Sindacati, meno chiacchiere e più idee: da dicembre lo sciopero lo votano i lavoratori

settembre 20, 2015 at 11:50 admin

Pare che sia giunto il momento anche per il sindacato italiano di non vivere più sugli allori del passato. Già a dicembre infatti, appena dopo l'approvazione della Legge di Stabilità, è in programma la nuova Legge sulla Rappresentanza che andrà a regolamentare il diritto di sciopero e sarà una bella botta sul potere di interdizione delle piccole sigle. Gli scioperi infatti potranno essere proclamati solamente da quelle organizzazioni sindacali la cui somma di rappresentanza raggiungerà il 50,1% dei lavoratori dell'azienda pubblica iscritti, ma non basterà. Le stesse organizzazioni proclamanti lo sciopero dovranno indire un referendum preventivo tra i lavoratori che si esprimeranno a scrutinio segreto sull'eventualità. Per scioperare bisognerà che almeno la metà dei lavoratori (50%), voti a favore. Ed è andata bene, se si pensa che in Germania perché sia autorizzato uno sciopero, deve votare a favore il 75% dei lavoratori. L'auspicio di chi scrive, è che anche in Italia coloro i quali assumono responsabilità nel sindacato come in politica, siano ispirati e disinteressati e sappiano interpretare il ruolo con sincerità e passione, non come viatico di carriere e sistemazione di comodo (fonte)

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Uil-FPL, Governo vuol barattare la lotta alla povertà con il rinnovo dei contratti pubblici

settembre 13, 2015 at 7:37 admin

Chiama a raccolta le altre forze sindacali per intraprendere iniziative forti a contrastare il tentativo del Governo di barattare la lotta alla povertà con gli incrementi salariali che verranno dai rinnovi dei contratti pubblici. Si assiste ad un vergognoso balletto di ridicole cifre che si vorrebbero stanziare in alternativa alla lotta del disagio sociale che non accettiamo da un Governo che nulla sottrae alla casta ed agli sprechi dei carrozzoni della politica dichiara Torluccio. Si può anche essere d'accordo, ma riguardo alle caste sarebbe un bene per il futuro dell'intero movimento sindacale dare una sforbiciatina a stipendi e pensioni dei dirigenti sindacali così, tanto per poter vantare un esempio di giustizia sociale. Dove sono i bilanci delle OOSS e delle loro agenzie affiliate? Dove sono i redditi e i patrimoni dei loro dirigenti? La retorica operaista non funziona più come un tempo, un pò si coerenza tra il dire ed il fare la pretendono anche i lavoratori dello Stato dalle loro rappresentanze. Non vorremmo che il segretario UilFpl si fosse dato la zappa sui piedi...(fonte)

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Legge Stabilità, scatti retributivi progressivi e nuovo blocco turn-over per bilanciare la maggiore spesa

settembre 13, 2015 at 6:20 admin

Siamo alla battute finali nella definizione della prossima Legge di Stabilità e sta prendendo corpo tra i consiglieri di Palazzo Chigi secondo alcune indiscrezioni, una ipotesi che vedrebbe in programma un nuovo blocco triennale del turn over per bilanciare la maggiore spesa di 1,6 Mld indifferibile dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego. La misura si ritiene idonea perché oltre a favorire il mantenimento della spesa sotto controllo, permetterebbe anche alla riforma Madia il tempo necessario a dispiegare i suoi effetti sulla riorganizzazione degli uffici e la mobilità del personale tra Amministrazioni Centrali e periferiche con il definitivo abbandono delle "dotazioni organiche" in favore del "fabbisogno". Sempre nell'ottica delle esigenze di bilancio, gli aumenti retributivi nei nuovi contratti secondo questa indiscrezione, sarebbero scalettati in crescendo nel corso dell'intero triennio di validità (fonte)

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Cattedra sotto casa per l'italianissima mamma Agnese Renzi

settembre 9, 2015 at 11:41 admin

Si è messa in fila ed ha atteso con le colleghe sette ore all'Istituto Russel Newton di Scandicci per avere un incarico: "meglio di così non poteva andare", ha dichiarato dopo aver firmato la nomina annuale al liceo di Pontassieve Agnese Renzi, moglie del Presidente del Consiglio che ha spronato col miraggio del ruolo migliaia di affezionatissime mamme a spostarsi da casa per andare ad insegnare dove occorrono. Agnese invece insegnerà sotto casa, nel paesino dove risiede con la famiglia. "Se avessi avuto la nomina già ad Empoli avrei rinunciato per i figli", ha candidamente dichiarato l'italianissima mamma Agnese, poco esperta di comunicazione a differenza del loquacissimo marito. E se avesse avuto il ruolo avrebbe fatto le valigie? "A questa domanda davvero non posso rispondere, mi dispiace", ha chiuso così l'argomento. Riapriamo noi invece la questione, innanzitutto scusandoci perché crediamo nella bontà e sosteniamo su queste pagine la giustezza del principio di mobilità forzata in caso di necessità nell'ottica di risanamento della condizione economica del paese ed in secondo luogo, perché pensiamo che sia giusto sacrificare parte della propria vita privata pur di raggiungere l'obiettivo del lavoro ed assumere un ruolo attivo nella società. Le parole pronunciate dall'ingenua signora Renzi c'inducono però a riconsiderare un aspetto della questione mobilità dei docenti da sud a nord: la cancellazione da ogni graduatoria per le tante mamme che rinunceranno al ruolo in quanto non hanno un marito che mantiene la famiglia con stipendi da politico, è una ritorsione ingiusta che va rivista. La vita delle persone non è politica dove si può affermare tutto ed il contrario di tutto il giorno dopo senza pagare pegno anzi, arrivando al Governo del paese. Caro Matteo la notte non stare sereno, tante mamme per un tuo capriccio non possono rinunciare come Agnese al posto di lavoro e devono poter continuare a lavorare! (fonte)

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Sui trasferimenti una drammatizzazione anacronistica, son stata pendolare con un neonato dice la Giannini

settembre 7, 2015 at 1:07 admin

All'età di trent'anni, rivela di essere stata anche lei una pendolare settimanale per di più con un bimbo neonato di pochi mesi. Prova a spiegare il mondo della scuola che cambia il ministro Giannini alle giovani insegnanti che alla festa dell'Unità l'hanno duramente contestata. Siamo riusciti a contenere il dato della mobilità entro il limite fisiologico del 15% riprende. Non c'è alcun obbligo comunque, chi non accetterà il trasferimento continuerà a fare supplenze per tre anni poi cambierà mestiere. Noi dobbiamo guardare alla foresta nel suo insieme e non alla singola pianta. Con le assunzioni, la supplenza annuale sarà definitivamente superata nel 2016. Le assegnazioni sono state definite da un algoritmo che ha tradotto in linguaggio macchina l'art. 23 della Legge nella massima trasparenza, non c'è stato alcun intervento discrezionale di funzionari ministeriali. A dicembre sarà bandito il nuovo concorso a copertura del turn-over per 60.000 posti che speriamo di poter portare ad 80.000. La Giannini si è detta poi sicura che i risultati della Buona scuola si lasceranno apprezzare nel tempo, quella che è stata riorganizzata sarà una scuola dell'eguaglianza vera che per la prima volta vedrà applicato il principio dell'autonomia...(fonte 1; fonte 2) 

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A mezzanotte sai il Miur ti ha assunto, cattivo come adesso non lo è stato mai...

settembre 2, 2015 at 10:25 admin

Mezzanotte prima degli esami e poi un clic ed è scattata l'assunzione definitiva per sedicimila precari della scuola. Cattivo come adesso il Miur non lo è stato mai: assunzioni a tempo indeterminato e l'ardire incondizionato di dover prendere servizio dove le cattedre sono vacanti, dove i bimbi in difficoltà aspettano la loro insegnante di sostegno per essere aiutati a superare i disagi dei loro deficit d'apprendimento. Inviperite, per molte aver avuto un lavoro sicuro è stato un vero choc. Staremo a vedere quante rinunceranno e quante invece, se ne faranno una ragione di spostarsi da casa per lavorare dove servono, dove occorrono e magari attendere pazientemente il tempo necessario a maturare i requisiti per ritornare nel luogo dove ritengono che non si possa fare a meno del loro apporto affettivo. E' il lavoro bellezze e non potete farci niente. Si va, si rende una prestazione dove richiesta e si riceve in cambio un compenso in ragione della quantità e qualità del servizio reso. Elementare care. Il tempo delle mele che cascavano dall'albero del debito pubblico, è finito per sempre (fonte).

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Deportazioni, fermi tutti. Il Governo accontenterà i precari con la Legge di Stabilità

settembre 1, 2015 at 9:04 admin

Fermi tutti, stavolta a cavarsela non saranno gli scugnizzi di Corzano del compianto maestro D'Orta, ma i prof deportati, quelli ai quali la "buona scuola" pensava di affidare i bimbi del nord Italia. E già, perché nella scuola italiana l'offerta di cattedre si concentra nelle regioni settentrionali, mentre è il sud che tradizionalmente fa registrare un'inflazione di domanda per docenze. Il posto fisso, miraggio di tutte le economie depresse, nel nostro meridione d'Italia assume però caratteri del tutto peculiari e specifici: oltre ad avere la fortuna di un datore di lavoro al quale non interessano gli utili, pretende di prescindere anche dall'utilità sociale. Che le classi siano già coperte oppure restino scoperte, la pretesa supplementare è quella di uno stipendio pagato nel luogo di nascita del titolare esercente il diritto alla prestazione. Sarebbe come a dire: sono io il depositario del sapere che ti occorre per prepararti al futuro, quindi caro bambino sarai tu a doverti spostare nel posto dove a me conviene, dove il clima è più mite e dove posso più facilmente fare i miei comodi contando su un umus culturale notoriamente meglio disposto alla comprensione delle umane esigenze più che al fiscale adempimento dei doveri. Dovendo a breve affrontare le consultazioni amministrative e verosimilmente quelle politiche, il Governo allora ha pensato bene di correre ai ripari e fronteggiare l'anacronistica protesta sessantottina dei suoi docenti punti nell'onore, gettando nel calderone omnibus della Legge di Stabilità quella che un tempo si chiamava Legge Finanziaria, anche la risoluzione del procurato allarme alla sicurezza degli insegnanti escogitando tutta una serie di misure tampone che agli scrutini daranno come esiti finali la permanenza in soprannumero nei luoghi d'origine per la quasi totalità dei pedagoghi aspiranti alla pensione anticipata...(fonte 1; fonte 2; testimonianze)

 

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Non solo soldi, il problema è che non si sa ancora su cosa contrattare i rinnovi

agosto 26, 2015 at 11:05 admin

In prossimità dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego, si registra ancora una gran confusione che non si risolverà soltanto con la determinazione di un congruo stanziamento nella Legge di Stabilità. La riforma Brunetta ha rivisitato infatti i comparti di contrattazione riducendoli a quattro ed è intervenuta anche direttamente sulle materie oggetto negoziale per cui i contratti vigenti si trovano a disciplinare tante situazioni e materie che invece sono diventate di esclusiva competenza legislativa. Ad esempio, su concertazione, esame congiunto, informazione, anche i giudici del lavoro non avendo un quadro normativo chiaro e definitivo hanno emesso sentenze contraddittorie. Sarà quindi uno dei compiti più ardui nei nuovi contratti quello di fare chiarezza interpretativa ed univoca sull'applicazione delle norme. Ne frattempo però una nota positiva di chiarezza riguarda i contratti integrativi che con la Sentenza della Consulta non sono più vincolati agli cifre del 2010 tanto meno dovranno sottrarre dal fondo salario accessorio le quote facenti capo ai cessati.

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Uil-PA: il governo offende gli Statali, solo 600 milioni per rinnovare i contratti

agosto 26, 2015 at 4:28 admin

Quella del Governo è una provocazione dice Nicola Turco segretario generale di Uil-PA. Una offesa prevedere solamente seicento milioni di stanziamento nella Legge di Stabilità per rinnovare dopo cinque anni i contratti dei lavoratori pubblici. Analogamente a quanto è accaduto con la restituzione del maltolto ai pensionati, si intende aggirare la Sentenza della Consulta, ma noi faremo una forte opposizione promette Turco, sono cinque anni che i dipendenti pubblici non vedono un euro e gli effetti del congelamento si riverbereranno sui trattamenti previdenziali. Secondo i calcoli della stessa Avvocatura dello Stato se in cinque anni il Governo ha realizzato economie per 35 mld comprimendo i salari, allora deve mettere nel piatto per i prossimi rinnovi almeno 7 mld chiosa Turco...

 

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Pareggio di bilancio e libertà sindacali non sono in conflitto costituzionale

agosto 26, 2015 at 3:36 admin

L'ora di rinnovare i contratti di lavoro nel pubblico impiego è arrivata perché la Consulta ha sancito che il principio del pareggio di bilancio di recente recepito in Costituzione, NON cancella la tutela delle libertà sindacali anch'esse garantite dalla Carta Fondamentale e dunque, la giusta esigenza di contenimento della spesa pubblica va contemperata con la garanzia offerta alle OOSS di rappresentare e far valere le ragioni dei lavoratori nell'assise negoziale che ne sostanzia le modalità applicative. D'ora in avanti quindi, i Governi sanno che non possono prorogare sine die il blocco dei rinnovi contrattuali ed al termine di un ragionevole periodo di congelamento delle dinamiche salariali dovranno disporre in caso di deficit eccessivo, misure alternative di contenimento della spesa e cioè tagliare altri capitoli di bilancio a maggior ragione perché la leva negoziale può essere utilizzata quale fattore rilevante di efficientamento ed incremento produttivo delle attività Statali

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