Bongiorno, valutazioni sempre brillanti in un sistema che non lo è, saremo inflessibili coi pigri e gli indolenti

luglio 1, 2018 at 11:59 admin

Non è possibile continuare a leggere brillanti giudizi di valutazione della perfomance in un sistema di organizzazione dei pubblici servizi che denuncia inaccettabili ineffiecienze sotto gli occhi di tutti gli utenti che quotidianamente si avvicendano negli uffici delle Pubbliche Amministrazioni, soprattutto in aree nelle quali la condizione di arretramento economico avrebbe urgente bisogno del sostegno e del recupero di produttività dei presidi Statuali. Saremo inflessibili con le inerzie e le inettitudini, ci disponiamo invece a superare le difficoltà oggettive che dovessimo rilevare negli uffici anche con l'ausilio di ispettori e specialisti della materia. Poche idee e belle chiare in punta di diritto, quelle di Giulia Bongiorno che in favore delle donne impegnate nelle Pubbliche Amministrazioni annuncia di voler recuperare e mettere in pratica la buona idea del lavoro agile. Nell' intervista al Corriere della Sera il neo Ministro della Pubblica Amministrazione anticipa inoltre che bisognerà restituire la parola agli utenti se vogliamo avere valutazioni della performance veritiere e corrette

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Uil rilancia, la PA è una macchina efficiente con organici ridotti all'osso, indispensabili assunzioni e nuovo CCNL 2019-21

giugno 10, 2018 at 11:24 admin

La PA italiana è tutto tranne che inefficiente, lo dicono i dati afferma Foccillo della Uil. Abbiamo organici ridotti all'osso, di gran lunga inferiori a Francia, Germania ed Inghilterra. I dati smentiscono anche il luogo comune dell'assenteismo, un ulteriore calo delle assenze per malattia del 10,6% si registra quest'anno. Al nuovo governo quindi la UIL fa sapere che per il suo rilancio sono essenziali lo sblocco del turn over e la stabilizzazione dei precari. Barbagallo si spinge oltre ed anticipa che già nei prossimi mesi sarà avviato il confronto col nuovo Governo verdeoro per discutere i rinnovi contrattuali 2018-2021 [fonte.1] - [fonte.2]

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aggiornamento e formazione del pubblico impiego, un grande futuro dietro le spalle

giugno 9, 2018 at 2:13 admin

Inadeguata ed anacronistica la formazione dei dipendenti pubblici. Così la descrivono gli esiti di una indagine su di un campione di dipendenti pubblici intervistati nel corso del Forum PA 2018. I quali in verità ritengono di possedere competenze superiori a quelle impiegate per svolgere le mansioni loro assegnate e soprattutto dichiarano di averle acquisite lungo processi di apprendimento autoformativo. Di diverso avviso si dicono invece imprese e cittadini, costretti ad intergire con il personale delle Pubbliche Amministrazioni denunciano molto spesso carenze gestionali ed organizzative ed evidenti deficit relazionali e di comunicazione. L'aggiornamento professionale è infatti ancora incentrato sugli aspetti normativi e procedurali mentre tutto quanto concerne l'acquisizione delle abilità manageriali, delle conoscenze linguistiche, delle indispensabili capacità relazionali e di comunicazione col pubblico che pure darebbero un impulso notevole alla modernizzazione della PA digitale, sono aspetti relegati in secondo piano che restano del tutto marginali nei piani di offerta formativa riservata ai dipendenti [fonte]

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Porno, calcio e scommesse, 2 milioni all'anno buttati via dai cellulari di servizio assegnati a Dirigenti e Politici

agosto 20, 2017 at 9:29 admin

La Commissione Parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle PA ha richiesto a Telecom Italia i tabulati di traffico di tutte le SIM intestate agli uffici pubblici ed assegnate a dirigenti, funzionari e personale politico. Quello che ne è venuto fuori è un quadro desolante di sciatteria, sperpero e spregio del senso civico e dello spirito di servizio. I rapporti di traffico dati, chiamate ed SMS infatti, confermano il grado di declino della nostra Repubblica difficilmente smentibile dagli interessati a meno di non voler chiudere gli occhi e le orecchie assaliti dal senso di colpa che ci rende un pò tutti complici. Dai cellulari di servizio, dirigenti, funzionari e personale delle segreterie politiche è risultato che sottoscrivono abbonamenti a "sexyLand"; "porno Erasmus; "video hard casalinghi". Tra i romantici e sognatori si distinguono quelli che sperano in un futuro migliore per il nostro paese e si abbonano, sempre a spese dello Stato, a "dillo alle stelle". In un paese con sessanta milioni di commissari tecnici di certo non potevano mancare i tifosi di calcio che a spese di pantalone si lasciano scappare il ditino sulla tastiera per abbonarsi a "serie A Tim". E siccome si è voluto fare degli italiani un popolo di cuochi e camerieri, vanno alla grande anche gli abbonamenti a "pronto in tavola". D'altronde, dopo la tasca, è la "panza" la preoccupazione maggiore da soddisfare per i nostri compatrioti contemporanei. Possibile che tra gli impiegati dello Stato che godono di servizi esclusivi come il cellulare gratis mancassero delle persone serie e responsabili? Non era possibile evidentemente, infatti si è scoperto che dal cellulare amministrativo partono ordini di acquisti in internet banking; lunghe chiamate ai call center Sky; acquisti di biglietti ticketstone per concerti e spettacoli. Per finire, il buon cuore dei milioni di fedeli incoraggiati alla solidarietà da Papa Francesco, risponde con migliaia di SMS in contribuzioni volontarie di beneficenza a carico dell'erario medesimo. Tutta questa grande fantasia artistica e bontà d'animo, costa allo Stato e dunque precisiamo, alle tasche di tutti noi poveracci che la SIM carichiamo stornando il dovuto dal nostro stipendio, 2 milioni di euro all'anno!! A confermarlo non senza pudore, Paolo Coppola deputato Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sugli sprechi informatici...

[fonte]

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84.000 posti di lavoro cancellati nella PA italiana, solo la Grecia ha tagliato di più

luglio 1, 2017 at 6:30 admin

Nell'area OCSE, dopo la Grecia, abbiamo tagliato più posti di lavoro di ogni altro paese, per la precisione: 84.000 posti di lavoro sono spariti nella PA italiana nel quadriennio 2013-2016. In termini percentuali, le Amministrazioni Centrali hanno tagliati il 24% dei posti in pianta organica; le Amministrazioni Locali hanno cancellato il 17% dei posti. Secondo la Cgia di Mestre però, l'anticipo pensionistico dell'APE, la quattordicesima ai pensionati, l'allargamento della NO TAX AREA, hanno praticamente vanificato ogni sacrificio di risparmio ed a fronte dei 30 miliardi recuperati con la revisione della spesa, si sono registrate uscite aggiuntive per 31 miliardi [fonte.1] [fonte.2]

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Uil-PA, rinnovi e non solo, restaurare la contrattazione privatistica del pubblico impiego

aprile 30, 2017 at 8:58 admin

Revisione della spesa e tagli al personale il cui ricambio generazionale è stato di fatto impedito dagli stretti limiti assunzionali, hanno indotto in affanno l'intera macchina organizzativa della Pubblica Amministrazione e determinato uno scadimento generalizzato dei servizi al cittadino che la UIL-PA fa risalire all'entrata in vigore della prima riforma Brunetta. Nel convegno che si ha tenuto a Milano, la Uil-PA sottolinea l'azione incisiva della Unione non solamente a sostegno del rinnovo dei contratti pubblici scaduti da otto anni, ma soprattutto nel tentativo di riequilibrio negoziale  in favore della Contrattazione promosso dalla sottoscrizione della Intesa del 30 novembre 2016 sul pubblico impiego [fonte]

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Per scongiurare la scissione, duecentomila fritture di pesce offerte dalle PA meridionali...

febbraio 19, 2017 at 11:58 admin

E' il piano proposto a Gentiloni con tanto di studi "certificati": duecentomila assunzioni nelle pubbliche amministrazioni del meridione d'Italia. Come nella migliore tradizione democristiana, il rimedio più efficace per riconquistare l'elettorato, ricompattare il partito e scongiurare i pericoli di scissione, niente di meglio che una bella infornata di nullafacenti nelle pubbliche amministrazioni meridionali alla faccia del debito pubblico salito al 134% del PIL, dei vincoli europei e degli investimenti produttivi che pure si diceva di voler attrarre per rilanciare lo sviluppo del mezzogiorno. La politica vuole cogliere l'occasione naturale dello sblocco del turn-over per una bella abbuffata a base di fritture di pesce fresco pescato tra i lavoratori in nero del Golfo tale da neutralizzare ogni minaccia di scissione nei prossimi trent'anni. Il conto beninteso, lo paga pantalone. Orde di spazzini in tenuta da spiaggia, barellieri stesi a prendere il sole, forestali piromani, impiegate in giro per lo "shopping" sono profili professionali già più volte saliti agli onori della cronaca, ma quello della defenestrazione definitiva di una classe dirigente incolore ed insapore che vive di promesse e piaceri, è un pericolo imminente. In fondo il rimedio meglio collaudato dalla politica è quello dello stipendiuccio sicuro senza altro a pretendere che il voto in cabina elettorale...[fonte] 

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Riforma Madia, dove eravamo rimasti?

febbraio 19, 2017 at 8:59 admin

Esattamente al punto di partenza. Con l'approvazione in via "preliminare" dei due Decreti correttivi dopo la bocciatura della Corte Costituzionale, il Consiglio dei Ministri ha rimesso la Riforma Madia della Pubblica Amministrazione nella casella di partenza. La nuova approvazione preliminare del CdM infatti, altro non è che la prima stazione della lunga via Crucis che la Riforma dovrà compiere prima di diventare Legge dello Stato. I Decreti attuativi della Delega sono stati rimessi in coda in attesa di ricevere il via libera definitivo dal Consiglio di Stato, dalle Commissioni Parlamentari competenti per materia ed infine dovranno superare lo scoglio più arduo della Conferenza Unificata delle Regioni dove secondo il Dettato Costituzionale puntualizzato dalla Sentenza della Consulta n. 251/16, bisognerà trovare una intesa cioé, Governo e Parlamento in materia non possono legiferare senza passare le forche caudine delle Autonomie Locali. Federalismo docet: quando sono tanti i galli chiamati a cantare, finisce che il giorno non vede mai la luce recitava un antico adagio popolare. Per arrivare al traguardo e raggiungere un risultato purché sia, il Governo si è fatto "furbo" ed ha cominciato a cedere alle richieste che vengono dai Presidenti delle Regioni cui premono la tutela degli interessi "particulari". Ed ecco che si è iniziato a smussare gli angoli soprattutto in tema di società Partecipate: con Decreto motivato del Presidente, ciascuna Regione potrà autonomamente decidere di mantenere in piedi il baraccone della Partecipata che maggiormente garantisce la quiete sociale nelle urne elettorali in buona sostanza, inoltre, il Governo ha ceduto anche sugli Amministratori Unici: basterà una Delibera assembleare per rifondare i Consigli di Amministrazione. Evviva il Governo Gentiloni che prosegue la stagione delle riforme renziane...[fonte]

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Nella PA troppi raccomandati e i dirigenti rinunciano ai controlli

febbraio 9, 2017 at 1:25 admin

Nella Pubblica Amministrazione italiana vi sono troppi raccomandati che rassicurati dalla tutela della politica, si rifiutano di svolgere lavori disagiati ad esempio. Quindi, trasferire il sistema delle visite fiscali dalle Asl all'Inps, non risolverà il problema perché la furbizia è radicata nel pubblico impiego e così diffusa da scoraggiare la cultura d'impresa mentre la PA dovrebbe avere il compito di incoraggiare ed accompagnare la creazione di lavoro. A controllare dovrebbero essere i dirigenti che invece ricevono premi senza rispondere del loro operato. Così a grandi linee, Giuseppe Roma, ex Censis...[fonte]

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Elezioni alle porte, via la riforma a febbraio un Decreto attuerà l'intesa coi sindacati

gennaio 29, 2017 at 9:49 admin

Quale miglior spinta poteva venire ai rinnovi dei CCNL degli Statali che le avvisaglie di elezioni politiche prossime alle porte? Ancora una volta è stata la Corte Costituzionale a venire incontro ai tre milioni di famiglie che traggono il loro reddito dal lavoro pubblico. Dopo aver sbloccato i Contratti, un'altra pronuncia, stavolta sulla Legge elettorale dell'italicum, ha smosso le acque dei rinnovi contrattuali prosciugando la palude nella quale si erano adagiate le forze politiche che tiravano a campare in attesa della scadenza naturale della Legislatura (2018), ed indotto il Governo Gentiloni a mettere mano al portafogli per soddisfare la "fame di democrazia" che dovrebbe uscire dalle urne elettorali. Accantonata la riforma del T.U. del pubblico impiego, il Governo si mobilita per garantirsi il consenso con un Decreto che a febbraio attuerà non già la Riforma, ma l'intesa firmata il 30 novembre 2016 con le parti sociali per abolire le fasce di merito dell'odiata Brunetta; valorizzare il salario accessorio con una paccata di milioni a pioggia; infine restituire al CCNL ogni potere regolatorio sul pubblico impiego che Brunetta aveva sottratto al "voto di scambio" riportandolo in capo alla Legge [fonte]

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