Scuola e PA, dalla rottamazione alla dismissione con Gentiloni il passo è stato breve

gennaio 2, 2017 at 12:38 admin

Alla riforma Madia ch'è stata smontata dalla Corte Costituzionale dichiarandola illegittima nella parte in cui prevedeva il semplice parere delle Regioni piuttosto che l'intesa preventiva nelle materie regolatorie che investono le competenze delle Autonomie Locali; si è unita la "buona scuola" che con l'accordo strappato dai sindacati al neo ministro Fedeli il 29 dicembre u.s. avvia un prevedibile, progressivo processo di dismissione delle riforme renziane. Già con le Amministrative si era avuto sentore del malcontento, poi è seguita la bocciatura definitiva con gli esiti del referendum Costituzionale. Un'azione di recupero del consenso elettorale di ogni Governo di sinistra, lo zoccolo duro che risiede nel mondo della scuola s'avvertiva urgente. Ed ecco la prima misura del Governo fotocopia per correre ai ripari al fine di evitare l'uscita di scena definitiva: l'accordo firmato con Cgil, Cisl, Uil scuola; Snals, Confsal cancella una delle misure più contestate dai docenti: il vincolo triennale di permanenza fuori sede. Dalla prossima primavera tutti potranno presentare domanda di trasferimento scegliendo tra quindici province e cinque scuole di destinazione preferita. Dal Governo del fare, al Governo del disfare

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Statali, giovedì la firma per gli 85 euro di aumenti che annullano gli 80 euro del credito d'imposta

novembre 26, 2016 at 10:34 admin

Giovedì 1 dicembre sindacati nuovamente convocati da Madia per chiudere la partita dei rinnovi contrattuali prima del referendum costituzionale. Sembra però che non mancheranno le sorprese perché al momento, restando come sono le cose, il Governo al tavolo dei rinnovi con una mano ha promesso di dare 85 euro lordi di incrementi stipendiali, e con l'altra tratterrebbe dalle buste paga il credito di imposta meglio noto come gli 80 euro di Renzi, se gli aumenti contrattuali dovessero far superare la soglia dei ventiseimila euro che dà diritto alla restituzione monetaria di una quota d'imposte sterilizzando di fatto gli aumenti in busta paga. A questo si aggiungono le parole sibilline pronunciate dal Ministro dell'economia Padoan che non sa quanto costa un litro di latte, ma in compenso ricorda ai sindacati che gli 85 euro lordi mensili di aumenti non sono per tutti, rappresentano infatti una media. Alcuni prenderanno 120 euro, altri ne intascheranno solamente 50, indovinate chi? [fonte]

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Scuola, fase C, la lesione di diritto si concilia in Tribunale

settembre 4, 2016 at 11:03 admin

Il Miur riconosce che il programma di gestione dei trasferimenti soprattutto per i docenti della "fase C" è inadeguato, ma al caos da dilettanti allo sbaraglio inammissibile per una Pubblica Amministrazione non trova migliore soluzione che confermare di fatto la lesione di diritto fissato dalla stessa "buona scuola". I tecnici ministeriali per impedire la prevedibile protesta dei tanti che si sono visti assegnare la sede desiderata, hanno riordinato l'algoritmo ponendo una sola altra condizione: coprire le cattedre rimaste vacanti evitando di spostare i docenti andati in "paradiso per caso". Gli esiti della conciliazione dunque non hanno riconciliato l'animo dei docenti che si erano affidati agli apparati dello Stato rispondendo positivamente all'invito che l'anno passato li aveva fiduciosamente fatto accettare una cattedra lontani da casa con la promessa di un riavvicinamento dopo un di sacrifici. Non restano che le aule dei Tribunali agli sfigati per riconciliarsi con il più approssimativo datore di lavoro italiano, ma costa. Proporre un ricorso al Giudice è un investimento che molti non hanno possibilità di affrontare, i costi si aggirano tra i 600 ed i 700 euro conferma Giuseppe D'Aprile della Uil-scuola [fonte] - [fonte]

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Barbagallo, sciopero generale se a settembre non s'avviano seriamente i rinnovi dei contratti

agosto 29, 2016 at 12:58 admin

Barbagallo, tenendo fede alla svolta operaista impressa alla Uil dalla sua segreteria, annuncia lo sciopero generale se il Governo già a settembre non si presenta seriamente ed animato da buone intenzioni al tavolo per i rinnovi dei contratti del pubblico impiego. Ci vogliono sette miliardi per un rinnovo serio ribadisce, alla cifra sono pervenuti i calcoli della Ragioneria dello Stato e dell'Avvocatura dello Stato, non del sindacato. Barbagallo si è però reso disponibile a discutere su di un arco temporale più lungo dei contratti...[fonte]

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Madia indignata coi sindacati contrari a concentrare gli aumenti contrattuali sui bassi redditi

maggio 21, 2016 at 11:28 admin

Sono passati dalla tutela dei ceti meno abbienti alle battaglie in difesa degli stipendioni dirigenziali, Marianna Madia è indignata coi sindacati unitariamente schierati contro l'ipotesi di aumenti mirati a sostegno dei redditi più bassi nei prossimi rinnovi contrattuali. L'orientamento d'indirizzo che il Governo impartirà all'Aran dopo il via libera del Mef alla riduzione dei comparti da 11 a 4 sembra però confermato: le poche risorse disponibili al rinnovo dei contratti nel pubblico impiego non saranno distribuite a pioggia su tutti i profili professionali, ma verranno concentrate sui redditi più bassi che hanno maggiormente patito la lunga crisi economica a maggior ragione osserva, perché il costo della vita ha fatto registrare una regressione dal segno negativo dello 0,5%. Non se ne parla proprio ha tuonato Furlan; insiste per un aumento delle risorse da ripartire Camusso della Cgil. Nella discussione è intervenuto il solito Landini show man a tutto campo dai metalmeccanici agli Statali: se così fosse, nemmeno i contratti pubblici saranno rinnovati. La nostra opinione stavolta concorda con quella del Governo, non si comprende perché stipendi dirigenziali già largamente al di sopra della media europea che rammentiamo, oscillano tra i 60.000 ed i 120.000 euro cui si aggiungono le retribuzioni per risultati quasi mai raggiunti eppur certificati su carta pari ad incrementi nell'ordine del 30% vale a significare che uno stipendio da 100.000 euro col visto di colleghi compiacenti diventa da 130.000 euro, debbano aver bisogno d'incrementarsi di qualche migliaia di euro in tempi di deflazione. Ricchezza su ricchezza che inevitabilmente sarebbe sottratta al sostegno di stipendi poveri che si aggirano sotto i 20.000 euro l'anno. Di questo si parla cari Furlan, Camusso, Landini e quanti altri marziani dovessero pronunciarsi sul tema...(fonte)

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1° maggio 2016 sindacati uniti nella lotta per le pensioni, i contratti e gli investimenti

maggio 2, 2016 at 12:01 admin

La nota positiva di questo 1° maggio 2016 è stata quella di essersi ritrovati a Genova nella lotta concordi con una sola voce sulle pensioni: la riforma Fornero ha ottenuto il solo risultato di far scappare i giovani all'estero e bloccare i vecchi che non ce la fanno più sul lavoro; sul rinnovo dei contratti pubblici in primis ed il rispetto delle pronunce della Corte Costituzionale perché Governo prima e Confindustria poi per i lavoratori del privato, mettano i soldi. La sola busta che c'interessa è quella paga, non quella arancione; ed infine sugli investimenti nelle infrastrutture, nella larga banda, nella innovazione e nella ricerca, il solo modo che c'è per creare lavoro e sviluppo. Siamo un sindacato di proposta, ma sappiamo essere anche un sindacato di protesta se il Governo non la smette con le promesse e non mette mano subito ai problemi del lavoro...(Fonte)

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Caserta, i visitatori della Reggia sbeffeggiano i dipendenti, che però non possono essere nemici degli utenti per la FLP

marzo 12, 2016 at 11:45 admin

Alcun segno di ravvedimento dopo le polemiche sollevate contro il neo direttore della Reggia Caserta da parte dei firmatari della lettera al Ministero anzi, per Angelo Dovia della Uil l'eco che la lettera ha avuto a distanza di undici giorni sui mezzi di comunicazione altro non è che un abbaglio generale che ha colpito anche il Presidente del Consiglio, noi non abbiamo accusato il direttore di lavorare troppo anzi, il nostro intento è quello di tutelarlo. Più verosimile, ma dello stesso tenore la giustificazione di Carmelo Egizio della Ugl tra le sigle firmatarie del documento: il nostro unico errore è stato quello di difendere i lavoratori. Al clamore mediatico sulla vicenda, sono seguiti atteggiamenti beffardi nei confronti dei dei dipendenti della Reggia derisi dai visitatori con il più classico dei versi: è finita la pacchia! Al punto da far esclamare al coordinatore della Federazione dei Lavoratori Pubblici Giovanni Sgambato, che la lotta sindacale ingaggiata con quelle modalità è stata un vero e proprio autogol perché i lavoratori non possono diventare i nemici dell'utenza. Anzi, con l'impegno di tutti bisogna trovare il modo di rendere fruibile la Reggia sette giorni su sette perché la finalità della Sovraintendenza speciale è quella di promuovere internazionalmente il monumento ed è compito del sindacato quello di recuperare un rapporto corretto con la città e la Pubblica Amministrazione offrendo ai turisti servizi all'altezza delle aspettative. Anche per la Cisl per bocca del segretario Annamaria Furlan, sollevare un conflitto contro l'interesse generale è controproducente per le ragioni del sindacato e promette di far visita a Felicori per ringraziarlo dell'opera meritoria che sta svolgendo

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Il 28 novembre in piazza Venezia, comizi contro la mancia degli aumenti

novembre 15, 2015 at 11:09 admin

Il Pubblico impiego il 28 novembre in piazza Venezia a Roma, rifiuterà la mancia stanziata con la Legge di Stabilità per rinnovare i contratti di lavoro fermi da sei anni e punterà il dito contro il Governo perché investa risorse in quella che in fondo è la "prima azienda" del paese. Cgil, Cisl, Uil promettono di non fermare la protesta finché non si otterranno risposte perché non è con la legificazione che si ottengono i cambiamenti necessari nei servizi bensì con la contrattazione ed il superamento dei vincoli a quella decentrata...

 

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Uil, sui rinnovi dei contratti sarà lotta continua a tutele crescenti...

ottobre 31, 2015 at 3:56 admin

Busseremo a denari sui rinnovi dei contratti pubblici e se il governo non risponde, busseremo ancora poi daremo la spallata perché è così che opera un sindacato che chiude contratti di lavoro. Si presta ad essere riassunto con un pò di colore il senso del ragionamento del segretario Barbagallo che sul rispetto della Sentenza della Corte Costituzionale non ammette cedimenti: sarà lotta continua a tutele crescenti perché il Governo deve smettere di essere il peggiore datore di lavoro in questo paese: gli scioperi costano e non li facciamo a cuor leggero contrariamente a quanto si possa pensare. Annusato il clima, Barbagallo non esclude che nelle prossime settimane possa partire una campagna anti fannulloni ed a scanso di equivoci si dice per il licenziamento degli impiegati infedeli del Comune di Sanremo chiedendo in primis il licenziamento dei dirigenti che non hanno adempiuto il loro dovere di sorveglianza...(fonte)

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Sindacati unitari, senza modifiche alla Legge Stabilità sugli aumenti salariali, sarà sciopero del pubblico impiego

ottobre 31, 2015 at 2:47 admin

Attesa, non è tardata ad arrivare la risposta delle organizzazioni sindacali del pubblico impiego. Cgil, Cisl Uil  si ritrovano nell'opposizione alle misure della Legge di Stabilità 2016 avvertendo il Governo che se non apporterà modifiche sostanziali agli stanziamenti per i rinnovi dei contratti di lavoro pubblico in misura tale da permettere incrementi salariali adeguati, sarà sciopero in tutti i settori del pubblico impiego compreso il comparto scuola. Quelle del Governo sono scelte unilaterali che vanno in direzione contraria agli obiettivi che si prefiggono di raggiungere. Non riconoscere i diritti dei lavoratori e non finanziare le amministrazioni pubbliche e l’innovazione, la ricerca e la formazione infatti, se si aggiungono le riforme della scuola e la pubblica amministrazione e si prosegue nella scelta di assegnare potere ai dirigenti nominati dalla politica; se si sottraggono competenze alla contrattazione sia nazionale che di secondo livello, dando potere unilaterale alle amministrazioni anche sulle modalità di distribuzione delle risorse contrattuali, sicuramente non si favorisce la crescita e non si qualifica la competitività del Paese...(fonte)

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