trasferimenti e decimazioni al concorsone, in video la Giannini rintuzza le critiche

settembre 18, 2016 at 9:25 admin

207.000 trasferimenti, la decimazione dei candidati al concorsone lumaca, la novità assoluta della chiamata diretta, la supplentite che si pensava di aver guarito e che invece ancora affligge la scuola, il ministro Stafania Giannini ospite di Repubblica-TV ha provato a rintuzzare le proteste dei docenti italiani rispondendo alle critiche pervenute alla redazione via posta elettronica. Proviamo a riassumere le risposte che potete ascoltare integralmente dalla viva voce della Giannini. Sull'inizio in sottorganico del nuovo anno scolastisco nonostante l'espletamento del concorso, la Giannini ha escluso responsabilità disciplinari imputabili ai dirigenti ministeriali assicurando che con la prossima Legge di Stabilità si porrà rimedio all'organico di fatto con la previsione di 180.000 nuovi docenti in cattedra nell'arco di tre anni ed ha sottolineato come si sia provveduto già a smaltire tre/quarti delle graduatorie ad esaurimento; sulle decimazioni al concorsone dei docenti comunque già abilitati, la Giannini ha precisato di non aver mai qualificato "ignoranti" i docenti respinti, ma ha ribadito che il principio di valutazione selettiva non può essere messo in discussione. Le prove mirano a saggiare l'adeguata preparazione e la bontà del metodo di insegnamento, non certamente ad accreditare le abilità di battitura rapida delle risposte come le accuse mosse dagli esclusi vorrebbero far credere; sulle condizioni poste all'algoritmo nella vicenda dei trasferimenti, la Giannini ha assicurato che presto le variabili saranno rese note precisando che il programma informatico si limita semplicemente a tradurre in linguaggio macchina il contratto in vigore ed ha ribadito come i trasferimenti siano un sacrificio ineludibile per quanti vogliono insegnare perché abbiamo al nord la maggiore concentrazione di cattedre vacanti pari al 65% del totale ed al sud, l'80% degli aspiranti docenti...

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Scuola, fase C, la lesione di diritto si concilia in Tribunale

settembre 4, 2016 at 11:03 admin

Il Miur riconosce che il programma di gestione dei trasferimenti soprattutto per i docenti della "fase C" è inadeguato, ma al caos da dilettanti allo sbaraglio inammissibile per una Pubblica Amministrazione non trova migliore soluzione che confermare di fatto la lesione di diritto fissato dalla stessa "buona scuola". I tecnici ministeriali per impedire la prevedibile protesta dei tanti che si sono visti assegnare la sede desiderata, hanno riordinato l'algoritmo ponendo una sola altra condizione: coprire le cattedre rimaste vacanti evitando di spostare i docenti andati in "paradiso per caso". Gli esiti della conciliazione dunque non hanno riconciliato l'animo dei docenti che si erano affidati agli apparati dello Stato rispondendo positivamente all'invito che l'anno passato li aveva fiduciosamente fatto accettare una cattedra lontani da casa con la promessa di un riavvicinamento dopo un di sacrifici. Non restano che le aule dei Tribunali agli sfigati per riconciliarsi con il più approssimativo datore di lavoro italiano, ma costa. Proporre un ricorso al Giudice è un investimento che molti non hanno possibilità di affrontare, i costi si aggirano tra i 600 ed i 700 euro conferma Giuseppe D'Aprile della Uil-scuola [fonte] - [fonte]

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