La giusta causa di Ciro, carriera rovinata per aver denunciato colleghi assenteisti poi condannati

gennaio 13, 2016 at 11:50 admin

Quella che ascolterete, è la storia raccontata dalla viva voce di Ciro Rinaldi ispettore del Ministero dello Sviluppo Economico in forza alla sede di Bologna, delegato sindacale della Cgil FP. Sette anni fa, Ciro raccoglie le lamentale di due colleghi che vedono i loro carichi di lavoro quotidianamente gravati dall'assenza dei loro colleghi che timbrano regolarmente e poi abbandonano il posto di lavoro. Colpito nel suo onore di sindacalista prima e dipendente pubblico poi, Ciro segnala il caso al dirigente del servizio. Per due anni però questi non assume alcun provvedimento. Vista l'inerzia dell'Amministrazione, Ciro allora decide di presentare un esposto in Procura e le successive indagini della Guardia di Finanza documentano gli abusi di 29 soggetti. 20 di questi vengono derubricati ad illecito disciplinare, 9 invece vengono denunciati e rinviati a giudizio. Passano sette lunghi anni e finalmente si arriva ad una prima condanna ad 1 anno e due mesi, pena sospesa con la condizionale e la non iscrizione nel casellario penale. Magra soddisfazione, il reato tra un anno andrà addirittura in prescrizione nel frattempo, piuttosto che applicare la Legge Brunetta in vigore e comunque risolvere i contratti senza aspettare la condanna definitiva come previsto nei casi di falsificazione della presenza sul posto di lavoro, i "nostri eroi" hanno continuato a percepire stipendi, premi ed a progredire in carriere mentre Ciro, oltre a patire l'ostracismo e l'isolamento ambientale, si è dovuto difendere da una denuncia per truffa dalla quale è stato assolto ed ha visto la sua carriera frenata da valutazioni negative del dirigente che espressamente lo accusa di aver arrecato un danno di immagine all'Amministrazione per le numerose interviste e denunce agli organi di stampa. Ciro racconta anche del suo sconcerto per l'isolamento e le incomprensioni  subite nella stessa organizzazione sindacale di cui era rappresentante...(fonte: radio Sole24-Oscar Giannino)

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Dettori, sono per licenziare in tronco quando si accerta un reato, ma il job act non c'entra con la PA

dicembre 8, 2015 at 3:53 admin

Io sono per il licenziamento in tronco, quando è accertato un reato. Ma il job act nulla a che fare col pubblico impiego, a parlare è il segretario cgil della funzione pubblica, Rossana Dettori che prosegue: ho letto parola per parola la sentenza della Cassazione n.24157/15 e da nessuna parte dice che si devono applicare le norme del "job act" alla pubblica amministrazione. Al pubblico impiego si applica lo Statuto dei lavoratori che prevede il licenziamento per giusta causa, la riforma Fornero ha solamente ridimensionato la fattispecie, ma i contratti già prevedono il licenziamento in caso di assenze ripetute, ritardi, maltrattamento degli utenti, furti, accettazione di regali. Nel 2014 sono stati infatti licenziati più di 100 dipendenti pubblici. Se però non sussistono i motivi, il lavoratore ha diritto al reintegro e se la Madia vuole confermare il principio nei Decreti attuativi della sua riforma, a noi va bene...(fonte)

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Il 28 novembre in piazza Venezia, comizi contro la mancia degli aumenti

novembre 15, 2015 at 11:09 admin

Il Pubblico impiego il 28 novembre in piazza Venezia a Roma, rifiuterà la mancia stanziata con la Legge di Stabilità per rinnovare i contratti di lavoro fermi da sei anni e punterà il dito contro il Governo perché investa risorse in quella che in fondo è la "prima azienda" del paese. Cgil, Cisl, Uil promettono di non fermare la protesta finché non si otterranno risposte perché non è con la legificazione che si ottengono i cambiamenti necessari nei servizi bensì con la contrattazione ed il superamento dei vincoli a quella decentrata...

 

(fonte)

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Sindacati unitari, senza modifiche alla Legge Stabilità sugli aumenti salariali, sarà sciopero del pubblico impiego

ottobre 31, 2015 at 2:47 admin

Attesa, non è tardata ad arrivare la risposta delle organizzazioni sindacali del pubblico impiego. Cgil, Cisl Uil  si ritrovano nell'opposizione alle misure della Legge di Stabilità 2016 avvertendo il Governo che se non apporterà modifiche sostanziali agli stanziamenti per i rinnovi dei contratti di lavoro pubblico in misura tale da permettere incrementi salariali adeguati, sarà sciopero in tutti i settori del pubblico impiego compreso il comparto scuola. Quelle del Governo sono scelte unilaterali che vanno in direzione contraria agli obiettivi che si prefiggono di raggiungere. Non riconoscere i diritti dei lavoratori e non finanziare le amministrazioni pubbliche e l’innovazione, la ricerca e la formazione infatti, se si aggiungono le riforme della scuola e la pubblica amministrazione e si prosegue nella scelta di assegnare potere ai dirigenti nominati dalla politica; se si sottraggono competenze alla contrattazione sia nazionale che di secondo livello, dando potere unilaterale alle amministrazioni anche sulle modalità di distribuzione delle risorse contrattuali, sicuramente non si favorisce la crescita e non si qualifica la competitività del Paese...(fonte)

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Rinnovi, ultimo avviso dei Sindacati al Governo: confronto immediato o sarà conflitto

ottobre 3, 2015 at 2:56 admin

Cgil, Cisl e Uil avvertono il Governo: si avvii immediatamente il confronto per i rinnovi dei contratti pubblici o si aprirà la stagione della mobilitazione e dei conflitti sociali. Dopo sei anni di blocco degli stipendi, i sindacati chiedono di essere convocati subito dal governo perché ancora non si conosce l'ammontare degli stanziamenti che saranno predisposti nella Legge di Stabilità. Le retribuzioni dei dipendenti pubblici dovranno essere adeguatamente aumentate per consentire il recupero del potere di acquisto avvertono, i rinnovi nel pubblico impiego dovranno essere l'occasione per liberare e valorizzare la contrattazione nazionale e decentrata dai vincoli normativi (fonte)

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Provincie, mobilità selvaggia. Il Decreto è da correggere

settembre 20, 2015 at 11:42 admin

Quello del personale in esubero delle Provincie italiane, è un Decreto Ministeriale da correggere perché pone in essere una mobilità selvaggia che non tiene in alcun conto la tutela delle competenze del personale secondo Cgil, Cisl e Uil, che ribadiscono poi la necessità di mantenimento della retribuzione in godimento per tutti i lavoratori, sia nelle voci fisse, sia per quelle accessorie come dettato dalla  Legge 56-2014 (fonte)

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DPCM mobilità, Cgil dà mandato agli avvocati per le penalizzanti tabelle di corrispondenza dei livelli economici

settembre 20, 2015 at 10:40 admin

Sul Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che reca le tabelle di corrispondenza dei livelli economici tra i diversi comparti di contrattazione, la Cgil ha dato mandato ai propri legali perché istruiscano l'apertura di un contenzioso. Le tabelle di equiparazione dei livelli economici a giudizio della Cgil, seguono il solo criterio al ribasso della retribuzioni e sono gravemente discriminatorie quando prevedono il riassorbimento dell'assegno ad personam per gli aumenti di salario successivamente conseguiti a qualsiasi titolo: la misura così concepita nasconde un blocco contrattuale economico pluriennale. Con tutta evidenza, le tabelle del Governo ignorano le garanzie contrattuali esistenti si legge nell'analisi della Cgil, sia per quanto riguarda gli ordinamenti professionali, sia per le carriere. Ad esempio, nella tabella 9 tutti i docenti della scuola primaria e dell’infanzia sono inquadrati in Area II, anche se laureati. Questo non è accettabile, considerato che il profilo docente è un profilo unico e da oltre 15 anni per accedere all’insegnamento nella scuola primaria e dell’infanzia è obbligatorio il possesso della Laurea. Questa discriminazione tra laureati della scuola secondaria e laureati della scuola del primo ciclo non ha più ragione di esistere neanche sotto il profilo legislativo (fonte)

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Dalla sentenza all'italiana della Consulta, al Contratto di Filiera nella piattaforma sindacale del Pubblico Impiego

luglio 7, 2015 at 3:45 admin

Roma. Assemblea dei delegati e delle RSU di Cgil, Cisl, Uil pubblico impiego incentrata sulle tematiche del rinnovo dei contratti fermi da sei anni, alla luce della recente Sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il protrarsi del blocco ai rinnovi dei contratti pubblici. Al centro della discussione, la piattaforma rivendicativa sindacale che intende rilanciare il ruolo del contratto collettivo per tutelare i lavoratori dalle interferenze della Legge e per garantire diritti economici e normativi generalizzati ed esigibili su tutto il territorio nazionale. E' necessario recuperare le materie sottratte ai tavoli negoziali dalle Leggi quali organizzazione del lavoro, orari, mobilità, dotazioni organiche e politiche per l'occupazione rilanciando anche la contrattazione integrativa per valorizzare i servizi e le professionalità attraverso l'individuazione degli sperperi per recuperare importanti risorse da destinare alla produttività. Dall'assemblea è emersa una strategia contrattuale nuova: il contratto di filiera, l'avvio un confronto che porti nel tempo massimo di tre tornate contrattuali, ai contratti unici per le Funzioni Centrali, i Servizi Locali, la sanità e l'assistenza eliminando il "dumping" tra lavoratori che svolgono le stesse funzioni. Riassume Nicola Turco, segretario generale di UIL-PA: la piattaforma sindacale si pone in discontinuità con il passato chiedendo alla politica una inversione di tendenza che faccia cessare il processo di rileggificazione in atto perché vogliamo riprenderci non solamente il contratto, ma l'intero strumento della contrattazione sia a livello nazionale, sia a livello territoriale per recuperare quei spazi negoziali che danno le gambe ai progetti di riforma della PA, attraverso la riappropriazione delle materie quali mobilità, organizzazione del lavoro ecc. ecc. Chiediamo alla politica di fare un passo indietro per creare le condizioni di un vero negoziato. Il contratto collettivo non deve rappresentare solamente una occasione di recupero salariale, ma deve essere un mezzo per recuperare diritti e dignità dei lavoroatori. Sulla recente Sentenza della Consulta, Nicola Turco si è espresso in termini non propriamente lusinghieri: dopo aver subito così tanti e forti pressioni esterne, la Corte Costituzionale non ha potuto fare a meno di emettere una "sentenza all'italiana" con la quale si sono chiusi i conti col passato e questo ci deve far riflettere sui "sentieri democratici" per i quali si avvia il nostro paese. Non dobbiamo abbassare la guardia, la politica si è presa spazi che non le competono e che devono tornare al movimento sindacale...

 

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Landini è per il sindacato unico, la triplice è roba vecchia

giugno 24, 2015 at 11:55 admin

LANDINI VUOLE IL SINDACATO UNICOA marciare separati Cgil, Cisl e Uil hanno finito per non colpire più, ha scritto Susanna Camusso in una lettera ai segretari di Cisl e Uil con l'invito al sindacato perchè ritrovi l'unità perduta "soprattutto per le differenti posizione mantenute rispetto alla politica"; Annamaria Furlan segretaria della Cisl, aveva risposto dicendosi disponibile a riaprire il cantiere dell'unità sindacale perchè non c'è dubbio che le azioni unitarie sono più efficaci di quelle promosse dalle singole sigle anche se, tiene a sottolineare, le "divisioni non hanno mai avute un carattere politico, ma hanno riguardato esclusivamente il merito sindacale" e precisava: "gli scioperi generali proclamati da Cgil e Uil, la mancata intesa sul modello contrattuale del 2009, il differente giudizio sul job act dove ad esempio, nessuno riuscirà mai a convincerci che le agevolazioni fiscali sulle assunzioni a tempo inderterminato siano una cosa sbagliata, ecco queste sono le questioni che ci hanno diviso, la politica non c'entra nulla". Oggi, è arrivato Landini segretario della Fiom che è parte della Cgil, a superare tutti nel dibattito in corso sulla crisi del sindacato affermando senza indugio che riproporre la triplice sul modello degli anni '70 è un maniera vecchia di affrontare il problema. Cgil, Cisl e Uil dovrebbero sciogliersi e fondersi in un nuovo soggetto sindacale fondato dal basso su nuove basi democratiche dove i lavoratori possano eleggere i loro dirigenti diversamente da quanto accade oggi che sono cooptati ed abbiamo la possibilità di esprimersi col voto su ogni accordo firmato che li riguarda...le parole di Landini ci lasciano intuire come le iniziali simpatie tra il presidente del Consiglio rottamatore ed il leader della Fiom in fondo, avessero motivi e ragioni più profonde e ci inducono a pensare che forse la recente uscita di Renzi sulla necessità del sindacato unico, non fosse proprio una boutade (fonte.1 - fonte.2 - fonte.3)

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Cgil, una Brunetta peggiorata la riforma neocentralista Madia della PA

giugno 5, 2015 at 12:52 admin

la cgil gufa renziAscoltata alla Camera sul ddl Madia di riforma della Pubblica Amministrazione, la Cgil ha argomentato molto negativamente le sue valutazione su quella che ha definito una riforma centralista e verticistica, nel solco della precedente riforma Brunetta che anzi se possibile peggiora perché cancella del tutto la contrattazione dal sistema regolatorio del rapporto d'impiego che torna ad essere normato dalla Legge come negli anni '50 uniformando a criteri ministeriali quella che invece è una organizzazione plurale di ambiti e territori differenti senza tener in conto alcuno la qualità e l'efficacia di servizi al cittadino escluso del tutto dal raggio di partecipazione alla valutazione di merito. Un ridisegno che non tenendo in debito conto le peculiarità delle molteplici amministrazioni coinvolte, si rende inapplicabile mentre avrebbe dovuto contenere principi cardini generali regolati in modo armonioso dalla contrattazione...(fonte) 

 

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