Genitori che aggrediscono i professori, si è rotta l'antica alleanza educativa

maggio 21, 2016 at 1:48 admin

Professori in trincea, lasciati soli alla mercé di mille violenze private. Il declino della cultura europea che viviamo in questo particolare frangente storico-sociale, inevitabilmente passa per la scuola e la famiglia sottolinea Mario Sechi, giornalista ed opinionista di MIX24 con Giovanni Minoli e Pitrangelo Buttafuoco. I genitori non comprendono che noi professori non possiamo sostituirci al loro fondamentale ruolo dice la Amanda Ferrario, dirigente scolastica. I ragazzi devono venire a scuola con un bagaglio educativo ben strutturato dalle famiglie, il compito della scuola è formarli, non di sostituirci in un ruolo che non ci compete. L'educazione di base si insegna tra le pareti domestiche. La scuola è un luogo sacro dove le alleanze educative non possono essere solo parole. L'antica alleanza tra genitori e professori che una volta era automatica si è rotta perché il ruolo sociale del professore non viene più riconosciuto. Sono cambiati i genitori innanzitutto e la società nel suo insieme. La scuola non può e non deve diventare bersaglio di ogni rivendicazione sociale conclude la d.ssa Ferrario. La sacralità della scuola è svanita, si è rotto il filo coi genitori che non accettano più l'asino in famiglia riprende Mario Sechi, che però esiste ed è un problema che si supera con l'applicazione allo studio, con il duro lavoro. Oggi si pensa all'insegnante come ad un parcheggiatore che sempre più spesso è fatto oggetto di disprezzo dagli stessi alunni osserva Pietrangelo Buttafuoco, scrittore. I ragazzi inevitabilmente riflettono gli atteggiamenti che percepiscono a casa. Questo accade anche perché il sapere non è più considerato un bene supremo. Di fronte al maestro non ci si pone più col rispetto dovuto a qualcuno che in una certa misura prepara al futuro e lo scontro genitori/insegnanti finisce in Tribunale. Per il prof. Alessandro Davenia, autore, prima le famiglie concepivano la scuola come la palestra per il futuro, adesso pensano che debba essere il luogo per far star bene i figli e farli soffrire il meno possibile e quindi il prof. diventa come una sorta di nemico. I ragazzi non rispettano più il prof. perché c'è una grande crisi dell'autorità in famiglia onda lunga di una progressiva lacerazione del concetto di autorità. In famiglia siccome si fa fatica a comprendere a che cosa bisogna educare, la scuola si sta riempendo di tutta una serie di aspettative che non sono proprie della scuola. Prima si pensava alla scuola come ad un completamento di ciò che si faceva in famiglia oggi, nel momento in cui non si riesce ad educare in famiglia, sulla scuola si proiettano una serie di aspettative che non sono proprie della scuola. La conseguenza è che si sta più con i figli che dalla parte dei professori. Se il figlio ha un insuccesso, il prof. diventa un nemico. Le famiglie essendo sotto pressione, prendono la scuola come bersaglio privilegiato. L'orientamento delle famiglie è cambiato perché non essendo più famiglie numerose, hanno un solo figlio sul quale investono tutto è l'analisi del Prof. Massimo Ammaniti, un'autorità nel campo della psicologia dell'età evolutiva. Il figlio unico è come il capitale di famiglia, temono che la scuola non lo valorizzi. La "famiglia adolescente"si sostisuisce alla famiglia dell'adolescente. Genitori e figli sono sullo stesso piano e non hanno più quel ruolo di guida che segnava dei confini. Padri e madri non danno più la direzione, non indicano più quello che si può o non si può fare, ma condividono gli stessi atteggiamenti. Oggi i genitori sono portati a pensare che se il loro figlio va male non è per causa della mancata applicazione allo studio, ma è per colpa del professore e si crea una alleanza deleteria contro la scuola. Di qui il problema degli insegnanti che non devono fronteggiare solo i ragazzi, ma soprattutto devono difendersi dai genitori con il rischio di essere portati in Tribunale accusati di inadeguatezza. Prof. Ammaniti chiede Minoli, per salvare le vere vittime di questa battaglia, che cosa si deve fare? Credo che i genitori debbano mantenere per quanto possibile il loro ruolo di genitori: dire sì e saper anche dire no; mantenere un ruolo di guida e saper affrontare il contrasto coi figli. I genitori purtroppo preferiscono la strada più facile. Questo è il primo passo. Il secondo è che occorre trovare una continuità tra insegnanti e genitori sapere, come diceva Freud, che il compito degli insegnanti è un compito "impossibile". Basterebbe che ognuno facesse il proprio ruolo e le famiglie imparassero a stare zitte ed affidarsi ai prof un pò come quando si va dal medico conclude Pietrangelo Buttafuoco. Noi de illavoratore.eu preferiamo prendere in prestito le parole di Mario Sechi per chiudere questo dibattito sull'educazione nel mondo moderno dai mille inesistenti problemi: quando il figlio non va bene a scuola, pedate nel di dietro, siamo semplicemente di fronte ad un somaro che non vuole studiare! [FONTE]

Posted in: scuola

Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Aggiungi Commento

  Country flag

biuquote
  • Commento
  • Anteprima
Loading