Madia, i 300 ml per rinnovare i contratti aumenteranno seguendo le dinamiche della crescita economica

dicembre 20, 2015 at 11:18 admin

Marianna Madia: la nostra è una riforma di sistema non di settore, punta a dare ai cittadini tempi e regole certe. Il motore di questa riforma saranno i lavoratori pubblici. Il processo di digitalizzazione che comunque già stiamo implementando coi dipendenti maturi ancora in servizio, sarà completato da reclutamenti mirati di giovani professionisti assunti non più in base alle vecchie piante organiche, ma con concorsi pubblici programmati sui fabbisogni reali di unità professionali che serviranno a far arrivare ai cittadini i nuovi servizi. Le Amministrazioni non proseguiranno più in ordine sparso, noi ragioniamo seguendo una visione unitaria dei fabbisogni della Repubblica, per questa ragione non vedremo più assunzioni di amministrativi nelle ASL dove invece servono medici. Le risorse disponibili quindi, saranno allocate efficacemente per reclutare secondo le necessità. I vincitori di concorsi saranno tutti assunti, mentre agli idonei questo diritto non potrà essere garantito a tutti come è giusto che sia, d'altronde. Anche i dipendenti delle Partecipate non dovranno temere il riordino e la riduzione del numero delle aziende. Saranno chiuse quelle che non perseguono un reale interesse pubblico, ma analogamente a quanto già in atto per i dipendenti delle ex Province, non perderanno il posto di lavoro. Saranno avviati a quello che possiamo definire il più grande processo di mobilità di personale nella storia della Repubblica. La Riforma consta di venti Decreti attuativi di cui, i primi dieci saranno portati in Consiglio dei Ministri prima di Natale od al massimo a gennaio 2016. 

Sul tema cogente dei rinnovi contrattuali Madia ha tenuto a sottolineare che per legge il negoziato non può partire se prima i Sindacati non troveranno l'accordo con l'ARAN per ridurre il numero dei comparti. Si è poi detta consapevole che è ingiusto un blocco perdurante dei rinnovi che però è stato causato dalla più dura crisi economica che si potesse immaginare e comunque, c'è da tener presente che nel privato ad esempio, ha prodotto ingiustizie anche più gravi come la perdita di milioni di posti di lavoro cosa che nel settore pubblico non è accaduto. I contestati 300 ml stanziati nella Legge di Stabilità per rinnovare i contratti pubblici, aumenteranno ha promesso Madia, parallelamente all'uscita dalla crisi ed in ragione dell'incremento della crescita economica...

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Mentre i sindacati annunciano scioperi, una class-action del Codacons chiede il risarcimento danni per mancati rinnovi contrattuali

novembre 29, 2015 at 11:35 admin

Nuovo contratto di lavoro per il pubblico impiego entro l'anno, oppure sarà sciopero si annuncia dal palco della manifestazione di piazza Venezia in Roma ieri, 28 novembre. Noi però non facciamo chiacchiere e proclami come il sindacato, abbiamo già pronta una class-action contro lo Stato che punta al risarcimento dei danni che una legge illegittima ha procurato ai lavoratori del pubblico impiego recita il comunicato del Codacons. Forti della sentenza della Consulta, l'azione collettiva promossa dai consumatori mira non a riscuotere gli arretrati dei contratti espressamente escluso dalla stessa sentenza della Corte Costituzionale, bensì ad ottenere per i cittadini-lavoratori del pubblico impiego, un equo indennizzo come previsto dalle norme. Per i sindacati, non risponde però al vero che mancano le risorse per rinnovare i contratti pubblici, basta attingere ai risparmi ottenuti col taglio di trecentomila posti di lavoro ed ai miliardi ricavati dal congelamento delle retribuzioni che va avanti dal 2010. I lavoratori in pratica, si sono già pagati di tasca propria i rinnovi che il Governo non vuole adeguatamente finanziare (fonti: 1 - 2 - 3)

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Umilianti e vergognose le risorse per rinnovare i contratti, la Corte Costituzionale ha dato indicazioni precise: chiediamo 150 euro di aumenti

novembre 28, 2015 at 10:50 admin

 Camusso: la si smetta di umiliare i lavoratori pubblici e di non riconoscere il loro lavoro. E' il loro impegno quotidiano che garantisce la qualità di vita dei cittadini. Il governo, che parla di modernizzazione e innovazione, poi si rifiuta di rinnovare i contratti, continua a bloccare il turn-over ed allora come si può pensare di innovare se si continuano a tenere fuori dagli uffici, dalle scuole e dalle università i giovani? Anche per questo motivo bisogna cambiare la legge Fornero, una legge sbagliata e ingiusta. Serve, un sistema più equo, che permetta a chi non ce la fa più di lasciare il lavoro e ai giovani di inserirsi. Noi troviamo insultanti le cifre previste nella legge di stabilità per rinnovare i contratti. Se il governo non troverà risorse sufficienti per rinnovi dignitosi dei contratti, andremo avanti con altri appuntamenti come questo di oggi..

Barbagallo: bisogna mettere mano alla Legge di stabilità, la Corte Costituzionale ha dato indicazioni precise: noi chiediamo un aumento di 150 euro. La produttività, non può significare sfruttamento dei lavoratori. Il prossimo appuntamento in piazza, non sarà di sabato...

 Furlan: il governo offre 5 euro, si vergogni. Offrire 5 euro per i rinnovi è poco dignitoso sia per i lavoratori e sia per lo Stato datore di lavoro. I dipendenti pubblici ci hanno rimesso troppi euro, dopo sei anni di blocco il Governo deve trovare le risorse per rinnovare i contratti in modo dignitoso. Spero che basti questa manifestazione, altrimenti la nostra lotta non si fermerà...

fonte:  rassegna.it

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Legge di Stabilità, 3500 emendamenti ed un punto fermo: 300 milioni per i rinnovi dei contratti

novembre 8, 2015 at 11:39 admin

Erano 300 i milioni stanziati per il rinnovo dei contratti pubblici e 300 resteranno a bilancio nella Legge di Stabilità anche dopo la pioggia di emendamenti piovuti al Senato. Un contentino pare che si potrebbe strappare sul turn-over con il ritorno alle misure previste dalla Riforma Madia e cioè l'allargamento dell'autorizzazione di spesa per le assunzioni dal 25% dei risparmi per cessazioni al 60% nel comparto delle Amministrazioni Statali e l'80% nel settore EELL, ma la proposta trova la fiera opposizione del ministro Padoan che si attendeva 50 ml di risparmi per il 2016 dalle restrizioni al turn-over e 150 per il 2017. Pare certo comunque, una mediazione. Se si troveranno le coperture il ricambio sarà autorizzato al 40% della spesa risparmiata con le cessazioni (fonte)

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Uil, sui rinnovi dei contratti sarà lotta continua a tutele crescenti...

ottobre 31, 2015 at 3:56 admin

Busseremo a denari sui rinnovi dei contratti pubblici e se il governo non risponde, busseremo ancora poi daremo la spallata perché è così che opera un sindacato che chiude contratti di lavoro. Si presta ad essere riassunto con un pò di colore il senso del ragionamento del segretario Barbagallo che sul rispetto della Sentenza della Corte Costituzionale non ammette cedimenti: sarà lotta continua a tutele crescenti perché il Governo deve smettere di essere il peggiore datore di lavoro in questo paese: gli scioperi costano e non li facciamo a cuor leggero contrariamente a quanto si possa pensare. Annusato il clima, Barbagallo non esclude che nelle prossime settimane possa partire una campagna anti fannulloni ed a scanso di equivoci si dice per il licenziamento degli impiegati infedeli del Comune di Sanremo chiedendo in primis il licenziamento dei dirigenti che non hanno adempiuto il loro dovere di sorveglianza...(fonte)

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Sindacati unitari, altro che mancia, vogliamo 150 euro di aumenti salariali o sarà sciopero generale

ottobre 31, 2015 at 3:11 admin

Dopo 6 anni di paralisi totale, vogliamo un rinnovo dignitoso dei contratti pubblici che per noi significa un minimo di 150 euro d'incrementi salariali in media con produttività e riconoscimento professionale, altro che mancia ci vuole per rimettere in moto servizi alle famiglie ed alle imprese. E se il Governo non intendesse il messaggio, allora siamo pronti allo sciopero generale avvertono Cgil, Cisl e Uil. Per sei lunghi anni si è continuato a sottrarre risorse ai lavoratori ed agli investimenti spacciando la pratica come razionalizzazione della spesa. Non si tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni adeguate, ma di tenere insieme la valorizzazione delle professionalità e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica sostenibile negli assetti, trasparente nell'uso delle risorse ed efficace nel dare risposte alle comunità...(fonte)

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Sindacati unitari, senza modifiche alla Legge Stabilità sugli aumenti salariali, sarà sciopero del pubblico impiego

ottobre 31, 2015 at 2:47 admin

Attesa, non è tardata ad arrivare la risposta delle organizzazioni sindacali del pubblico impiego. Cgil, Cisl Uil  si ritrovano nell'opposizione alle misure della Legge di Stabilità 2016 avvertendo il Governo che se non apporterà modifiche sostanziali agli stanziamenti per i rinnovi dei contratti di lavoro pubblico in misura tale da permettere incrementi salariali adeguati, sarà sciopero in tutti i settori del pubblico impiego compreso il comparto scuola. Quelle del Governo sono scelte unilaterali che vanno in direzione contraria agli obiettivi che si prefiggono di raggiungere. Non riconoscere i diritti dei lavoratori e non finanziare le amministrazioni pubbliche e l’innovazione, la ricerca e la formazione infatti, se si aggiungono le riforme della scuola e la pubblica amministrazione e si prosegue nella scelta di assegnare potere ai dirigenti nominati dalla politica; se si sottraggono competenze alla contrattazione sia nazionale che di secondo livello, dando potere unilaterale alle amministrazioni anche sulle modalità di distribuzione delle risorse contrattuali, sicuramente non si favorisce la crescita e non si qualifica la competitività del Paese...(fonte)

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Ugl, una beffa per i lavoratori ed un errore per il Governo l'obolo stanziato per i rinnovi contrattuali

ottobre 31, 2015 at 12:45 admin
  ...di fronte alla provocazioni del governo Renzi che prova a beffare i dipendenti pubblici confermando nella Legge di Stabilità la cancellazione delle risorse per gli incrementi della produttività e finanziando i rinnovi con una cifra irrisoria senza alcun cenno di trattativa con le organizzazioni sindacali, la risposta deve essere forte ed unitaria. Noi siamo pronti, il governo non deve calpestare i diritti di quanti ogni giorno prestano la loro opera per far muovere la macchina dello Stato...(fonte)
  ...i dipendenti pubblici si sentono presi in giro dal governo, dopo sei anni di blocco contrattuale non ci sono più scuse da accampare e non si può pensare che accettino un elemosina per l'incremento dei salari. Se l'obiettivo è quello di ottenere uno Stato efficiente, questo è un gravissimo errore di valutazione...(fonte)

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Statali, rinnovi in deflazione: aumenti indicizzati ai redditi, alle funzioni ed alle categorie d'appartenenza

ottobre 25, 2015 at 3:09 admin

Eran 300, erano pochi, maledetti ed in ritardo e tali resteranno i milioni stanziati nella Legge di Stabilità, ma la torta sarà divisa tra i soli Statali. Quindi gli aumenti medi mensili in busta paga per questi ultimi, da 8 dovrebbero salire a 14 euro. I dipendenti di Regioni ed EELL rimangono invece nell'incertezza più assoluta, le risorse destinate ai rinnovi dei CCNL saranno definite in un prossimo Decreto ad hoc precisa la Madia. Le novità più significative dei prossimi rinnovi contrattuali riguarderanno tutti i comparti della pubblica amministrazione nello specifico: le modalità di ripartizione degli incrementi salariali non saranno indicizzati all'inflazione ed uguali per tutti come di consuetudine, ma saranno differenziati in ragione dei redditi percepiti, delle funzioni espletate e delle categorie economiche di appartenenza. Questo perché attraversiamo una contingenza inflazionistica prossima allo zero; i comparti di contrattazione per i quali la Madia si è detta sicura di trovare comunque un accordo coi sindacati, saranno ridotti come prescrive la Riforma Brunetta, ma non seguendo i criteri dei livelli di Governo bensì accorpando i settori secondo le specificità professionali, prevedibilmente nasceranno il comparto-scuola ed il comparto-sanità...(fonte)

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Fasce di merito, soglie di rappresentanza e riduzione dei Comparti, via tutto pur di concludere coi miseri rinnovi

ottobre 19, 2015 at 12:49 admin

Una bozza aggiornata della Legge di Stabilità fatta circolare tra gli addetti ai lavori, prevede che pur di portare a compimento i miseri rinnovi dei CCNL del pubblico impiego, il Governo è disposto ad un ulteriore rinvio della Riforma Brunetta dopo sette anni dalla sua promulgazione. In particolare verrebbero rinviate le misure più odiate dalle piccole OOSS e cioè la soglia di rappresentanza fissata dalla Legge al 5%; le fasce di merito per l'attribuzione del salario di produttività e l'obbligo di riduzione a quattro dei comparti di contrattazione nei quali sono suddivisi i settori di attività del pubblico impiego. Dalla nuova bozza si apprende che saranno meno gravi del previsto i tagli ai fondi destinati allo stipendio di risultato, si passa infatti dal 20 al 10%; che il blocco del turn-over sarà ridimensionato al 40% (era previsto che salisse all'80%), per aumentare i risparmi di spesa sul personale cessato per quiescenza; che sarà del 20% la sforbiciata ai trattamenti di salario accessorio; il tutto rammentiamo, per raggranellare i 200 ml messi sul tavolo delle trattative per i rinnovi contrattuali imposti dalla Sentenza della Corte Costituzionale (fonte).

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