Riforma PA ci siamo, il testo è definitivo, gli incarichi dirigenziali tutti a termine

luglio 18, 2015 at 4:05 admin

RiformaPA, sprint finaleLa riforma della Pubblica Amministrazione è passata alla Camera, quella che ritorna al Senato  per la terza ed ultima lettura, è oramai il testo definitivo. Accantonata e rinviata a settembre la riforma Costituzionale del Senato che trova ancora forti resistenze nella minoranza PD, Renzi ha puntato tutte le fiches sulla conclusione del percorso parlamentare della Legge Delega di Riforma della PA prima della pausa estiva. Con l'approvazione alla Camera di ieri, sembra che sia riuscito nell'intento di non frenare la sua marcia riformista obiettivo primario da sventolare in Europa per fugare i dubbi sulla credibilità italiana, di alcune delle potenze del nord-Europa. Tra le novità più rilevanti, la soppressione del Corpo di Polizia Forestale i cui agenti rientreranno nelle fila dei CC ed in quelle dei VVFF. Il nuovo ordinamento porterà modifiche molto importanti anche al ruolo dei Dirigenti pubblici che non avranno più un incarico garantito a vita, ma saranno schiodati dalla poltrona al massimo ogni sei anni. Per i Dirigenti sono previsti infatti solo incarichi quadriennali, rinnovabili per un massimo di successivi due anni poi passeranno ad altre funzioni. Per quelli che resteranno fuori ruolo, se si aggiunge una valutazione della performance negativa, saranno licenziati. E' prevedibile però che di valutazioni insufficienti se ne leggeranno poche, per non scrivere nessuna se gli organismi di valutazione continueranno a rispondere alle logiche corporative sindacali e politiche. 

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A settembre sapremo quanti soldi ci offre il Governo per i nuovi Contratti

giugno 30, 2015 at 12:18 admin

foto di Marianna MadiaNon abbiamo sbloccato i contratti pubblici nel 2015 perché abbiamo dato priorità a chi ha perso il lavoro ed in ogni caso è bene ricordare che un dipendente pubblico su quattro ha ricevuto gli 80 euro quindi, ci siamo mossi perfettamente in regola con la Pronuncia della Corte Costituzionale del 2013 che dichiarava legittimo il blocco degli stipendi purché temporaneo ed accompagnato dalla redistribuzione delle risorse risparmiate, così il ministro della PA Marianna Madia punta nel vivo della Sentenza della Consulta che ha determinato la fine del blocco ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego. Senza quest'ultima Pronuncia, per quanto si sforzi di smentire il ministro, non ci sarebbero stati incrementi di salario per gli Statali, infatti il ministro NON è in grado di dare nemmeno una stima di massima delle risorse che saranno stanziate nella Legge di stabilità, segnale inequivocabile che il problema era stato del tutto rimosso dall'agenda del Governo e che la Consulta ha reso per fortuna di attualità. Solamente che a settembre sapremo una cifra ci dice il ministro, e l' ARAN potrà convocare le parti per avviare il negoziato non prima della ridefinizione dei comparti che dovranno per Legge essere ridotti a quattro.

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Conferme dall'Eurispes, a tracimare nella PA è il numero di dirigenti e le loro retribuzioni

giugno 4, 2015 at 3:04 admin

foto sciopero statali inglesi

Lo scorso aprile Libre, associazione di idee ha avuto il merito di riprendere il vecchio rapporto Eurispes 2014 e riproporre nella maniera che a noi risulta più congeniale, i dati inconfutabili sul pubblico impiego nella zona UE a spazzar via luoghi comuni sui quali si regge ancora dopo cinque anni e si vuole confermare nella prossima finanziaria, la necessità di mantenere il blocco dei rinnovi contrattuali fino al 2018 ed il congelamento degli stipendi che va avanti dal 2010 perché la spesa risulterebbe ancora particolarmente gravosa sul bilancio pubblico. Ebbene, numeri alla mano i dati ci dicono che se c'è ancora da tagliare nel pubblico impiego questo è il numero dei dirigenti il cui rapporto è di 1 a 10 cioè, abbiamo un dirigente ogni dieci dipendenti mentre nel complesso, il numero degli impiegati dello Stato è diminuito negli ultimi dieci anni del 4,7%. Perché il rapporto dirigenti/dipendenti è ancora così basso dopo anni di tagli e blocco del turn-over? Perché sono la cinghia di trasmissione della politica, una casta sopravvissuta al maglio della crisi senza accusar colpo, funzionale non già all'offerta di servizi al cittadini bensì alle esigenze di controllo ed implementazione delle centrali politico finanziarie si stanza a Berlino e Bruxelles.

logo istituto eurispes

Veniamo ai numeri: l'Italia ha un rapporto impiegati/popolazione di 58 a 1000, meglio di noi solo la formidabile Germania che conta 54 dipendenti statali ogni 1000 abitanti. La Francia ne ha 94, il Regno Unito 92, la Svezia veleggia a 135 statali ogni 1000 residenti. Ma non basta, mentre da noi la decrescita del numero di addetti è una costante, i citati paesi della zona euro registravano durante la crisi un rilevante incremento di buste paga a carico del contribuente. Il totale della spesa per il personale delle pubbliche amministrazioni in Italia incide per l' 11,1% sul PIL, meglio di noi la solita Germania (7,9%), l'Austria col 9,7% e l'Olanda col 10% di spesa in rapporto al PIL. In tutti gli altri Stati, la spesa per il personale pubblica mangia il 19,2% di PIL in Danimarca, il 14,4% in Svezia, 13,4% in Francia, il 12,6% in Belgio, l' 11,9% in Spagna, l' 11,5% in GB...

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Madia: senza riforme non si firmano contratti

maggio 14, 2015 at 10:08 admin

Non ancora metabolizzata del tutto la grana della rivalutazione pensionistica, che prossimo sta per arrivare il 23 giugno un nuovo pronunciamento della Corte Costituzionale sul blocco dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego. Un primo diretto è già andato a segno, ora un gancio sinistro potrebbe mettere definitivamente KO i conti del Governo che però si sente sicuro su questo punto: prima approviamo le riforme per la crescita, poi possiamo riparlare di rinnovi contrattuali fa sapere per bocca della Madia che prosegue: la Corte nel 2013 ha chiarito che i rinnovi nel pubblico impiego possono essere disattesi se circoscritti temporalmente per motivi di risanamento della finanza pubblica senza contare che abbiamo già dato gli 80 euro! Non basterà quindi un primo accenno di crescita certificato dall'Istat, bisognerà che questa si irrobustisca e diventi stabile perché si possa parlare di firmare nuovi contratti di lavoro e vedere qualche incremento di salario in busta paga, par di capire. Poi Madia pone l'accento sulla riforma della PA approdata alla Camera con quelle che considera importanti novità sulla dirigenza pubblica:dirigenti non si faranno tutta la carriera in un solo ufficio, chi darà voti uguali a tutti i dipendenti sarà penalizzato. La valutazione sarà determinante per la scalata tra prima e seconda fascia. Le assunzioni avverranno solo per concorso, il numero dei dirigenti esterni negli Enti Locali sarà ridotto al minimo...(fonte)

 

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