Dopo il TG, col Referendum Costituzionale arrivano gli aumenti di stipendio

luglio 31, 2016 at 9:14 admin

Fortuna dei lavoratori vuole che in Italia quasi ogni anno c'è una scadenza elettorale, diversamente i loro problemi non verrebbero mai al pettine. E così se nel 2014 le europee portarono gli 80 euro nelle tasche dei lavoratori a basso reddito, per questo autunno dopo aver sistemato le direzioni dei TG-Rai, Renzi ha deciso di mettere mano ai rinnovi dei contratti del pubblico impiego in vista del Referendum Costituzionale per il quale la bella Mariele Boschi si è spesa senza risparmio ispirata dall'esimio Verdini. Stavolta però non dà cifre, garantisce solamente sul suo onore che metterà più soldi in finanziaria per rinnovare i contratti degli Statali fermi da sette anni: "una ingiustizia". Il problema è la crescita, sarà dura infatti trovare risorse aggiuntive da mettere sopra i trecento milioni già stanziati per rinnovare i contratti pubblici, la congiuntura concordano tutti dal FMI alla Banca d'Italia, al vecchio Padoan, fa prevedere che si aggirerà intorno allo 0,9% dal 1,2% di crescita segnata nel DEF. Tradotto: votate Sì al Referendum Costituzionale! Se i sondaggi mi diranno che avete messo giudizio, sapremo come e dove trovare i soldi. Il lavoro che abbiamo fatto sulla PA prosegue il ganassa, è tutt'altro che banale. Gli aumenti di stipendio vanno inquadrati nell'ottica più generale delle Riforme che in autunno giungeranno a termine con la promulgazione del nuovo T.U. del pubblico impiego. I licenziamenti in tronco dei furbetti del cartellino ad esempio, segnano il discrimine di un cambiamento culturale nella Pubblica Amministrazione italiana, un approccio diverso che i lavoratori pubblici dovranno avere nei rapporti con il loro datore di lavoro. Pronta la replica della Sorrentino (CGIL-FP): gli stipendi degli Statali non sono fermi, sono tornati indietro al 2008. Dunque...Gli aumenti però non saranno per tutti, i dirigenti con contratti faraonici dovranno aspettare le prossime consultazioni. Resteranno col dente avvelenato finché non gli sarà restituito tutto con gli interessi. Quelli della Rai pagati coi soldi del canone in bolletta rassicurano l'intera categoria: meno fai, più guadagni. L'importante è non contrariare la politica. Ritrova la voce anche la Madia e non era scontato col caldo che fa: i soldi li prendiamo dalla Partecipate. Entro fine agosto ne taglieremo a migliaia. Anche questa s'era già sentita, ma la Marianna stavolta la dà per certa: sono previste sanzioni per le Amministrazioni che non le chiuderanno e poteri sostitutivi d'intervento al Ministero della Economia. Per quanto riguarda gli aumenti di stipendio la priorità sarà data al merito. Pure questa però non è nuova. C'aveva provato Brunetta a suddividere i premi per fasce di merito. Orrore. Non s'è visto nulla dall'oramai lontano 2009. Madia risponde che s'è messa d'accordo coi sindacati ed a metà settembre saranno loro a determinare i criteri di spartizione del salvadanaio premiale in comode fasce di merito che non scontentino nessuno degli aventi diritto. Un'altra riforma portata a termine, in fondo anche il sindacato vota e recuperalo dalla propria è segno tangibile dell'Italia che riparte...[fonte-1]; [fonte-2]; [fonte-3].

 

Posted in: attualità | General

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