Pubblicata in G.U. la Legge Delega di riforma PA n.124-15, entro 2017 i Decreti di riordino del pubblico impiego

agosto 15, 2015 at 3:45 admin

tempi di attuazione della riforma MADIAIl testo della riforma della Pubblica Amministrazione Legge Delega al Governo n. 124 del 7 agosto 2015 meglio nota come riforma Madia. Per la Legge che entra in vigore il 28 agosto 2015,  l'emanazione dei Decreti attuativi di riforma del pubblico impiego è prevista entro il 2017: nuove modalità di svolgimento dei concorsi con le prove d'inglese obbligatorie, la soppressione del requisito del voto di laurea, la riduzione dei tempi di validità delle graduatorie, il ricambio generazionale ecc. ecc. Sono invece immediatamente valide le modifiche apportate alla L. 241/90 circa il "silenzio/assenso" che dura 30 giorni, prorogato a 90 giorni in materie ambientali. Entro 12 mesi invece saranno emanati i Decreti attuativi sulla cittadinanza digitale, il wi-fi free n tutti gli uffici pubblici, il PIN unico, il taglio delle Prefetture, il taglio delle Camere di Commercio che da 105 saranno ridotte a 60, fino al riordino della dirigenza pubblica con l'istituzione del ruolo unico, gli incarichi a tempo, il principio di licenziabilità, l'abrogazione dei segretari comunali (fonte)

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Senza di noi è illusorio pensare di riformare la PA e Madia chiede aiuto al sindacato

agosto 6, 2015 at 12:48 admin

Riforma Madia, questa sconosciutaRiforma della Pubblica Amministrazione, il Governo stima che ci vorranno 4-5 anni dall' emanazione dei Decreti attuativi perché dispieghi tutti i suoi effetti. Avrà un impatto sul PIL che si calcola nell'ordine dello 0,4%. Intanto la prima reazione di Cisl, Cgil e Uil è stata di pessimismo: il Governo si illude di poter riformare la PA con nuove norme senza coinvolgere i lavoratori, investire nella formazione e nella riorganizzazione dei servizi. Capita l'antifona, il Ministro Madia chiede aiuto proprio al sindacato perché collabori a premiare il merito ed a selezionare i migliori. Il Governo si è dato 12 mesi per emanare i tredici Decreti attuativi cui si aggiungerà un DPCM ed alcune direttive. La prima norma che entra in vigore da subito è quella del silenzio-assenso per esprimere pareri, nulla osta trascorsi trenta giorni le procedure proseguiranno il loro corso se le Amministrazioni interessate non hanno ancora fatto conoscere le loro decisioni. Per quanto riguarda la Dirigenza pubblica, di rilevante c'è la loro "precarizzazione", potrannno essere licenziati se non ricevono più incarichi scaduti i quattro anni dalla loro nomina con una valutazione negativa. L'eventuale proroga dovrà essere motivata e non potrà durare più di due anni successivi. Pe r favorirne la mobilità, è stato creato il ruolo unico della dirigenza statale, regionale e locale. Un'altra misura che coinvolge più specificamente il personale è quello degli uffici unici dello Stato che sarà nei limiti del possibile rappresentato in una unica struttura territoriale per tutte le sue articolazioni quindi gli utenti potranno trovare in un unico luogo Entrate, Ufficio regionale scolastico, Soprintendenza, Prefettura ecc.ecc. Seguono poi lo scioglimento della Forestale che confluirà nei CC non senza proteste per la militarizzazione di un Corpo di sicurezza civile, la razionalizzazione delle Partecipate che già a settembre potrebbero trovare in un Decreto il nuovo status di semplificazione perché il Governo ha necessità di trovare dieci miliardi nella Legge di Stabilità; il PIN unico con zone wi-fi free in prossimità di siti turistici... 

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La Riforma PA non è ancora Legge, ma i Decreti attuativi sono già nelle mani della Trojka per rassicurarla

luglio 29, 2015 at 12:17 admin

Cottarelli mentre legge i Decreti della Riforma PACon 253 SI, 93 NO e 5 astenuti, la Riforma della Pubblica Amministrazione ha superato il voto alla Camera ed è ritornata al Senato per l'approvazione definitiva. Prima ancora però che il Decreto Delegato diventi Legge, l'ex commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli membro del Fondo Monetario Internazionale, si lascia sfuggire che già ad inizio Luglio il ministro Madia "ci ha mostrato i Decreti attuativi della Riforma della PA". Pensiamo che la faccenda non sia di poco conto anche se non si sono udite voci in merito. Il Governo a voler dar credito a quanto afferma Cottarelli, in buona sostanza prima ancora che il Parlamento abbia terminato l'iter di discussione ed approvato la Delega all'esecutivo per legiferare, ha già pronti i Decreti attuativi per applicare una Legge che ancora NON c'è. Vale a significare che anche se il Parlamento non ha ancora definito il quadro dei principi generali nel cui perimetro l'esecutivo è autorizzato a normare, il Governo che ancora non conosce gli esatti limiti nei quali muoversi, ha già scritto i Decreti per applicare quei principi evidentemente utilizzando "poteri speciali di veggenza". Di fatto certifica che l'Italia NON è più una Repubblica parlamentare. Niente di male, ma non può essere Renzi a determinare il cambio della forma di Stato. Cosa poi ancora più grave, le Leggi della Repubblica di cui il popolo italiano ancora non è ufficialmente a conoscenza in quanto non ancora promulgate e pubblicate in Gazzetta ufficiale, sono state invece già acquisite dalla Trojka per il tramite del FMI che ne è parte attiva ed integrante. Viene il sospetto che a dettare la Riforma della PA non sia il Parlamento italiano, ma siano istituzioni sovranazionali che rispondono a poteri di natura non politica eterodiretti da potenze straniere. Questi poteri si avvertono talmente indispensabili, da abbandonare anche le più elementari forme di discrezione e diplomazia, Cottarelli infatti non si pone alcun problema a confessare di conoscere le Leggi della Repubblica prima ancora che siano approvate. Anzi, è così sicuro della forza del ricatto economico esercitato sul paese da queste Istituzioni tecno-finanziarie che non si pone problema alcuno ed allude all'unica organizzazione che evidentemente non riescono a controllare quando auspica che il sindacato mantenga in merito alle riforme una condotta responsabile cioè, quella a loro più gradita della cieca obbedienza. Insomma, se vi muovete vi stringiamo la cravatta al collo fino a soffocarvi, sembra dire. (fonti: "Cottarelli" e "Riforma, sintesi del testo approvato alla Camera").

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