Def 2016, niente soldi per i rinnovi dei contratti e tagli di spesa previsti alla sola voce stipendi

aprile 15, 2016 at 12:04 admin

Sono undici i miliardi di spesa tagliati dal 2010 e riguardano la sola voce stipendi dei lavoratori. Gli obiettivi di finanza pubblica sono stati raggiunti esclusivamente con il contenimento della spesa per il personale con il blocco del turn over, il blocco delle progressioni di carriera, dei rinnovi contrattuali e coi tagli alla contrattazione decentrata. Nel complesso si è registrato un calo di 110mila unità lavorative. La spesa per acquisti di beni e servizi invece, pur sbandierata come asse portante del piano di risparmi, nello stesso periodo preso a riferimento, è rimasta sostanzialmente invariata. A reggere quindi l'impatto del riequilibrio di bilancio condotto in vista del pareggio, hanno contribuito i soli dipendenti del pubblico impiego, le altre voci di spesa sostanzialmente non sono state ridotte. Nel Def si annota che nel solo 2015, grazie alla riallocazione degli esuberi delle province, il Tesoro ha realizzato risparmi inattesi rispetto alle previsioni per 3,1 miliardi. Nel 2016, le assunzioni nella scuola faranno risalire di due miliardi le uscite, ma già nel 2017 coi vincoli al turn-over già previsti per legge, la tendenza dovrebbe ritornare al ribasso. Quanto agli stanziamenti aggiuntivi per i rinnovi, bisognerà secondo il Documento di Economia e Finanza, attendere la successiva tornata contrattuale del 2019-2021 che apposterà 600 milioni destinati agli incrementi stipendiali degli Statali tutti. (Def-2016; Def-2016 all.; breve analisi)

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Caserta, i visitatori della Reggia sbeffeggiano i dipendenti, che però non possono essere nemici degli utenti per la FLP

marzo 12, 2016 at 11:45 admin

Alcun segno di ravvedimento dopo le polemiche sollevate contro il neo direttore della Reggia Caserta da parte dei firmatari della lettera al Ministero anzi, per Angelo Dovia della Uil l'eco che la lettera ha avuto a distanza di undici giorni sui mezzi di comunicazione altro non è che un abbaglio generale che ha colpito anche il Presidente del Consiglio, noi non abbiamo accusato il direttore di lavorare troppo anzi, il nostro intento è quello di tutelarlo. Più verosimile, ma dello stesso tenore la giustificazione di Carmelo Egizio della Ugl tra le sigle firmatarie del documento: il nostro unico errore è stato quello di difendere i lavoratori. Al clamore mediatico sulla vicenda, sono seguiti atteggiamenti beffardi nei confronti dei dei dipendenti della Reggia derisi dai visitatori con il più classico dei versi: è finita la pacchia! Al punto da far esclamare al coordinatore della Federazione dei Lavoratori Pubblici Giovanni Sgambato, che la lotta sindacale ingaggiata con quelle modalità è stata un vero e proprio autogol perché i lavoratori non possono diventare i nemici dell'utenza. Anzi, con l'impegno di tutti bisogna trovare il modo di rendere fruibile la Reggia sette giorni su sette perché la finalità della Sovraintendenza speciale è quella di promuovere internazionalmente il monumento ed è compito del sindacato quello di recuperare un rapporto corretto con la città e la Pubblica Amministrazione offrendo ai turisti servizi all'altezza delle aspettative. Anche per la Cisl per bocca del segretario Annamaria Furlan, sollevare un conflitto contro l'interesse generale è controproducente per le ragioni del sindacato e promette di far visita a Felicori per ringraziarlo dell'opera meritoria che sta svolgendo

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Dettori, sono per licenziare in tronco quando si accerta un reato, ma il job act non c'entra con la PA

dicembre 8, 2015 at 3:53 admin

Io sono per il licenziamento in tronco, quando è accertato un reato. Ma il job act nulla a che fare col pubblico impiego, a parlare è il segretario cgil della funzione pubblica, Rossana Dettori che prosegue: ho letto parola per parola la sentenza della Cassazione n.24157/15 e da nessuna parte dice che si devono applicare le norme del "job act" alla pubblica amministrazione. Al pubblico impiego si applica lo Statuto dei lavoratori che prevede il licenziamento per giusta causa, la riforma Fornero ha solamente ridimensionato la fattispecie, ma i contratti già prevedono il licenziamento in caso di assenze ripetute, ritardi, maltrattamento degli utenti, furti, accettazione di regali. Nel 2014 sono stati infatti licenziati più di 100 dipendenti pubblici. Se però non sussistono i motivi, il lavoratore ha diritto al reintegro e se la Madia vuole confermare il principio nei Decreti attuativi della sua riforma, a noi va bene...(fonte)

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Per Tiraboschi la Cassazione ha senteziato che agli Statali si applica lo Statuto dei lavoratori, non il job act

dicembre 8, 2015 at 2:52 admin

La sentenza della Corte di Cassazione n.24157/2015 ha chiarito incontrovertibilmente che ai dipendenti pubblici si applica la Legge 300/1970 (statuto dei lavoratori), così come riformata dalla Fornero, ma non si può applicare il "job act" che parla di tutele crescenti per operai, impiegati e quadri, una classificazione che non trova riscontro nella Pubblica Amministrazione. Conferma altresì che i pubblici dipendenti sono licenziabili, ma secondo le procedure previste dallo Statuto dei lavoratori. Quindi il dualismo pubblici/privati resta ad alimentare la confusione nella disciplina di settore mentre a mio parere non dovrebbero esserci regimi paralleli nell'ordinamento del lavoro sostiene il prof. Michele Tiraboschi (fonte)

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Gli Statali sono automaticamente interessati dalle riforme del lavoro, Cassazione 24157-2015

dicembre 8, 2015 at 11:44 admin

Con la sentenza n.° 24157 del 26 nov. 2015, la Corte di Cassazione ha chiarito che le riforme del diritto del lavoro investono automaticamente anche i lavoratori contrattualizzati del settore Statale e delle Autonomie Locali così come sancito dall'art.51 del Dlgs.165/2001 (T.U. del pubblico impiego). conclusioni e sentenza

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1° maggio: Pozzallo ponte tra culture e religioni, Bagnoli eloquenza del fallimento

maggio 1, 2015 at 12:31 admin

Tutta improntata alla retorica della solidarietà e dell'accoglienza la Festa del Primo Maggio di quest'anno per Cgil, Cisl e Uil. Centrale l'impegno del servizio pubblico nel salvataggio e nell'assistenza ai migranti nel canale di Sicilia a segnare la differenza con le politiche di uno Stato che di fronte alla complessità della domanda di servizi decide semplicemente di arretrare il perimetro della sua azione scrive Dettori. Il lavoro, elemento essenziale che accomuna il destino di uomini, culture e religioni, sottolinea Furlan.

Ma è lecito illudere un miliardo di africani offrendo loro l'idea che possano trovare su questa lingua di terra protesa nel Mediterraneo tra mille problemi di ordine economico, sociale, di coesione, tutto quanto non riescono a costruire nelle terre d'origine per ragioni essenzialmente tribali, religiose e di arretramento culturale? Perché il movimento sindacale rinuncia ideologicamente ad un'opera di persuasione dei "proletari" africani per sensibilizzarli a trovare un modello di sviluppo locale adeguato osservando che a disposizione della stragrande maggioranza degli Stati africani ci sono immense risorse naturali e minerarie? E' un'osservazione doverosa di cui ci facciamo carico noi qui a ilLavoratore.eu incuranti delle contumelie che sicuramente arriveranno. Non sarebbe più giusto proporre investimenti internazionali mirati in quei luoghi che pure ne avrebbero di risorse da poter mettere a frutto? La Cina ci sta provando a suo modo in Africa, perché l'Europa pensa alla solidarietà solamente in termini di assistenza quando sappiamo di essere in braghe di tela? A maggior ragione bisognerà prendere atto prima o poi che del nostro modello avanzato di civiltà e sviluppo, i popoli extra europei apprezzano esclusivamente i risvolti economici mentre scartano le più profonde implicazioni di costumi e socialità certificando una integrazione difficile quanto non nei fatti impossibile.

Sceglie invece Bagnoli per celebrare il suo 1° Maggio UGL, eleggendo l'ex area industriale di Napoli ad emblema dei fallimenti delle politiche renziane del lavoro in tutta Italia. Blando, ma comunque apprezzabile l'esame di coscienza interna alla Ugl compiuto dal nuovo segretario Capone in riferimento ai recenti scandali che hanno colpito la sua organizzazione, semplicistica la via d'uscita per ricominciare a nostro avviso...Fonti: [cgil] - [cisl] - [ugl]

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