiate le forze politiche che tiravano a campare in attesa della scadenza naturale della Legislatura (2018), ed indotto il Governo Gentiloni a mettere mano al portafogli per soddisfare la "fame di democrazia" che dovrebbe uscire dalle urne elettorali. Accantonata la riforma del T.U. del pubblico impiego, il Governo si mobilita per garantirsi il consenso con un Decreto che a febbraio attuerà non già la Riforma, ma l'intesa firmata il 30 novembre 2016 con le parti sociali per abolire le fasce di merito dell'odiata Brunetta; valorizzare il salario accessorio con una paccata di milioni a pioggia; infine restituire al CCNL ogni potere regolatorio sul pubblico impiego che Brunetta aveva sottratto al "voto di scambio" riportandolo in capo alla Legge [fonte]

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Rinnovi, nuovo stallo sulla Brunetta, Checco Zalone non molla il salario accessorio

ottobre 23, 2016 at 10:25 admin

Rinnovo dei contratti pubblici, trattative di nuovo in stallo. L'ostacolo è rappresentato dalla riforma Brunetta del 2009, Legge scritta bene, in corretto italiano ed insolitamente chiara. Alla produttività deve essere riservata la "quota prevalente" di salario accessorio. Pochi dubbi quindi, il 50% più 1 euro del bilancio destinato alla remunerazione del salario accessorio deve essere stornato e concentrato sui premi produttività delle odiate fasce di merito invise al sindacato che una quota non trascurabile invece di dipendenti pubblici da sei anni e più aspetta di vedere applicate per raccogliere i meriti della valutazione della performance oggetto ancora sconosciuto in molti enti metropolitani dell'area centro-meridionale. L'applicazione della Brunetta azzererebbe di fatto la quota di remunerazione di altre voci accessorie fisse. Al'assemblea dell'Anci a Bari Renzi ha confermato che i principi cardine della Brunetta: produttività e meriti, non saranno smantellati, ma pur di superare i veti del sindacato e far ripartire le trattative entro giugno prossimo, saranno apportate "correzioni" nel T.U...[fonte]

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Incrementi salariali, coi rinnovi la miseria di 20 euro, a fregare gli Statali ancora una volta sarà l'Europa

agosto 21, 2016 at 1:20 admin

Si chiama Ipca, il nuovo indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello europeo. L'intesa sul nuovo sistema di calcolo per gli incrementi contrattuali fu firmata tra Governo e sindacati otto anni fa, poi è intervenuta la crisi ed il blocco dei rinnovi contrattuali e non si è sentito più parlare di questo indice. La crescita sotto zero dei prezzi al consumo però determinata dalle politiche monetarie imposte dalla Germania sarà ancora una volta l'elemento determinate che fregherà gli Statali italiani nei prossimi rinnovi contrattuali. E' per questa ragione che il Governo tutto sommato si è reso disponibile a discutere al tavolo coi sindacati, il nuovo indice europeo Ipca che sarà applicato al calcolo degli incrementi infatti, viene incontro alle esigenze di bilancio molto più del vecchio Istat nazionale. La crescita sotto zero che da mesi si registra nei paesi dell'euro zona sulla quale vigila con fermezza il Tesoro tedesco col ministro Schauble, ha come risultato sul pubblico impiego italiano un incremento medio dei salari nei prossimi rinnovi dei contratti che si aggira intorno ai 20 euro circa per uno stanziamento complessivo massimo di 1,2 miliardi di euro molto distante dalle ingenue richieste sindacali...[fonte Sole24Ore]

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